La lettera di Forza Italia che manda all’aria tutto e riapre la crisi in Regione

La lettera di Forza Italia che riaccende l'incendio in Regione Lazio. Reclama il terzo assessore: no alla soluzione Rocca. I rumors dicono di una sfuriata del senatore Lotito. Perché dice no. Intanto vanno avanti i lavori sul Bilancio. Per ora

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il capannello si è formato fuori dall’Aula, a margine della seduta del Consiglio regionale dedicata alla manovra economica. Mentre dentro all’emiciclo di via della Pisana si discuteva del rendiconto generale della Regione per il 2023, fuori Forza Italia puntava i piedi.

I 7 Consiglieri del Gruppo azzurro più il Consigliere di Noi Moderati (insieme formano un intergruppo cioè votano come una realtà unica) hanno firmato una lettera con la quale riaprono la crisi in atto dallo scorso luglio. Nell’ultimo mese a togliere il pallone dal campo era stato il Governatore Francesco Rocca: lo aveva calciato in tribuna affidando la questione ai vertici nazionali di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la premier Giorgia Meloni tra rivoluzione in Siria, guerra in Ucraina e cambio di presidente negli Stati Uniti hanno emergenze un po’ più importanti della Regione Lazio.

La lettera azzurra

Claudio Fazzone (Foto: Luigi Mistrulli © Imagoeconomica)

Con la lettera destinata al coordinatore regionale del Partito Claudio Fazzone il Gruppo di Forza Italia torna a rivendicare il terzo assessorato in Giunta. Con quelle righe manda all’aria la soluzione prospettata dal Governatore: 1) mantenimento degli equilibri costruiti all’indomani delle elezioni Regionali di febbraio 2023. 2) riconoscimento del maggiore peso acquisito in questo anno da Forza Italia assegnandole due nuove deleghe ricche di competenze e fondi. 3) Assegnazione di spazi nelle società regionali: Consorzio Industriale e Lazio Crea.

Forza Italia ha detto no. Lo ha detto ora che si era arrivati al momento di stringere. Francesco Rocca intendeva chiudere entro la fine del 2024 con un riequilibrio nelle deleghe di Giunta e con le nomine. Nulla da fare.

Nella lettera reclama il terzo assessore. Lo fa ribadendo i numeri: ha eletto 3 Consiglieri regionali ed oggi il suo Gruppo ne conta 7 (2 Consiglieri arrivati dal Movimento 5 Stelle e 2 dalla Lega) più il Consigliere di Noi Moderati si arriva ad 8 voti. Al tempo stesso la Lega è scesa da 3 ad 1 Consigliere. Ma i due Partiti hanno 2 assessori ciascuno nella Giunta.

Non arretreremo

Giorgio Simeoni (Foto: Luigi Mistrulli © Imagoeconomica)

A firmare la lettere è tutto il Gruppo a partire dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Lazio Giorgio Simeoni.

I Consiglieri chiedono a Claudio Fazzone che venga riconosciuto il lavoro fatto da Forza Italia in Regione Lazio e per questo di poter rappresentare la Regione “al pari delle altre forze di maggioranza“. Il Gruppo non intende abbandonare questa posizione in cambio di un altro accordo ed invita il senatore Fazzone a ” tenere il punto con gli alleati, senza cedere a richieste illogiche“, rilanciando la proposta di un terzo assessorato per Forza Italia.

Inoltre, nel documento il Gruppo consiliare chiede di dare spazio nella giunta Rocca “ad almeno uno di loro, in rappresentanza del gruppo“. Un terzo assessore “ci darebbe modo di far crescere chi ha scelto, in questi mesi, di aderire a Forza Italia solo perché convinto dalla sua visione della società, senza mai chiedere nulla in cambio“, si legge nella missiva. Il che fornisce anche il nome dei possibili assessori: o uno dei due grillini Roberta Della Casa e Marco Colarossi  passati sotto la bandiera azzurra a luglio dello scorso anni (Leggi qui: Bye bye 5 Stelle, noi andiamo a casa di Silvio). O uno dei due leghisti: Pino Cangemi ed Angelo Tripodi migrati quest’anno (Leggi qui: Il ritorno di Cangemi e l’assedio di Forza Italia alla Lega).

Nelle settimane scorse Claudio Fazzone aveva fatto notare al governatore Francesco Rocca che al momento della sua candidatura era il presidente di Croce Rossa Internazionale e Mezzaluna Rossa Internazionale cioè un civico. Ma con il suo successivo passaggio in Fratelli d’Italia il Partito s’era ritrovato ad esprimere Governatore (Rocca), vice (Roberta Angelilli) e presidente d’Aula (Antonello Aurigemma). In pratica, tutto.

Si rischia l’armonia

Francesco Rocca e Roberta Angelilli

Quando il Gruppo scriva a Fazzone di volere almeno un rappresentante intende che reclama almeno un assessore e la vicepresidenza oggi tenuta da Roberta Angelilli. O la presidenza tenuta da Antonello Aurigemma. Se così non fosse, il rischio – avvertono i Consiglieri nella lettera – è che si possa “disperdere l’armonia del Gruppo, al suo interno e nei confronti dei colleghi di maggioranza“, soprattutto perdendo di credibilità agli occhi degli elettori. “Non possiamo ora accontentarci di offerte al ribasso” mettono in chiaro.

I rumors dicono che la levata di scudi nasca da una sfuriata del senatore Claudio Lotito. Nel Lazio è uno dei tre pilastri di Forza Italia insieme al presidente Antonio Tajani ed al senatore Claudio Fazzone. È lui ad essersi impegnato molto nello scouting per portare sotto la bandiera di Forza Italia i rinforzi. Ed ora pretende un riconoscimento. Anche perché – in assenza – si sarebbero spostati per nulla.

Vince sempre Fazzone

Gli assessori leghisti Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Perché le deleghe in più non andrebbero bene? Si tratta di competenze ricche come l’Urbanistica fino ad oggi nelle mani del leghista Pasquale Ciacciarelli ed il Cinema ora nelle mani dell’altra leghista Simona Baldassarre. Sempre i rumors dicono che al senatore Claudio Lotito non andrebbero bene perché quelle due deleghe andrebbero ai due assessori di Forza Italia già in Giunta che sono espressione di Claudio Fazzone ed Antonio Tajani. Pertanto, nulla ai suoi.

E non solo. I due posti da sub commissario nello strategico Consorzio Industriale andrebbero all’ex sindaco di Pontecorvo Riccardo Roscia (Noi Moderati) ed all’ex presidente del CosInd Formia-Gaeta Salvatore Forte fedelissimo di Fazzone. Stesso dicasi per la presidenza dell’ente: in pole c’è il nome dell’ex bi consigliere regionale di Formia Pinuccio Simeone anche lui fazzoniano nel dna (non trovano conferme le voci di una destinazione a Lazio Crea in quanto lì Rocca ci vorrebbe il fidato ex assessore all’Agricoltura ai tempi di Storace Antonello Iannarilli)

In assenza di ristoro “si rischia l’armonia del Gruppo”. Ma forse è esattamente questa la strategia di Francesco Rocca che, andrebbe ricordato, da presidente di Croce Rossa Internazionale è abituato a trattare con i tagliagole di ogni meridiano e parallelo per piazzare tende, ospedali, medici, campi profughi e tutelare donne con bambini. La sua capacità di gestire le situazioni di crisi è riconosciuta su ogni teatro di guerra. Lasciare senza ristoro chi si è spostato confidando di averne si sta rivelando più logorante di quanto pensavano di logorare lui.

Avanti con la manovra

In queste ore il Consiglio Regionale del Lazio ha iniziato l’esame della manovra economica. In agenda ci sono la Legge di Stabilità regionale 2025 ed il Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2025-2027. Sono provvedimenti inviati direttamente all’esame dell’Aula dalla commissione Bilancio il 14 dicembre scorso, dopo l’approvazione del Nadefr e un breve dibattito tra i Consiglieri.

Il capogruppo azzurro Giorgio Simeoni nella lettera sottolinea il comportamento “finora esemplare tenuto dai colleghi consiglieri di Forza Italia. Sono stati mesi di lavoro, questi, caratterizzati da uno spirito di piena collaborazione reciproca e di unità“. Durante gli stessi mesi però Forza Italia ha fatto saltare un po’ di sedute del Consiglio: tanto per ricordare il suo peso in Aula. E ricordarlo proprio ora suona come un pericoloso memento.