La maggioranza di Alatri tra misteri e pantomime

Il sindaco Maurizio Cianfrocca continua a rimanere a galla. Grazie anche all'insegnamento manzoniano del "Troncare e sopire”. Ma di più ancora per la palese inazione di chi potrebbe silurarlo ma dice solo di volerlo fare. E poi non passa all'azione

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Sono mesi che si assiste alla pantomima delle minacce di sfiducia al sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca da parte di Fratelli d’Italia. Tutte sono finite puntualmente nel nulla: come onde, all’apparenza terribili, che si infrangono inesorabilmente sugli scogli di una finta disponibilità di Cianfrocca al dialogo.

Mesi di “penultimatum“, di lettere, documenti che non fanno altro che lasciare le cose come stanno. Con il sindaco a menar ceffoni dall’alto della sua poltrona, tutto sommato, ben salda. Per la felicità del suo piccolo “cerchio magico” e con buona pace dei suoi oppositori, di destra, di sinistra e civici, che continuano a “pestar l’acqua nel mortaio”. (Leggi qui: La vittoria di Cianfrocca. E quella di Iannarilli).

Il mezzo salto di qualità

Negli ultimi giorni, la seduta deserta di Consiglio comunale pareva aver registrato un “salto di qualità” della crisi endemica (c’è, del resto, da inizio mandato….inutile ricordare le continue fibrillazioni..) dell’ Amministrazione Cianfrocca. (Leggi qui: Dacci oggi la nostra crisi trimestrale. E leggi anche Cianfrocca senza maggioranza: il centrodestra va in frantumi).

Ma l’incontro, che ne è scaturito, tra Iannarilli ed il sindaco, si è incaricato di smorzare ogni velleità, affogare nell’ovvio ogni proposito “bellico” dei consiglieri ribelli. I due, sono apparsi come il Conte zio ed il Padre provinciale dei Cappuccini, di manzoniana memoria: “sopire e troncare, troncare e sopire.

E la pantomima si è colorata anche di mistero. Con le parti che per l’ennesima volta si sono lasciate senza colpo ferire in attesa dell’ennesimo documento dei ribelli. Di cui si è persa la traccia dopo l’annuncio urbi et orbi.

Desaparecidas

GIuseppe Pizzuti

Non è l’unica lettera desaparecida. Nelle ultime ore si è parlato di un possibile abbandono della Lega da parte del suo capogruppo Pizzuti. E della lettera di dimissioni scritta dal Consigliere Tiziano Latini: carica di disprezzo contro i suoi colleghi di maggioranza e di rinnovata fedeltà al sindaco. La lettera non è stata più protocollata: forse era destinata ad essere solo un avvertimento politico. Altri misteri scomparsi nel porto delle nebbie della maggioranza.

Una maggioranza che pare rianimarsi ogni notte come la ciurma di morti viventi dei “Pirati dei Caraibi”, nella Maledizione della prima luna. E dinanzi a tutto ciò il sereno e imperturbato Cianfrocca naviga seppur a vista tra le onde a volte impetuose. Ma naviga al timone. Mentre gli altri, chi più chi meno, continuano a remare nelle loro piccole scialuppe. Affannati e con il fiatone, senza mai raggiungere il sindaco Maurizio Cianfrocca.