
La lezione che la politica deve trarre dall'esempio di Coldiretti. Che con il suo mercatino ha riempito il Centro. Il rilancio non passa per l'arredo urbano ma su una saggia distribuzione delle funzioni
Latina si riempie di gente nel villaggio della Coldiretti sistemato “dentro” il centro storico della città. Allora perché la gente risponde a questo evento ed evita il centro sempre in tutti gli altri giorni?
La risposta è semplice: la piazza italiana è nata con il mercato, se c’è piazza è perché c’è un mercato, uno scambio, un bisogno di incontro. Gli stand della Coldiretti vendono prodotti alimentari, distribuiscono esperienze di cibo e i venditori -contadini parlano con i clienti, conversano con i passanti.
Quindi? Diventa evidente che ad uccidere il centro storico di Latina è stata la chiusura del mercato annonario insieme ad altre concause.
Il mercato annonario

Il mercato annonario erano agricoltori che vendevano in centro città, era il villaggio Coldiretti ma stabile, ma ogni giorno.
Gli amministratori oggi incassano il successo della Coldiretti come si fa con i biglietti di un concerto allo stadio e non leggono il fenomeno sociale che ci sta dietro.
Non è questione di arredo urbano, di eventi, ma di funzioni, di capacità della piazza di essere un servizio: di socialità commerciale, di funzioni pubbliche. Tutte cose che abbiamo tolto.
La Coldiretti ha fatto un esperimento riuscito, ora è la politica che deve trarne lezione. Perché tenere in periferia in mezzo al niente il mercato del martedì, il mercato americano? Perché non farlo qui in centro (come ha fatto la Coldiretti), insieme al mercatino della memoria sarebbe un recupero della funzione commerciale.