Il parroco massacrato di botte in canonica. L'errore di un'accoglienza fatta come dogma di comodo. E non come vero abbraccio a chi ha davvero bisogno di aiuto. Perché non siamo tutti uguali
Raccontano i Vangeli che Gesù digiunò nel deserto per 40 giorni, verso la fine dei quali ebbe fame. Perché qui era uomo tra gli uomini. Gli apparve il demonio che lo tentò sul pane e sulla sua missione: gli disse “Buttati, se sei il figlio di Dio verranno i suoi angeli a salvarti perché così sta scritto”. Il Cristo gli rispose: “Ma sta anche scritto ‘Non tenterai il signore Dio tuo”. Che significa: se stavi lavorando li sù ed hai fatto tutto per evitare incidenti, forse un angelo viene pure a salvarti se scivoli, ma se ti butti per sfidare Dio a mandarti gli angeli sono affari tuoi.
Le parole, anche quelle più sacre, vanno pesate e capite. Non bisogna semplificare. Perché si rischia di applicare il messaggio nella maniera esattamente opposta.
Facciamo un esempio sull’accoglienza: con i barconi non arrivano solo disperati in fuga dalla fame ma anche pezzi di delinquenti che hanno rubato e scannato per racimolare i soldi del biglietto. Pretendere di accogliere tutti come se tutti fossero uguali ed avessero la stessa storia è l’errore di questi anni.
Stessi diritti ma non uguali
Tutti sono uguali nel senso che non bisogna fare distinzione tra chi ci è simpatico e chi no. Ma la mamma in fuga con il bambino non è la stessa cosa di un criminale.
L’accoglienza diventa un valore solo se appaiata ad un sostenibile sviluppo di quell’abbraccio. Altrimenti è solo dogma di comodo con cui farci uno slogan per le elezioni. E poi il problema resta.
Lo ha messo bene in chiaro in queste ore don Ignazio Pedone, parroco del Buon Consiglio a Cerignola, pestato a sangue ieri sera. Porgere l’altra guancia è precetto da usare quando qualcuno vuole provocarci, se non reagiamo lo lasciamo disarmato. Ma non reagire quando uno ti entra in canonica e ti percuote è da masochisti.
Don Ignazio oggi ha scritto sui social «Concludere la giornata con un aggressione da parte di uno straniero strafatto, pieno di alcol peggio di una spugna satura, all’interno dei locali della parrocchia, non è proprio il massimo. La situazione è recidiva, ogni anno la stessa storia. Chiediamoci cosa non funziona».
A non funzionare è un modello che vuole tutti uguali. Abbiamo gli stessi diritti. Non siamo uguali. Il resto è propaganda. O dogma di comodo. Che vanno a danno delle mamme in fuga.