Come va interpreta la lettera del consigliere Santovincenzo a Schlein e Conte. In apparenza un chiaro caso di 'confusione ideologica'. La realtà è un'altra: la ricerca del martirio
Un tempo, quando esistevano le sezioni del Partito Comunista Italiano ed i Commissari politici, si chiamava Confusione ideologica. Il possessore della Tessera Pci doveva avere le idee ben chiare in tema di dottrina politica: non erano ammesse deviazioni. Il Pci oggi è confinato nel suo museo, i Commissari politici sono figure sorpassate: per fortuna del centrosinistra di Anagni. Dove il sospetto che un minimo di confusione ideologica ci sia è legittimo.
Nasce da una lettera spedita nei giorni scorsi. Che manda (stavolta forse definitivamente) in frantumi (se mai c’era stata una possibilità in tal senso) l’idea di una collaborazione tra i Partiti del centrosinistra e le forze civiche della città. O almeno quelle che si riconoscono nella figura del consigliere comunale di LiberAnagni Luca Santovincenzo. Un big bang che, di fatto, rende ancora più solida la posizione del centrodestra del sindaco Daniele Natalia.
Cara Elly e Caro Giuseppe vi scrivo…
La lettera prende le mosse dal recente attacco di Angela Manunza nei confronti del Segretario Pd cittadino Francesco Sordo del quale è stata avversaria nel recente Congresso. In soldoni, la leader dell’opposizione interna del Partito aveva accusato il segretario di mancanza di democrazia. Rimproverandogli una gestione verticistica del Partito, guidato senza tenere affatto conto dei diritti della minoranza.
Un attacco ripreso e reso dirompente qualche nei giorni successivi dal consigliere Santovincenzo. Che ha deciso di scavalcare tutti i livelli locali, e di rivolgersi direttamente a Elly Schlein e Giuseppe Conte, ovvero ai Segretari del Pd e dei 5 Stelle. Una lettera inviata anche ai vertici regionali e provinciali dei due Partiti portanti dell’alleanza di centrosinistra, per dire sostanzialmente una cosa. Cioè che ad Anagni il Pd, quello attuale gestito da Sordo, ha tradito la propria vocazione progressista. Ed è diventato l’emblema della stagnazione e dell’immobilismo.
Metodo, merito e buon gusto
Il che pone due perplessità. La prima è di metodo. Luca Santovincenzo non risulta iscritto al Partito Democratico. Ma va a sindacarne le scelte. E finché lo fa da avversario, nulla quaestio. Ma se lo fa da potenziale alleato, l’interlocutore sta ad Anagni e non a Roma: si chiama Francesco Sordo e fa il Segretario del Partito avendone la piena e legittima rappresentanza politica. Scrivere al Segretario nazionale è come se un operaio della Stellantis di Cassino Plant pretendesse di risolvere un problema nell’Officina scrivendo direttamente a John Elkann: che si occupa d’altro ed ha una ‘catena di comando‘ organizzata gerarchicamente, con un referente per ogni territorio. Esattamente come il Partito Democratico.
E qui si arriva al problema di merito. A che titolo Santovincenzo reclama una risposta da un Segretario politico nazionale al quale nemmeno è iscritto? È come se – per tornare all’esempio di prima – l’operaio della Stellantis di Cassino Plant pretendesse di risolvere il problema nell’Officina scrivendo direttamente a Luca De Meo. Che è si il Ceo ma di Renault.
Ci sarebbe un terzo elemento: di buon gusto. Perché scavalcare tutta la linea gerarchia del Partito è come il bambino che dice all’amichetto che non lo fa giocare col pallone “adesso vado da tua mamma e glielo dico”.
Gli elementi della confusione ideologica ci sarebbero tutti. In realtà non è così. C’è altro e molto più sottile.
L’ambizione tradita dai Dem
. Nella missiva Santovincenzo ha ricordato di aver partecipato nel 2023 alle comunali ad Anagni con una coalizione, LiberAnagni appunto. Composta, oltre che da forze civiche, anche dai principali Partiti del centrosinistra: Pd e 5 Stelle. Una coalizione nata per operare “una sintesi programmatica”, con “un manifesto di obiettivi e valori condivisi. Attraverso un lungo processo di aggregazione di persone della società civile, giovani ed una significativa maggioranza femminile”.
E con l’ambizione di “avviare un processo di rigenerazione sociale ed economica per la città e rinnovare una classe politica locale caratterizzata da anni di opportunismi e trasformismi”. Prova ne sia il fatto che i candidati a sindaco di Pd e 5 Stelle del 2018 (Sandra Tagliaboschi e Fernando Fioramonti) nel 2023 si erano candidati con l’attuale esponente di Fdi in maggioranza Alessandro Cardinali.
Insomma; LiberAnagni era nata per tenere alta la bandiera del centrosinistra “buono”. Impegno proseguito anche dall’opposizione, dopo la sconfitta del 2023.
Un impegno che però, per Santovincenzo, è ora a rischio. Lo è da quando “alcuni iscritti al PD e M5S stanno cercando di vanificare tutto”. Il riferimento è ad un comunicato congiunto diffuso lo scorso 29 settembre, che vedeva assieme Partito Democratico Anagni, Movimento 5 Stelle Anagni, Sinistra Italiana Anagni, Circolo PCI Anagni, Possibile Anagni. Un comunicato, prosegue Santovincenzo, “redatto a nostra insaputa dal segretario di circolo PD di Anagni e da alcuni ex candidati di un ‘meetup’ nella lista anagnina M5S. Questo, al termine di una serie di incontri tenuti nascosti al sottoscritto ed alle altre forze di Coalizione”.
Accreditarsi come “vero centrosinistra”
Insomma, ad Anagni ci sarebbe uno schieramento che starebbe cercando di accreditarsi come il vero centrosinistra, emarginando Santovincenzo ed i suoi. Ecco perché il consigliere d’opposizione anagnino chiede alla Schlein ed a Conte di fermare tale iniziativa. Perché questa iniziativa annuncia “la nascita di una nuova compagine cittadina di opposizione al centrodestra”. Un progetto teso “chiaramente a delegittimare il ruolo ed i patti alla base della coalizione LiberAnagni”.
Come? utilizzando “in modo improprio” il nome e il simbolo dei Partiti. Santovincenzo rivendica di avere dietro di sé una comunità progressista, che vuole “sinceramente perseguire il bene comune, in nome di un vero rinnovamento della politica cittadina”. Una prospettiva messa a rischio da “iniziative arbitrarie”, che rischiano di “arrecare danno all’immagine” di Pd e 5 Stelle.
Una critica nella quale Santovincenzo inserisce, sia pur senza nominarli apertamente, anche Possibile, Sinistra Italiana e Partito Comunista Italiano. (“Tre soggetti politici a noi inspiegabilmente avversi che peraltro nella nostra Città sono del tutto privi di rappresentatività e peso elettorale”). Tutti messi assieme in un cartello che mira a “riciclare nel centrosinistra anagnino figure già compromesse”.
E che vuole escludere “ogni forma di dialogo” con LiberAnagni e con la parte “buona” del Pd, fatta di “iscritti rispettosi dei patti”, riuniti nella componente “Rinnovamento Tesserati del PD”. Vere e proprie “pugnalate alle spalle”. Che finiscono “inevitabilmente per favorire il centrodestra come purtroppo ad Anagni sistematicamente avvenuto dal 2001 a causa delle stesse figure”.
“O ci capiamo o faccio io un passo indietro”
Oltre a chiedere esplicitamente l’intervento dei vertici di Pd e 5 Stelle, Santovincenzo fa un passo importante. Facendo capire che se le sue tesi non venissero esplicitamente approvate, sarebbe lui a ipotizzare un passo indietro. Rimettendo “ai cittadini il giudizio sul mio operato, in piena trasparenza”.
La realtà dei fatti è che difficilmente Luca Santovincenzo riceverà risposta per i motivi di cui sopra. Anche perché sia Schlein che Conte hanno priorità un po’ più grandi di Anagni. Ed il Consigliere lo sa benissimo.
Allo stesso modo in cui sa bene che la sua collaborazione con il Pd è alla fine. Sono cambiate le condizioni politiche: chi sottoscrisse il Patto elettorale con lui non c’è più, perché nei Partiti strutturati, quando si perdono le elezioni, il Segretario o si dimette o viene commissariato. Ed il Pd alleato di Santovincenzo le elezioni le ha perdute.
Oggi si passa avanti, si fa una coalizione che supera quella perdente guidata da Santovincenzo e si prova a costruire un’alternativa alle destre di Daniele Natalia. Senza di lui. Che a questo punto manda la lettera. Spianandosi la strada alla possibilità di dire: non mi meritate. Cercando il martirio politico.
(Ha collaborato Alessio Porcu).