La legge sul Centenario che può cambiare gli equilibri del Lazio Sud

Perché la Legge sul Centenario non riguarda solo Latina ma tutto il territorio. E nel medio periodo può ridisegnare gli equilibri nel Basso Lazio. Avvicinando Latina a Roma e marginalizzando ancora di più la Ciociaria

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

La vittoria ha tanti padri e l’approvazione in commissione Cultura al Senato del disegno di legge sul Centenario di Latina, nato da senatori del centrodestra, vede ora la celebrazione anche dei partiti di opposizione, autori di emendamenti al disegno.

Un disegno per una legge che prevederà un comitato promotore “Centenario di Latina 1932-2032. Città del ‘900, città delle acque, città dell’accoglienza“. Non solo il comitato ma anche le risorse per sostenerlo: verrà finanziato con un milione di euro all’anno dal 2024 al 2032. E poi una “Fondazione Latina 2032“, con un fondo iniziale di 200mila euro per il 2024 e che potrà ricevere ulteriori apporti economici e contributi finanziari: da enti pubblici e soggetti privati. Il tutto per celebrare degnamente il primo centenario della fondazione di Littoria, avvenuta nel 1932, con una serie di eventi nell’arco di questi otto anni. 

DISEGNO DI LEGGE

Palazzo Madama

Sono le iniziative al centro del disegno dl legge “Disposizioni per la celebrazione del centenario della città di Latina 1932-2032 «Città del ‘900, città delle acque, città dell’accoglienza»“. Un Disegno d’iniziativa dei senatori pontini Nicola Calandrini (FdI, primo firmatario) e Claudio Fazzone (FI) e dei colleghi d’aula Andrea Paganella (Lega) e Roberto Menia (FdI). Atto che ha ottenuto due giorni fa l’approvazione unanime in commissione Cultura del Senato della Repubblica e si appresta ad essere calendarizzata in aula.

Secondo il testo, le finalità della legge saranno quelle di celebrare adeguatamente il centenario sul piano nazionale e internazionale; realizzare un piano strutturato di azioni per il centenario che abbia una ricaduta diretta e duratura nella definizione di un’innovativa offerta culturale di matrice turistica, architettonica e artistica, ambientale e territoriale. E poi rafforzare, attraverso il centenario, l’integrazione delle Città Nuove del Novecento dell’agro pontino, come leva per una nuova offerta culturale integrata nella dimensione urbana e territoriale.

Si prevede di valorizzare, con il centenario, il modello di Sistema o Rete per la promozione delle Città di Fondazione dell’agro pontino e romano e delle altre istituzioni culturali partner del progetto «Sistema integrato delle Città di Fondazione» sottoscritto nel 2021, dove il Comune di Latina è ente capofila insieme agli altri sette Comuni aderenti.

CULTURA PRESERVATA E MOSTRATA

Ma non solo. Tra i target c’è quello di promuovere la «cultura preservata» fatta di musei e archivi e la « cultura mostrata» fatta di eventi di valorizzazione del patrimonio architettonico e storico artistico della città; realizzare il museo delle bonifiche e della fondazione della città; promuovere la conoscenza dei fenomeni storici, sociali ed economici della città e del suo territorio.

Centrale nella legge è la creazione di un apposito comitato e della Fondazione. Tra le iniziative possibili, eventi, pubblicazioni, opere di tutela e salvaguardia delle realtà architettoniche, urbanistiche e naturalistiche di Latina e del suo territorio. Tutto, ovviamente, finanziato dallo Stato.

A CAVAL DONATO…

Matilde Celentano

Un’iniziativa di centrodestra per celebrare il primo capoluogo di provincia della storia sorto dalle paludi bonificate negli anni Trenta, durante il regime fascista, ma che non viene disdegnata neanche dall’opposizione.

Il senatore Nicola Calandrini parla di «un fatto storico, dato che in meno di un anno il disegno di legge è stato approvato all’unanimità dalla Commissione e si appresta ad essere discusso in Aula. Il voto di oggi segue di poche settimane quello della Commissione Bilancio da me presieduta, che ha approvato la copertura finanziaria necessaria per portare a compimento gli ambiziosi obiettivi presenti nel testo». Cioè: si può fare perché i soldi per farlo ci sono.

La sindaca Matilde Celentano dedica «questo traguardo al nostro scrittore Antonio Pennacchi, cantore che ha esportato nel mondo l’epopea di Latina, con il suo meraviglioso romanzo ‘Canale Mussolini’».

Anche per il capogruppo FdI in Consiglio comunale a Latina Cesare Bruni «la nascita di una fondazione permetterà di organizzare eventi, manifestazioni e iniziative culturali che celebreranno la nostra storia e le nostre radici. Inoltre, questa fondazione garantirà una gestione trasparente ed efficiente dei fondi, assicurando che ogni risorsa venga utilizzata per valorizzare al massimo il nostro territorio e la nostra comunità. Il centenario di Latina non sarà solo una celebrazione del passato, ma un’opportunità per guardare al futuro con rinnovato entusiasmo. La fondazione lavorerà per promuovere il turismo, l’arte, la cultura e lo sviluppo economico, contribuendo a far conoscere la nostra amata città in tutto il mondo».

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Dal Consiglio esprimono però soddisfazione anche le opposizioni: Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032. Osservano che «è certamente una buona opportunità per la nostra città, verso un obiettivo tanto importante, per la comunità, come è la ricorrenza del centenario. Ringraziamo i senatori per aver votato all’unanimità, in particolare quelli di Pd, M5S e Azione per aver portato in commissione le nostre osservazioni, emerse da un tavolo di lavoro e sfociate in emendamenti».

Cosa hanno apportato quegli emendamenti? «Hanno aperto anche ai borghi, e hanno trasformato la proposta di Festival delle città nuove in Festival del Novecento. Ma crediamo ci sia ancora molto lavoro da fare, per coinvolgere Latina anche nei processi decisionali».

Quella dei Partiti dell’arco Progressista di Latina è una mossa strategica. È l’esatto contrario di quello che hanno fatto un anno fa le opposizioni di Centrodestra a Cassino quando il sindaco Dem Enzo Salera ha fatto partire i cantieri per pedonalizzare il Centro. Attaccando l’iter hanno rallentato i lavori, dando così l’impressione di essere contro un’opera che invece ha portato il sindaco alla rielezione per direttissima con una percentuale mai vista in città al primo turno.

Dicendo sì e presentando degli emendamenti tramite i suoi parlamentari, il centrosinistra di Latina invece cerca di mettere il cappello su un’iniziativa che è tutta del centrodestra e che ha le impronte digitali del senatore Nicola calandrini. E può dire di avere contribuito a migliorarla.

LA RIFONDAZIONE DI LATINA

Nicola Calandrini

Semmai ce ne fosse bisogno, la norma approvata all’unanimità è la dimostrazione di quale differenza faccia stare in parlamento e non starci. Per essere chiari: Latina ha eletto oltre ai suoi deputati anche tre senatori. Che hanno un ruolo non secondario. La capacità di fare sintesi dimostrata da Nicola Calandrini porterà a Latina uno strumento di valorizzazione del territorio capace di cambiare ancora di più gli equilibri nel Basso Lazio. Perché?

Se dovesse essere realizzato per intero il progetto, inevitabilmente Latina diventerebbe una città molto più vicina a Roma di quanto lo sia oggi. Rendendo sempre più marginale una provincia di Frosinone che poco alla volta ha perso una parte strategica dei suoi centri decisionali. Nei fatti e con tutti gli sforzi di equilibrio del presidente Giovanni Acampora, la Camera di Commercio sta a Latina. Il polo industriale manifatturiero ciociaro sta perdendo buona parte del suo peso specifico nell’economia regionale. Il numero degli abitanti a Latina è superiore e questo fa inevitabilmente pendere lì l’ago della bilancia per molte decisioni.

Nel medio periodo, quella norma ha la possibilità di assicurare un ruolo ed un’identità all’intera provincia che fino ad oggi non ha rivestito. Sta qui l’abilità di Nicola Calandrini: avere fatto squadra su un tema che anche il centrosinistra non può boicottare.