La Direzione Pd vota il regolamento

Dopo due giorni di discussioni il Pd arriva alle votazioni per emendare il Regolamento sui Congressi. Emerge un'atmosfera di intesa tra le fazioni, nonostante le divergenze. Lo scontro è a Frosinone è solo rinviato

Alla fine hanno votato: on line, un emendamento alla volta, disegnando a tappe il nuovo regolamento che disciplinerà i Congressi provinciali del Partito Democratico nel Lazio. Dopo due giorni di discussioni, trappole, sassolini tolti dalle scarpe e qualche colpetto sotto la cintura il Segretario regionale Daniele Leodori ha raggiunto la meta. Non è stato semplice, non è stato agevole. (Leggi qui la prima giornata: Cinquanta minuti e poi il rinvio: Frosinone infiamma la Direzione Pd).

La votazione on line

Fino alle dieci di martedì mattina è stato possibile presentare emendamenti alla bozza proposta dal Segretario. Poi dal pomeriggio le votazioni fino alle otto della sera. I risultati verranno resi noti nei prossimi giorni. Ed a tutti verrà inviata la copia del Regolamento definitivo. Si applicherà alle due Federazioni provinciali in scadenza: quella della Provincia di Roma e quella della provincia di Rieti.

Con una mossa strategica, Daniele Leodori ha proposto di anticipare anche il Congresso della Federazione di Latina. Non stanno dalla sua parte nel Pontino, la maggioranza è con Rete Democratica di Claudio Mancini che ha i numeri per vincere ad occhi chiusi il Congresso, rieleggendo Segretario Omar Sarubbo. Ma con questa operazione, Leodori spiana la strada alla rielezione del suo Rocco Maugliani in provincia di Roma dove ha i numeri per blindarlo.

Un’operazione che non piace al senatore Claudio Moscardelli ed alla sua componente Energia Popolare. A dirlo con chiarezza è stato il coordinatore regionale dell’area Antonio Pompeo. La soluzione raggiunta mette la palla sui piedi del Pd di Latina: sarà la sua Direzione provinciale a decidere cosa fare. Chiara la risposta che arriverà nei prossimi giorni: nessuno al quale viene proposto un biglietto vincente della lotteria è così matto da rinunciare solo per provare il brivido del rischio. Latina deciderà di andare al Congresso.

Aria di intesa

Claudio Mancini (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

C’è un’aria di intesa. Questa volta si respira un profumo di Politica e non di scontro. La mossa di blindare il risultato di Latina e quello della provincia di Roma va bene ad Area Dem di Daniele Leodori e va bene a Rete Democratica di Claudio Mancini. A chi non piace resta solo di farsene una ragione.

Che questa volta si andrà a dama è chiaro da subito dopo l’inizio della riunione: tra i presenti al dibattito c’è direttamente Claudio Mancini. Non è ostile, non è venuto con la baionetta tra i denti. Ma mette le cose in chiaro: apprezza i tentativi di mediazione avviati da Daniele Leodori però ricorda che il dibattito politico si fa nella sua collocazione naturale e cioè la sede di Partito e non nei corridoi.

Poi toglie il sasso dalla scarpa: dice che chi ha lavorato per questi equilibri, sarebbe giusto che trovasse adeguata visibilità negli organismi dirigenti. Non serve né un esegeta né un egittologo per capire che reclama per uno dei suoi di Rete Democratica l’incarico di Presidente del Pd Regionale, ricoperto oggi da Francesco De Angelis. Che ha il difetto (agli occhi di Mancini) di militare in Area Dem mentre prima stava con lui: il vecchio assetto vedeva il Segretario di Area Dem ed il presidente di Rete Democratica, Mancini vuole che venga ripristinato quell’equilibrio.

Il commissario ad horas

Sara Battisti

Fin qui le Federazioni normali. Poi ci sono le Federazioni commissariate: leggasi Frosinone. Nelle prossime ore la Segreteria nazionale indicherà un Commissario con l’incarico di riavviare la macchina del Congresso provinciale ciociaro. Su questo sono tutti d’accordo: da Energia Popolare (Antonio Pompeo) ad Area Dem (Francesco De Angelis), da Rete Democratica (Sara Battisti) al collettivo Schlein (Danilo Grossi).

Il limite sta nel mandato. Potrà scavalcare il parere della Commissione Regionale di Garanzia che ha invalidato il tesseramento giudicandolo viziato da irregolarità? Sul punto non si discute. Sara Battisti prova a blindare il punto con un emendamento: «All’articolo 2, comma 3, dopo le parole “entro il 31 dicembre 2024” aggiungere le seguenti “facenti parte dell’anagrafe regolarmente certificata dalla competente Commissioni di Garanzia provinciale, trasmessa al livello regionale”». Significa: non si vota con l’Anagrafe che il regionale ha già definito “viziata da irregolarità”.

Francesco De Angelis

E poi un altro ancora più incisivo: «L’articolo 9 è sostituito dal seguente: “Ai sensi dell’articolo 1, comma 2 del presente regolamento, considerata l’imminente nomina di un Commissario ad acta per la Federazione di Frosinone in virtù del congelamento del tesseramento 2024 a causa dei ricorsi presentati alle competenti commissioni di garanzia, tutti gli adempimenti congressuali saranno definiti con provvedimenti ad hoc successivi alla suddetta nomina». Nulla di precostituito, le decisioni si prendono a Frosinone.

La soluzione sta negli emendamenti votati oggi e sta nella capacità di mediazione politica del Commissario. Se riunirà i capi corrente e fisserà un perimetro, la strada sarà più agevole. Ma a Frosinone c’è chi non vuole nemmeno sentire parlare di accordi: da mesi sta chiedendo di andare a votare. Nella certezza che da un certo punto la discussione deve finire e la parola passa ai numeri.