La mossa dell’opposizione: chiesto un Consiglio per “stanare” il sindaco

A Terracina un'altra puntata della crisi che sta attanagliando la maggioranza di centrodestra. Protagonista stavolta la minoranza che prova a mettere alle corde il primo cittadino sul momento difficile dell'Azienda Speciale. L'obiettivo è quello di verificare la stabilità dell'amministrazione dopo l'azzeramento delle deleghe agli assessori di FdI e Lega

Basta leggere l’ordine del giorno per far scorrere un brivido lungo la schiena della politica terracinese. Il Consiglio comunale straordinario chiesto dai gruppi di opposizione – Partito Democratico, Progetto Terracina, Sinistra Italiana ed Europa Verde – dovrebbe tenersi il 5 o il 6 novembre. In agenda c’è un solo punto, ma pesantissimo: “Modifiche e integrazioni allo Statuto dell’Azienda Speciale Terracina (AST)”.

Un tema che arriva come una miccia accesa in un contesto già esplosivo. La città è in piena paralisi amministrativa dopo lo strappo del sindaco Francesco Giannetti, che ha deciso di “azzerare” (senza revocare) le deleghe agli assessori di Fratelli d’Italia e Lega. Un gesto che ha congelato la maggioranza, impantanato l’azione di governo e acceso i fari sull’Azienda Speciale, sempre più al centro dello scontro politico. (Leggi qui: Il cammello del sindaco e il governo che non c’è. Ed anche qui: Terracina, crisi in un vicolo cieco e scoppia la rivolta del personale).

L’Azienda speciale strumento anche politico

Francesco Giannetti, sindaco di Terracina

Le opposizioni puntano a fare luce sul futuro dell’Azienda Speciale ma la mossa ha anche un evidente peso politico: stanno sfruttando l’unico spiraglio offerto dall’articolo 7 del Regolamento Consiliare per sollevare un tema esplosivo, capace di mettere in crisi una maggioranza che – almeno sulla carta – era solida e compatta.

Nella penultima seduta, i gruppi consiliari di Fratelli d’Italia e della Lega hanno scelto di salire sull’Aventino: uscita dall’Aula e abbandono del sindaco Francesco Giannetti al suo destino, affiancato soltanto dal suo vice, Claudio De Felice.

La reazione del primo cittadino non si è fatta attendere. Di fronte a quello che ha tutta l’aria di essere un ammutinamento, Giannetti ha scelto la linea dura: ha ibernato l’intera giunta, bloccando le deleghe in una sorta di congelamento istituzionale. Una prova di forza che ha generato imbarazzo anche ai vertici del centrodestra. Tanto che Nicola Procaccini – eurodeputato di FdI ed ex sindaco di Terracina – ha preso le distanze con fermezza: “Di questa vicenda – ha chiarito – non voglio occuparmene”.

L’obiettivo della minoranza

Il capogruppo Pierpaolo Chiumera ed il Segretario Provinciale Pd Omar Sarubbo

La richiesta della Seduta straordinaria avanzata dalle minoranze, Azienda speciale a parte, ha l’obiettivo di verificare i reali equilibri esistenti nella maggioranza Giannetti che, per quanto possa apparire paradossale, si fida più delle compatte opposizioni che della sua litigiosissima compagine di governo.

Da settimane Lega e FdI stanno chiedendo al sindaco una sorta di “tagliando” nella composizione della giunta ma Giannetti, volando in Germania lo scorso fine settimana per consolidare un gemellaggio anziché restare a Terracina per disinnescare la situazione politica, ha deciso di proseguire sulla sua strada. Con o senza una Giunta pienamente in carica

Il Partito Democratico, Progetto Terracina, Sinistra Italiana ed Europa Verde hanno formalmente chiesto la convocazione urgente del Consiglio Comunale perché avvertono “l’esigenza di riportare al centro del dibattito politico e amministrativo una questione di estrema importanza per Terracina. L’Azienda Speciale, che gestisce servizi fondamentali per la comunità, sta attraversando una fase di grande difficoltà, segnata dalle dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione, da ritardi nei pagamenti degli stipendi e da una mancanza di direzione politica chiara da parte dell’amministrazione comunale“.

Richiamo alla maggioranza

Gaia Pernarella

La maggioranza Fdi-Lega-gruppo misto non può nascondersi sulla gestione dell’azienda pubblica. E le opposizioni sono chiare su un punto: ”È necessario che il Consiglio comunale si assuma le proprie responsabilità e intervenga per creare le condizioni di rilancio e di riorganizzazione dell’Azienda Speciale, che rappresenta un presidio pubblico essenziale per la nostra comunità”.

La minoranza non le manda a dire: Di fronte a questa situazione, non è più accettabile il silenzio e l’immobilismo del sindaco Giannetti e della sua maggioranza. Lega, Fratelli d’Italia e il gruppo civico del sindaco sono pienamente corresponsabili dell’impasse amministrativa che sta paralizzando l’attività del Comune e impedendo di affrontare con serietà i problemi della città. Il Consiglio Comunale deve tornare ad essere il luogo del confronto e delle decisioni, non un’arena bloccata dalle tensioni interne di una maggioranza divisa e incapace di governare”.

Per il Partito Democratico, il Progetto Terracina, Sinistra Italiana ed Europa Verde “Terracina ha bisogno di risposte, non di giustificazioni”. Ma al momento la paralisi politica è dettata dalla richiesta di Fdi di avere tre assessorati (i più pesanti, Urbanistica, Lavori Pubblici e Bilancio), della Lega di rimpiazzare l’assessora Sara Norcia che ha avuto a che fare con l’Azienda speciale e del gruppo misto di avere una rappresentanza in giunta

“Basta rinvii, la crisi dell’AST va affrontata”

Con la richiesta di convocazione del consiglio le minoranze puntano ad indurre il sindaco Giannetti a dare un colpo di reni per quanto riguarda la gestione dell’agenda amministrativa attuale e futura.

Alessandro Di Tommaso

Le stesse opposizioni hanno fatto sapere di non voler essere al centro di un inseguimento da parte del gatto (sindaco di Terracina) nei confronto del topo (la maggioranza di centrodestra). L’hanno specificato a chiare lettere chiedendo l’applicazione, subito dopo la festività di Ognissanti e la ricorrenza dei defunti, dell’articolo 7 del regolamento consiliare.

“Chiediamo che la seduta richiesta – hanno concluso Pierpaolo Chiumera, Alessandro Di Tommaso, Gaia Pernarella e Gabriele Subiacovenga convocata senza ulteriori rinvii per discutere la proposta di modifica dello Statuto dell’Azienda Speciale Terracina. Vogliamo affrontare con responsabilità e trasparenza una crisi che, se non gestita, rischia di compromettere in modo irreversibile un servizio pubblico fondamentale”.