
Tutte le grane odierne del sindaco di Roma e di Smeriglio tra Liberazione ed afflussi per le esequie di papa Francesco
Tra Scilla Cariddi è roba antica, di sapore epico netto e che richiama scene truci a metà strada tra Omero e Godzilla. Situazioni che, in metafora, indicano una posizione per la quale qualunque cosa si faccia, dovunque si viri, babordo o tribordo, saranno grane. E come in tutte le faccende che hanno il dono-maledizione della simbologia non mancano i richiami, neanche quelli con la realtà di oggi, in cui a leggere l’epos classico in Italia saranno rimasti in cento.
Scilla e Cariddi indicavano le sue sponde del futuro stretto di Messina. Quello del Ponte di Salvini, quello che separa la Calabria dalla Sicilia di Nello Musumeci. Che è ministro per la Protezione Civile e che, in occasione di questo solenne e strambo 25 Aprile che prelude i funerali di Papa Francesco, ha declinato il concetto di “sobrietà”. In cosa?
La circostanza molto delicata

Nelle celebrazioni, le ottantesime, della Liberazione più iconica dell’ultimo mezzo secolo ed al contempo più delicata. Perché a Palazzo Chigi c’è un destracentro che con quella sobrietà vorrebbe dare dello Xanax ad una faccenda non graditissima e perché “versus” Palazzo Chigi c’è una sinistra che vorrebbe usare una data iconica come “ariete”. In mezzo ci sono quelli che il 25 aprile lo considerano semplicemente una data fondante della Repubblica, ma stavolta non sono soli.
In mezzo a questa tenaglia ideologica, “tra Scilla e Cariddi” appunto, ci sta lui, Roberto Gualtieri. Che è sindaco di Roma, cioè della città che con Genova e Milano è la più iconica per la bisogna di calendario. Che è del Pd, di un partito che alla mistica del 25 aprile ci si deve abbeverare fino alla fine.
E che è uomo delle istituzioni quale primo cittadino della Capitale d’Italia. Cioè del posto in cui le frizioni tra il format Musumeci e quello, per dire, dell’Anpi, sono più evidenti e fanno più scintille. Un guaio grosso insomma, per il sindaco “umarèl” che si è sperticato in questi mesi a mostrare sui social centinaia di cantieri in ottica Giubileo e possibile rielezione nel 2027.
Massimiliano pensaci tu…

Come la sta sbrogliando, la matassa, l’inquilino numero uno del Campidoglio? Con Massimiliano Smeriglio, ex corridore per le Europee 2024, nominato assessore alla Cultura da Gualtieri nel mega rimpasto dell’ottobre di quello stesso anno al posto di Miguel Gotor.
Tratteggiamo lo scenario di questa lunga giornata per la Città Eterna ma perennemente ossidabile dalle sue grane ataviche. Domani ci saranno i funerali di Papa Francesco con i cinque giorni di lutto nazionale annessi. Il che presuppone che oggi sia il giorno di maggior afflusso di decine di migliaia di pellegrini. Ci sono i pellegrini che già avevano messo in cantiere una puntata romana per il Giubileo incentivati dall’upgrade triste della morte del Pontefice.
Poi ci sono, oltre a quelle 250mila persone attese, le 170 delegazioni che stanno arrivando da tutto il mondo per le esequie a San Pietro. Poi c’è il nodo Porta San Paolo, dove si profila il rischio di scontri sul cardine ideologico del 25 Aprile e non solo. Tra chi? In particolare tra Brigata Ebraica e movimenti pro Palestina, con la polizia in mezzo a fare da cordone sanitario e muscolare.
Da Porta San Paolo all’Anpi

E Musumeci? Lui, come ministro titolato sul tema, era stato chiaro. Così: “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. Ora, coniugare il concetto di “sobrietà” con l’enfasi di manifestazioni pubblica dall’imprinting così sentito e solenne è un po’ come centrare il momento esatto in cui un colibrì sbatte le ali verso l’alto, da qui le grane di Gualtieri.
Che è prima sindaco e poi sindaco dem, non dimentichiamolo. I programma originario del Campidoglio prevedeva una tre giorni di eventi, dal 25 al 27, a San Lorenzo. E con più di 80 appuntamenti. Il dato è uno, dato che è una domanda: quanto sono riusciti a salvare Gualtieri e Smeriglio di quel carnet originario?
Il summit e le prime decisioni
C’è già stato un summit ufficiale tra i due, ma sull’esito non trapelano notizie fresche, se non quella per cui tutti gli eventi in calendario per domani, giorno delle esequie del Pontefice, sono stati cancellati. Resta il nodo del Corteo Anpi, che ha confermato le iniziative programmate per oggi, 25 aprile.

Con questi termini: “La scomparsa di papa Francesco è una gravissima perdita per tutti, laici e cattolici, e in particolare per gli antifascisti che hanno condiviso le sue parole di pace e di fratellanza su scala universale. Condividiamo perciò il lutto nazionale”.
“Ricordiamo peraltro che il 25 aprile di quest’anno è l’80esimo anniversario della Liberazione. Si tratta di un appuntamento di straordinaria rilevanza, perché celebra il giorno della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra“.
Insomma, tutte le iniziative sono state confermate. E ad esse si aggiungono quelle official delle Massime Istituzioni presso l’Altare della Patria. Quanto basta per fare sentire Gualtieri libero, ma solo in iperbole, a Liberazione cassata.