
Cosa significa la nomina di Laura Vicano ad assessore al posto di Alessandra Sardellitti. La bomba potenziale di FutuRa. La mezza retromarcia del senatore Fazzone che continua nella sua strategia. Come dimostra il caso di Terracina.
La crisi è finita. Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ha iniziato il mini rimpasto con il quale sostituire i due assessori dimissionari. E lo farà seguendo le sue regole del gioco: zero concessioni ai malpancisti ed a Forza Italia, che si è messa fuori dalla partita da sola dichiarando l’appoggio esterno. Ma potrebbe essere un ‘aventino‘ di breve durata.
A questo punto le chiavi di lettura per decifrare la situazione politica a Frosinone sono tre: la nomina del nuovo assessore, i rischi potenziali legati al nuovo gruppo FutuRa, la mezza retromarcia ingranata dal senatore Claudio Fazzone (Coordinatore regionale di Forza Italia) durante l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Madama con il sindaco Mastrangeli.
Vicano dopo Vicano

Intorno alle 13 di oggi il sindaco Riccardo Mastrangeli ha annunciato la nomina di Laura Vicano ad assessore alla Smart City, Innovazione Tecnologica, Politiche giovanili, Digitalizzazione. Sostituisce l’avvocato Alessandra Sardellitti che si era dimessa lo scorso marzo sull’onda delle polemiche per il video con la sparatoria mortale in via Aldo Moro tra due gruppi albanesi finito sul sito del Corriere della Sera. Quel video, centrale per l’inchiesta, era stato catturato dalle telecamere comunali: non poteva uscire dal municipio.
La nomina di Laura Vicano significa che per Riccardo Mastrangeli è ancora valida la stretta di mano che si era data con il dottor Mauro Vicano durante il ballottaggio. Vicano, ex presidente della società pubblica Saf ed ex direttore generale della Asl di Frosinone, era il candidato sindaco del centrosinistra contro Mastrangeli. Poi il Movimento 5 Stelle si era messo di traverso ed era saltato tutto. Mauro Vicano s’era candidato lo stesso ma sostenuto da Azione ed alcune civiche. Una scelta che ha condizionato il risultato: al ballottaggio ha appoggiato Mastrangeli ed oggi è al governo di Frosinone mentre il Pd sta all’opposizione ed i 5 Stelle brillano fuori dal municipio.

Laura Vicano è sua figlia. Contestualmente alla nomina, il padre ha rassegnato le dimissioni da Consigliere comunale per evitare di avere una situazione politica in cui la figlia è assessore retta in Giunta dal papà che sta in Aula. Al posto di Mauro Vicano andrà a fare il Consigliere comunale il primo dei non eletti, Marco Sordi.
Sul piano politico. Per Mastrangeli non cambia di una virgola il patto con il quale è salito al governo della città, non si sposta d’un centimetro la rotta amministrativa con cui sta governando.
Il fattore FutuRa

La scelta di Laura Vicano come assessore è un segnale anche per il nuovo gruppo consiliare “FutuRa“, formatosi da pochi giorni al Comune Capoluogo all’esito della verifica politica nella maggioranza.
Ne fanno parte Giovambattista Martino (che è anche il Capogruppo), Teresa Petricca (entrambi ex lista Ottaviani) e Francesco Pallone (ex Lista Mastrangeli). Una premessa doverosa: tutti e tre i Consiglieri comunali del gruppo FutuRa nella vita sono professionisti affermati, ognuno nel proprio campo. Medico e Legale. Petricca e Martino poi sono particolarmente impegnati nelle quotidiane battaglie per la tutela ambientale, sono la colonna portante dell’associazione Medici per l’Ambiente. Vivono tutti l’attività amministrativa con passione ma anche con occhio disincantato e non sono affatto omologati alle rigide logiche della politica. O di una coalizione.
Sempre per amore di verità: fino ad oggi nessuno di loro ha mai fatto mancare in aula il proprio sostegno all’amministrazione Mastrangeli. Anzi. Pallone in particolare modo è stato la guardia pretoriana della lista Mastrangeli: ha difeso l’attività amministrativa del sindaco con le unghie e con i denti dai “bombardamenti” degli altri due colleghi della lista Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella, cioè 2 dei 5 malpancisti ufficiali, insieme a Giovanni Bortone della Lega ed il Gruppo di Forza Italia composto da Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo. Fino a che non si è stancato di cantare e portare la croce in splendida solitudine.
In linea ma non sempre

Il Gruppo consiliare, ergo i tre consiglieri, hanno dichiarato ufficialmente in più di una occasione che sono totalmente in linea con l’amministrazione Mastrangeli. C’è da crederci. Tuttavia, su determinate pratiche che verranno portate in Aula in un futuro più o meno prossimo, (ad esempio quella sul forno crematorio?) il voto favorevole dei 3 consiglieri non è affatto scontato.
Ed allora è il caso di cominciare a fare due conti. Ora per allora. Và dato per acquisito l’appoggio esterno all’amministrazione Mastrangeli da parte di Forza Italia che voterà le delibere di volta in volta, secondo coscienza e non più secondo la logica della coalizione, come accaduto fino ad oggi.
Ciò detto, il quadro cambierebbe del tutto se dovesse cambiare la strategia adottata fino ad oggi dai consiglieri “ribelli”: quindi non più quella di non presentarsi in Aula (come fatto fino ad oggi per manifestare il dissenso) ma essere presenti e votare addirittura contro, nel pallottoliere virtuale dei potenziali No a determinate delibere portate in Aula dal sindaco bisognerà quindi mettere quelli dei 2 consiglieri di Forza Italia. Più quelli degli altri 3 Malpancisti. E siamo a 5.
Se poi però l’opposizione si ricorda di esistere, di essere tale, presentandosi in Aula con tutti i suoi effettivi e dovesse miracolosamente e finalmente trovare una unità e una intesa in sede di votazione, esprimendo convintamente 11 No allora Si arriverebbe a quota 16 voti contrari. Se si aggiungono anche i voti potenzialmente negativi dei 3 Consiglieri del nuovo Gruppo FutuRa, si arriverebbe addirittura a 19. Contro i 14 potenziali della intera maggioranza. Che in questo caso andrebbe, per la prima volta dall’inizio della consilitura, “sotto” in aula. E allora il centrodestra comincerebbe veramente a ballare in Consiglio Comunale.
Il rischio teorico di assedio

Ovviamente solo per talune determinate delibere. Impensabile che questi 19 voti potenziali possano invece essere utilizzati per sottoscrivere qualche mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco. In realtà ne servirebbero solo 17. Ma al momento non è una circostanza terrena: in futuro si vedrà. Ecco perché alcuni Consiglieri di maggioranza, appresa la notizia della costituzione del nuovo gruppo consiliare FutuRa, hanno cominciato a corrugare la fronte. Hanno fatto due conti.
Ed hanno letto il post su Facebook dell’ex assessore alla Smart City Alessandra Sardellitti, con tanto di foto che li ritrae tutti, che ha di fatto “benedetto” il nuovo Gruppo. Che sta con Mastrangeli, ma…
Molto dipenderà anche dalla scelta di Forza Italia: fino a quando vorrà stare all’esterno della maggioranza, se vorrà rientrare, se deciderà di cambiar atteggiamento ed autoaffondare l’amministrazione. Ipotesi impossibile allo stato attuale per le conseguenze che determinerebbe su scala non solo regionale ma nazionale. In questo senso il messaggio del deputato leghista Nicola Ottaviani è stato emblematico: su questa crisi, il sindaco ha una copertura nazionale della Lega.
Il nuovo fronte di Terracina

Significa che la legittima strategia della tensione interna varata nel Lazio dal senatore Fazzone finirà tra i temi nell’agenda del prossimo vertice nazionale tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Dove è già stata resa nota la chiave di lettura: se Forza Italia reclama il rimpasto nella Giunta regionale del Lazio allora si proceda in maniera analoga pure in Lombardia che ha votato nello stesso giorno.
Ed a quel punto si prenda in esame la linea scelta da Forza Italia in tutto il Lazio. Dove l’appoggio esterno alla maggioranza di centrodestra a Frosinone è solo una tappa. A Civitavecchia il mancato appoggio alla coalizione ha portato alla vittoria del centrosinistra. Anche a Veroli a giugno non si è andati insieme alle urne. In Provincia a Latina Forza Italia governa con i renziani ed ha lasciato all’opposizione gli alleati FdI e Lega. Che – va detto per completezza del quadro – al momento di scegliere i nuovi vertici di Acqualatina hanno usato lo stesso garbo con Forza Italia.
La conferma più recente in ordine di tempo arriva da Terracina: l’amministrazione comunale di centrodestra a guida FdI deve fronteggiare le interrogazioni firmate insieme da Pd e Forza Italia.
Il riposizionamento tattico di Fazzone

Claudio Fazzone è uno dei politici più astuti nel panorama regionale. Diabolico nella strategia e micidiale nella tattica. Sa che la rottura non conviene mai se viene attuata nel momento sbagliato: bisogna prima logorare il quadro. E per logorarlo occorre tempo. All’interno del quale però si concede agli alleati la possibilità di rivedere la propria posizione. In Regione ad esempio Francesco Rocca potrebbe rivedere le deleghe e riconoscere un ruolo di maggiore peso, pur non decimando la Lega. In Comune a Frosinone un riconoscimento al capogruppo Maurizio Scaccia rasserenerebbe il clima.
Claudio Fazzone ieri ha incontrato Riccardo Mastrangeli a palazzo Madama. Ha detto che indietro non si torna. Per il momento. Il senatore ha anche detto però che FI non ha alcuna intenzione di far cadere l’amministrazione Mastrangeli. E questo conferma che l’appoggio esterno non costituisce in alcun modo una volontà di rottura politica vera ma una strategia, studiata a tavolino. Per capitalizzare, a Frosinone, alla Regione ed in ogni altro ente amministrato dal centrodestra nel Lazio, l’importante percentuale conseguita da Forza Italia alle ultime Europee. E che ha determinato, come ulteriore effetto, anche il sorpasso sulla Lega e non è una circostanza da poco, per la competizione interna.
Un disegno politico chiaro ed applicato su vasta scala. Nulla di veramente irreparabile.