La destra s’interroga ad Anagni tra nuovi scenari ed il caso-Ceccano

Il 2 dicembre nella Sala della Ragione importante convegno targato Fratelli d'Italia. Presenti i big provinciali e regionali del partito. Sullo sfondo il terremoto politico causato dall'arresto del sindaco Roberto Caligiore

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Da Fiuggi ad Anagni. Passando per Ceccano. Ovvero, come cercare di rimettere a posto le cose dopo che un cataclisma (politico) immane ha imbarazzato un Partito.  Partiamo dai fatti. Anzi, da un appuntamento. Quello previsto ad Anagni il prossimo 2 dicembre, nella Sala della Ragione, a partire dalle 18. Quel giorno si terrà il convegno La nostra storia- dalla svolta di Fiuggi al governo della Meloni.

Un appuntamento targato Fratelli d’Italia per fare il punto sullo stato della destra italiana a partire dal 27 giugno del 1995. Cioè da quando nella città termale venne celebrato l’ultimo congresso del Msi e, contestualmente, nacque Alleanza Nazionale.

Gianfranco Fini con Pinuccio Tatarella (Foto: Carlo Carino © Imagoeconomica)

Era un Partito creato per traghettare la destra italiana dalla sua dimensione post fascista ad una realtà più moderna e liberale. Nelle tesi fondanti, solo per fare un esempio, si chiedeva alla nuova destra “di affermare senza reticenza che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato”.

Poi la strada è stata un po’ più contorta; An è diventata una costola del Popolo delle libertà, Fini ha pronunciato il suo “Che fai, mi cacci?”, è arrivata la creazione di Futuro e Libertà per l’Italia (Fli). Fino alla creazione, nel 2012, di Fratelli d’Italia. Il resto, come si suol dire, è storia. Di cui si parlerà il 2 dicembre.

Parola ai big di FdI

L’onorevole Massimo Ruspandini ed il consigliere regionale Daniele Maura saranno presenti al convegno

Con i saluti istituzionali del sindaco Daniele Natalia, con le voci dei meloniani della Città dei Papi, Davide Salvati, Riccardo Ambrosetti e Alessandro  Cardinali. Con la partecipazione di Francesco Giubilei, del giornalista de Il Giornale Francesco Boezi; con l’intervento di nomi pesanti come il presidente provinciale di Gioventù nazionale Armando Conte, del vicepresidente regionale di Fdi Antonio Abbate, del dirigente nazionale Alessandro Foglietta. E ovviamente con la presenza di Daniele Maura e di Massimo Ruspandini.

Un convegno che ha lo scopo di “ripercorrere le tappe principali dell’evoluzione della Destra italiana”; con “uno sguardo attento agli scenari futuri che si delineeranno nello scacchiere nazionale ed internazionale”.

Le ombre del caso-Ceccano

L’ex sindaco Roberto Caligiore

Una specie di Fiuggi 2, quindi: un convegno per fare il punto e ripartire verso nuovi territori al momento inesplorati. Il problema è che però nel frattempo è successo l’inimmaginabile. Ovvero che a Ceccano si è verificato un terremoto giudiziario con l’arresto del sindaco Roberto Caligiore, uno dei personaggi più rilevanti proprio di quella nuova destra liberale e moderna nata dall’evoluzione partita da Fiuggi. Una vicenda che, al di là dei risvolti giudiziari, ha pesantemente penalizzato l’immagine del Partito in provincia di Frosinone. Anche se, per onestà intellettuale va ricordato, fino a questo momento le indagini non hanno coinvolto il Partito e non hanno sfiorato nessun altro amministratore. Cioè: se qualcuno ha rubato lo ha fatto per sé stesso e non per finanziare il Partito. La prima Repubblica era tutt’altra cosa.

Mario Abbruzzese

Sul piano dell’immagine è tutta un’altra storia. Non è un caso che da quel momento, e per diversi giorni, buona parte degli esponenti locali di Fdi abbiano scelto di non parlare. Lo stesso Ruspandini ha scelto di aspettare a dire la sua, deluso sul piano umano, poltico e personale da una vicenda che, evidentemente, brucia. Tanto da trovare anche il tempo per replicare in maniera acida a chi come Mario Abruzzese,  proprio ad Anagni  aveva definito i fatti di Ceccano una “vergogna della politica”. Ruspandini, in quella circostanza, aveva replicato così ad Abruzzese; “c’è qualcuno che, evidentemente, sente di avere l’autorità morale, politica, cristiana tale da poter giudicare”. 

Un convegno strategico

Alioska Baccarini

C’è poi anche un altro fatto da evidenziare. L’adesione del sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini. È figura di amministratore dal lungo corso e con risultati concreti da poter mettere sul piatto. Come a dire: per un sindaco che ci fa perdere la faccia eccovi un sindaco che invece ce la restituisce e pure buona.

Visto da questa prospettiva, il convegno assume un significato diverso. E lascia intravedere la necessità di recuperare una centralità politica che, evidentemente, nelle ultime settimane si è un po’ persa. Tra l’altro, il fatto che questo convegno si terrà ad Anagni è interessante anche da un altro punto di vista: subito dopo i fatti di Ceccano si era riflettuto molto sulle conseguenze politiche in termini di una possibile maggiore rilevanza del gruppo di Fdi della zona nord della provincia rispetto a quello più a sud. Da questo punto di vista la celebrazione del convegno ad Anagni potrebbe significare proprio questo; che il gruppo di Fdi anagnino è deciso ad acquisire maggior peso  a livello provinciale e non solo.  

Davide Salvati, presidente del Consiglio comunale di Anagni

Inoltre, sempre ad Anagni, ma il 9 dicembre, si terrà un altro evento, più legato alla geopolitica, ma non per questo meno importante: Rimland, un forum internazionale su temi di Geopolitica e di  Geoeconomia dedicato, tra le altre cose, ai temi del Mediterraneo e della Globalizzazione competitiva. Un evento che vedrà intervenire personalità di spicco come l’onorevole Lorenzo Guerini e Michele Barcaiolo, membro della Commissione affari esteri.

Soprattutto, un evento fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Comunale di Anagni Davide Salvati, esponente rampante di Fratelli d’Italia in città e, per molti, prossimo candidato a sindaco della coalizione del centrodestra alle prossime comunali. Un elemento in più che fa pensare che il cuore pulsante del partito della Meloni in provincia stia guardando sempre più verso la Città dei Papi.