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La maggioranza del sindaco Mastrangeli tiene il numero legale e porta a casa tutte le delibere. Il presidente del Consiglio comunale Max Tagliaferri si astiene.
La maggioranza del sindaco Riccardo Mastrangeli balla sul filo del numero legale. Tiene. E porta a casa tutte le delibere. Centra l’obiettivo nonostante l’asticella piazzata in alto: tutti gli argomenti sono stati trattati in Prima convocazione cioè avevano bisogno d’un maggiore numero di voti per essere approvati. A segnare la seduta è però la linea scelta dal presidente del Consiglio comunale Max Tagliaferri: si astiene su tutti i punti.
Il Consiglio Comunale di Frosinone terminato a ridosso delle 22 di venerdì sera ha evidenziato due circostanze oggettive incontestabili.
Il problema Max
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La prima: Il sindaco Riccardo Mastrangeli e la maggioranza devono risolvere le questioni politiche e amministrative sollevate nei giorni scorsi dal Presidente d’Aula Max Tagliaferri. E che lo hanno portato ad adottare la linea dell’astensione applicata oggi. (Leggi qui: Mastrangeli, senza un attimo di pace).
Tagliaferri ha votato a favore solo le delibere sull’ufficio Area Vasta, cioè l’ufficio che vedrà insieme i dieci Comuni intorno a Frosinone alla ricerca di finanziamenti Ue da poter chiedere per progetti che riguardino l’intero comprensorio. Quella linea dell’Aventino de facto non è una cosa normale. Legittima, ma certamente irrituale. Lo sarebbe in qualsiasi amministrazione d’Italia.
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Chiaro che il responsabile dei lavori d’Aula abbia voluto mandare un segnale politicamente forte nei confronti del sindaco. Ma il segnale inviato potrebbe avere conseguenze ultronee: non preventivate prima.
La seconda: nessuno, né in maggioranza e tantomeno in opposizione, vuole andare a casa prima del tempo e quindi ingegnarsi per determinare la fine anticipata della consiliatura. Era una circostanza nota anche ai pavimenti del Consiglio comunale. E questo nonostante le minacce farlocche di dimissioni singole, di massa o di improbabili mozioni di sfiducia.
I fatti
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il Consiglio e durato poco più di un’ora e un quarto. Per trattare ben 13 punti all’Ordine del Giorno è un tempo certamente breve, il che certifica la totale o quasi mancanza di dibattito in Aula. Una parvenza di dialettica si è registrata solo sull’ufficio Europa Area Vasta.
Al momento dell’appello erano presenti in aula i 17 consiglieri di maggioranza “certificati“: gli stessi che nella scorsa seduta hanno eletto il Consigliere Marco Ferrara a vice Presidente dell’Aula. (Leggi qui: Frullatore Frosinone: destra e sinistra si mischiano. E poi leggi Frosinone, il significato politico importante del voto di ieri in Consiglio).
Erano presenti inoltre i Consiglieri di opposizione Vincenzo Iacovissi (PSI), Norberto Venturi (PD), Armando Papetti e Alessandra Mandarelli (Lista Marzi) cioè 4 consiglieri di minoranza su 8. Erano infine assenti gli 8 consiglieri ex maggioranza oggi all’opposizione o quasi. E cioè i 3 “malpancisti” ufficiali, i 2 di Forza Italia ed i 3 del Gruppo FutuRa.
Quindi con le truppe schierate al completo, a mettere in difficoltà Mastrangeli nessuno ci ha nemmeno pensato. Come ampiamente previsto.
Con la schiena coperta
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Le delibere sono state tutte approvate con i 16 voti della maggioranza “certificata”. I 4 consiglieri di opposizione hanno votato contro, tranne che per la costituzione dell’ufficio Europa Area Vasta. E come detto il Presidente del Consiglio si è astenuto il 90% delle volte.
Con abile strategia, il sindaco Mastrangeli ha portato in Aula il voto sull’Area Vasta: a guidare quella commissione ha messo dal primo momento un esponente dell’opposizione, il socialista Vincenzo Iacovissi. Che oggi avrebbe garantito numero legale a prescindere: proprio per portare a compimento il primo slot del lavoro sull’Area vasta.
A seguire sono poi entrati Mandarelli Papetti e Venturi (lui espressamente per dibattere e votare contro).
L’aereo più pazzo del mondo
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All’esito del Consiglio Comunale, delle dinamiche d’Aula e dei voti espressi è facile ipotizzare una riunione di maggioranza, anche piuttosto urgente. Nemmeno sull’aereo più pazzo del mondo sarebbe immaginabile un comandante che non dialoga con la torre di controllo. Il rischio è di andare a sbattere alla prossima collina, nemmeno troppo alta. A descrivere la serietà della situazione è stata l’espressione sul volto del vicesindaco Antonio Scaccia: della serie “Houston, abbiamo un problema“.
E non è l’unico. La sostanza infatti è che alla lunga Riccardo Mastrangeli possa seriamente andare in difficoltà poiché 17 consiglieri sicuri su 33 sono comunque un numero esiguo, troppo esiguo per garantire un governo forte e stabile per una città difficile dai mille problemi come Frosinone.
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Un segnale di quello che potrebbe succedere lo fornisce un’immagine alla fine della seduta del Consiglio comunale. All’esterno, a chiacchierare si ritrovano il presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis, il capogruppo Pd Angelo Pizzutelli (il più votato nel centrosinistra, il secondo in assoluto), Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia cioè i due esponenti che hanno portato Forza Italia all’appoggio esterno.