La corsa di Williams, per una Spigno da Formula 1

L’imprenditore che s’intromette nella sfida tra i due Vento: Salvatore, sindaco uscente, e Marco, l’oppositore. Williams Di Cesare, con un nome alla “Via col vento”, si candida a Sindaco di Spigno Saturnia. Lancia la campagna elettorale con Francesco Rocca, laddove non s’era mai visto un presidente di Regione. Con il massimo sostegno umano e politico degli altri big di FdI.

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Un imprenditore alla Della Valle, di quelli di cui parlano bene i dipendenti. Un nome fin troppo particolare, che fa pensare alla velocità della Formula 1 e del Futurismo, ma legato a una storia alla “Via col vento”. Williams Di Cesare, 52 anni, si candida a Sindaco di Spigno Saturnia. Se la vedrà con un duplice Vento: Salvatore, primo cittadino uscente, e Marco, sinora consigliere d’opposizione. Li sfida al confronto in piazza prima delle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno.    

Di Cesare appartiene alle tre generazioni che hanno fatto grande l’azienda di famiglia: la “Gino Di Cesare”, costruzioni e manutenzioni. Si chiama Williams per due motivi. “William” era il nome scelto nell’elenco in inglese portato dalla donna di colore, assistente di stanza alla “Mami” di “Via col vento”, che accudiva sua madre in vista di un parto alquanto complicato. Suo padre, per distinguerlo ancor di più, ha aggiunto la esse finale. Ora si candida a primo cittadino, sostenuto dalla lista “CambiAmo Spigno”.  Con rapporti umani e politici che rendono “terreno” l’endorsement ricevuto dai big di FdI alla Pisana.   

La campagna con Rocca

L’endorsement per Di Cesare da parte dei big della Regione Lazio

È l’imprenditore che, stanco della Politica al potere, decide di scendere in campo. Tutt’altro che alla Briatore: «Siamo persone low profile, sottotono, noi Di Cesare». Ha tutta una sua provenienza politica: dal Fronte della Gioventù, i giovani dell’Movimento sociale, fino al ruolo di delegato nazionale all’Assemblea passata alla storia come la Svolta di Fiuggi: dalle ceneri dell’Msi alla nascita di Alleanza nazionale.

L’avvio della sua campagna elettorale in Piazza Dante, nel borgo di tremila anime, è stato bagnato dalla presenza del governatore del Lazio, Francesco Rocca. Non era mai accaduto che un presidente di Regione mettesse piede a Spigno Saturnia: la perla pontina sul Monte Petrella, il più elevato degli Aurunci, nel più alto punto a picco sul Mar Tirreno e Mediterraneo.  

Rapporti umani e politici

Williams Di Cesare, candidato a Sindaco di Spigno Saturnia

Giancarlo Righini, assessore regionale al Bilancio, è il testimone delle sue nozze con Alessia Valeriano, già consigliera comunale di Formia. È poi amico d’infanzia di Elena Palazzo, assessora regionale al Turismo, Ambiente e Sport. È stato lui a farle sottoscrivere la prima tessera con la famiglia politica da cui proviene Fratelli d’Italia.

In Piazza Dante, davanti a trecento cittadini, il presidente Rocca ha siglato il ribattezzato “Patto d’amicizia per Spigno” con Di Cesare. Con loro anche Civita Di Russo, già vice capogabinetto di Rocca, candidata alle Elezioni Europee con Fratelli d’Italia. Oltre che dai succitati Righini e Palazzo, è sostenuto da Vittorio Sambucci, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Regione Lazio.  

La Corsa di Williams

Di Cesare, dalla sua parte il gotha della Regione. Lo ritiene un valore aggiunto?  
Williams Di Cesare

È una grande opportunità quella nata per Spigno Saturnia, suggellata durante la festa di compleanno di mia moglie. La vogliamo condividere con il nostro paese. E ben venga pure che Marco Vento copi le nostre idee, come la Big bench, una semplice “panchina gigante” che ti apre le porte a tutti i maggiori siti turistici italiani e internazionali. Noi abbiamo fatto incontri e sopralluoghi, anche per crearne una accessibile anche alle carrozzelle, la prima in Italia. Gli altri non hanno nemmeno sentito l’associazione che si occupa del circuito delle “Big bench”.  

Come nasce la sua candidatura a Sindaco?

A febbraio dello scorso anno, a seguito di alcune dichiarazioni rese dall’attuale primo cittadino in qualsiasi sede istituzionale per comunicare l’impossibilità e mancanza di volontà per la ricandidatura. Con un gruppo di cittadini e professionisti abbiamo ritenuto di aprire un blog per raccogliere le istanze della comunità. Oltre trecento messaggi, in un paese di meno di tremila abitanti, sono numeri importanti. Ho accettato questa sfida e voglio che si riparta da “CambiAmo Spigno”.

«Vento? Silenzio totale»

Allora ha avuto contatti con gli altri due candidati?
Salvatore Vento, candidato al terzo mandato da Sindaco

Silenzio totale. Non c’è stato alcun riscontro politico da parte delle altre due liste che oggi competono in queste elezioni. Il primo cittadino ha deciso di candidarsi al terzo mandato una settimana prima delle elezioni e si scontra contro un suo precedente alleato. L’altra lista rappresenta un ossimoro, perché il candidato sindaco è iscritto a Fratelli d’Italia ma è sostenuto da cinque tesserati del Pd, incluso il segretario locale Giulio Santilli, accordatisi sulla potenziale spartizione di posti.

Qual è il tratto distintivo della vostra lista?

La presenza di persone che si rivolgono alla Politica per la prima volta. Ci mettono la faccia, avendo anche ruoli importanti nella società spignese. Una comunità piccola, ma che esprime i campioni d’Italia di tiro con l’arco e un membro della Nazionale. Veronica Nocella, presidente degli Arcieri di Santo Stefano, è candidata con noi. Come il dottor Luca Prezioso, medico cittadino. Vogliamo superare le logiche familistiche, secondo cui si candidano i figli degli amministratori spacciandolo per rinnovamento.

Voci di paese

In paese c’è chi la ritiene un “forestiero”. Cosa dice a riguardo?
Marco Vento, sinora consigliere d’opposizione

Dico che ci siamo trasferiti a Spigno oltre vent’anni fa. Le mie figlie sono cresciute qui. Noi abbiamo deciso di essere spignesi, per la bellezza, la tranquillità e la sicurezza del paese. Ci abbiamo impiantato l’azienda e costruito casa. Senza parlare del fatto che mio padre ha costruito gli antichi depuratori, quello che oggi è la fonte di Capodacqua. Parliamo di cinquant’anni fa. Mi candido soltanto ora per offrire un’alternativa allo stallo totale di questi ultimi dieci anni. Ora c’è una filiera, fatta di rapporti umani anziché politici, che può consentirci di dare una svolta.

Cosa c’è che non va proprio in paese?

Purtroppo, gli esempi sono tanti. Avevamo ad esempio una struttura geodetica, dove si faceva sport, ma oltre cinque anni fa è stata distrutta dal maltempo e non è stata più riparata. Abbiamo un asilo iniziato dodici anni fa, mai aperto, dove ci piove dentro, tramite un finanziamento pubblico. Ora, con i fondi Pnrr, se ne sta costruendo un altro a fianco, consumando altro suolo nonché ogni logica.

Il taglio dello stipendio

Cosa propone in particolare per Spigno?
Il Municipio di Spigno Saturnia

Il primo punto del programma è la devoluzione dell’indennità del Sindaco all’interno di un fondo che sarà destinato ad aiutare i più fragili. Vogliamo sin da subito tendere la mano a una decina di famiglie ormai rivoltesi alla Caritas, troppe rispetto al numero dei residenti, e aiutare i giovani svantaggiati a frequentare l’università e realizzarsi nella vita. Il Comune avrà così un fondo di 24mila euro all’anno per le urgenze, senza preoccuparsi di trovare i fondi in bilancio.

Quali altri punti prevede il programma?

Abbiamo previsto anche la “Banca del tempo”, un’associazione in cui ognuno può andare a donare ore del proprio tempo, per fare compagnia a un anziano, fare la spesa a una persona disabile o garantire un doposcuola gratuito per gli studenti. Bisogna ricreare il senso di comunità e il nostro tempo è la risorsa più preziosa. Il nostro è un progetto sociale. Vogliamo aprire anche a una stagione di grandi eventi, a partire dalla festa organizzata in piazza per il primo giugno con un’eccellenza territoriale, la Gemar e i suoi palloncini, per il divertimento dei bambini.       

La Città delle Fonti

Propone Spigno come “Città delle Fonti”. Ce ne parli.
Uno scorcio di Spigno Saturnia

Parte tutto dal fatto che Cadodacqua rifornisce l’intero Sud Pontino, fino al Basso Cassinate e all’Alto Casertano. Non è possibile che la Fonte sia ricovero di sporcizia e malcostume. Noi, attraverso l’interlocuzione con il gestore Acqualatina, faremo in modo che l’area venga riqualificata e resa attrattiva da zone picnic di sosta. Il tema fondante, però, è l’ottenimento di un ristoro rispetto alle bollette dell’acqua. Tutti attingono da questa fonte, ma sono soltanto gli spignesi a pagare. Senza parlare del debito di 100mila euro contratto dal Comune e dei continui distacchi dell’acqua durante l’estate.

Altri cavalli di battaglia di un’eventuale Amministrazione Di Cesare?

Sicuramente il progetto in collaborazione con il Coni e il Centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli” di Formia. L’atletica ha avuto uno sviluppo notevole negli ultimi anni e Formia è completamente affogata dalle richieste. A Spigno ci sono superfici infinite per accogliere un Campus per gli sport che non riesce a ospitare Formia. Potrei dire tanto altro, ma dico infine “turismo”. Abbiamo gli Aurunci, monti meravigliosi per il turismo lento, e siamo a una ventina di chilometri dall’autostrada, nonché a sei chilometri dal mare. È veramente un paese bellissimo.