La difficile estate del Lido, tra gare in ritardo finanziamenti persi

Latina e la sua difficile estate per il Lido. Tra gare in ritardo, finanziamenti appesi ad un filo, inevitabili polemiche. Con casi di assurda burocrazia da manuale

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Il ripascimento morbido che forse si farà a settembre; i 5,5 milioni di euro di finanziamento per le opere di tutela della costa che forse si perderanno; i bagnini su spiaggia libera, giunti solo ad agosto, dopo una prima finestra a giugno; le passerelle per l’accesso alla spiaggia, ripristinate solo a inizio agosto; la carenza idrica sul lungomare, che ha costretto spesso operatori balneari e amministratori di condominio a ricorrere alle autobotti

È stata un’estate difficile, per la costa di Latina e il Comune capoluogo, tra ritardi nelle gare per i servizi essenziali alla balneazione e tante altre criticità. Un lungo elenco, che in parte ha offuscato l’immagine vacanziera del capoluogo pontino, che può contare su ben 13,5 chilometri di spiagge.

La fine delle spiagge

Foto © Raffaele Birnardo

Spiagge? Qualcuno ha detto “spiagge“? Si, spiagge, che però da decenni vengono costantemente erose dalle mareggiate invernali e – ormai – anche primaverili e di inizio estate. Questa è stata l’estate che ha visto la fine definitiva della spiaggia nel tratto compreso tra gli stabilimenti della Polizia di Stato e del Lido di Nausicaa, ormai completamente distrutti, mangiati dal mare.

Per quello della Polizia di Stato, che fu ai tempi eretto in muratura, già nel corso dell’inverno era stata avanzata la richiesta di demolizione e ricostruzione, viste le condizioni strutturali che definire precarie è ben poca cosa; demolito a inizio stagione, sarà ricostruito in futuro. Quello del Nausicaa, con struttura lignea, era stato invece definitivamente trascinato in mare dalle ultime mareggiate di fine primavera. Con buona pace degli operatori, che hanno visto saltare la stagione.

In quel tratto, di spiaggia, ormai, nelle giornate buone, ne resta giusto una profondità di un paio di metri; alle spalle, un muro di duna verticale, quasi una falesia, di tre metri.

La serie di ritardi

(Foto © Paolo Ros)

Il Comune di Latina ha da tempo a disposizione 200mila euro per un ripascimento morbido di quel tratto. E quest’anno sembrava la volta buona. Ma i ritardi hanno comportato l’impossibilità di eseguirlo. Ritardi dovuti anche alle obiezioni della Capitaneria di Porto secondo cui non sarebbe stato un ripascimento “morbido”; il Comune ha preso carta e penna, si è fatto autorizzare (nuovamente) dalla Regione, ma intanto era arrivato agosto. Il ripascimento si farà. Intanto, a settembre, quei 22mila metri cubi di sabbia previsti da movimentare saranno addossati al piede della duna, per proteggerla. 

In ritardo, nel 2024, anche la gara per i bagnini, ovvero il servizio di salvamento su spiaggia libera (in quelle in concessione lo organizza il gestore). Il Comune per organizzare la gara ha atteso la disponibilità del previsto finanziamento regionale, ma questo è arrivato a maggio. Nelle more della gara, si fa un affidamento diretto per il periodo tra metà giugno e metà luglio. Che a metà luglio finisce. Poi, tra gara, lavori della commissione, attese dei Durc, si è arrivati a inizio agosto. Intanto, sulle spiagge libere, c’erano i cartelli di pericolo per l’assenza del servizio di salvamento.

(Foto © Federico Lukkini)

Ritardo anche per l’annuale restauro delle passerelle a mare. Furono ideate venti anni fa, per evitare il calpestio della duna. Sono in legno, materiale compatibile con l’ambiente, ma ovviamente deperibile; gli agenti esterni se le mangiano, soprattutto la salsedine, e ogni anno va sostituito qualche gradino, qualche parapetto, qualche asse di legno. In alcuni casi, vanno addirittura sostituite integralmente, destino che capita a una o due ogni anno. I lavori, svolti di notte per evitare disagi ai turisti, in questa estate 2024 sono terminati il 7 agosto.

Senza acqua

A tutto questo, si sono aggiunte anche le criticità per la carenza idrica sul lungomare: l’acqua che arrivava a tratti, a volte solo di notte, a volte con pressioni insufficienti per i piani alti o per riempire le autoclavi nottetempo. Con gli stabilimenti costretti a razionare l’acqua per le docce o a chiedere il rifornimento con le autobotti. Tanto che il tema sarà venerdì all’esame della commissione Lavori pubblici, alla presenza dei tecnici di Acqualatina. Il gestore ha promesso interventi di sostituzione della rete idrica di zona, precisando come sia stato il Comune a chiedere di fare i lavori a settembre, a fine stagione.

Naturalmente, in mezzo, c’è stato tanto altro. Le docce pubbliche in spiaggia ad esempio erano pronte già a giugno; per i giovani, il Comune ha organizzato il “fun ‘n bus“, navetta gratuita dal centro verso il litorale per le serate del week end. 

Il finanziamento perduto

(Foto © Federico Lukkini)

Ma la tegola finale è arrivata nelle ultime ore, con la Regione Lazio che ha archiviato la procedura di Valutazione di impatto ambientale per il progetto da 5,5 milioni di euro per opere a tutela della costa nel tratto tra Foceverde e Capoportiere. Perché? Il Comune non ha fornito nei termini lo studio preliminare di cosa potrebbe accadere sull’intera costa a sud, fino al Circeo.

Un progetto in piedi da quasi cinque anni, che prevede il completamento dei pennelli trasversali e un ripascimento dei tratti erosi. Che esploderebbe fino a 20-25 milioni in futuro, prevedendo la realizzazione anche di barriere soffolte. Intanto, però il primo lotto ha subito questo stop, con la Regione che parla, nella sua determina, di “molteplici criticità”.

Se ieri gli assessori all’Ambiente Franco Addonizio e alla Marina Gianluca Di Cocco, hanno precisato che è uno stop “solo alla Valutazione di impatto ambientale“, oggi la sindaca, Matilde Celentano, ha preso il telefono e parlato con la giunta regionale. «Nulla è compromesso – afferma – seguiranno altri confronti per superare l’impasse». Ma precisa anche che quello studio potrebbe costare addirittura metà del finanziamento, rendendo così economicamente insostenibile il progetto. E lasciando le spiagge alla mercé delle mareggiate.

Cosa accadrà, si vedrà nei prossimi mesi.