
La dialettica latente ma celata tra le anime destre. Con tutto che qui è diverso da come appare e tutto diventa difficile
A Latina prima è nata la sua santa (santa Maria Goretti) poi la città. Intorno c’è un santo che ha portato Cristo in questa lande facendo tacere le rane (san Lidano). Qui la santità fa cose prodigiose: l’ultima è il trasferimento degli oleandri dal centro cittadino al mare, li hanno mandati in villeggiatura. Ma pare che loro, gli oleandri, l’hanno presa male e si “sono seccati” non poco.
Il “secchista” ed il convinto

Ma quel che è politicamente significativo è la guerra degli oleandri. Guerra tra la destra storico-zaccheiana rappresentata dall’ex presidente della Provincia (facente funzione) Salvatore De Monaco e l’assessore, di una destra più recente, Gianluca Di Cocco. Il primo era secchista pre-morte delle piante, il secondo convinto che si riprenderanno e torneranno verdi.
Certo la sinistra, anche su questo, brilla per indifferenza lasciando campo libero ad una destra che ora si fa anche opposizione a se stessa. La guerra dell’oleandro esprime una dialettica latente ma celata tra le anime destre. Cosa significa? Che tutto qui è diverso da come appare e tutto diventa difficile.
Come sarà il centro storico dopo il restyling? Bellissimo, forse. E il mare? Li c’è il mare e magari gli oleandri stavano meglio sulla Pontina e sarà pure questo bello.
Ma mentre non è una bella storia, però ammetto per me divertente. A Modena e Bologna hanno la secchia rapita noi l’oleandro in fuga.