E' un gruppo ma punta a diventare lista. E ad essere interlocutore forte per il voto di primavera. Ma FdI e Lega lo vogliono in asse col programma. E con un occhio ai ballottaggi di Fondi e Terracina.
Una nuova tessera per il mosaico elettorale che sta prendendo forma a Minturno in vita delle elezioni Comunali di primavera 2021. Si chiama “Moderati per Minturno”. È un nuovo gruppo consiliare che nascerà ufficialmente nella prossima seduta di consiglio comunale in agenda l’8 ottobre. L’annuncio della sua costituzione è stato fatto in conferenza dei capigruppo, Nasce tra le file delle minoranze e punta ad essere un prodotto molto appetibile, man mano che si andranno a definire gli schieramenti.
Vi aderiscono due candidati a sindaco delle elezioni del 2016. Cioè Massimo Signore e Maurizio Faticoni, entrambi avvocati. Con loro c’è un’apprezzata funzionaria del Tribunale di Cassino, Maria Di Girolamo: sarà lei la prima capogruppo consiliare.
Moderati per Minturno – ha anticipato l’avvocato Massimo Signore – si trasformerà molto presto in una lista elettorale. Un team che potrebbe trovare una collocazione in ben tre distinti schieramenti.
Una ‘protesi’ della maggioranza
Signore e Di Girolamo sono la principale (e residuale) espressione di Forza Italia a Minturno. Sono stati eletti all’interno della civica: “Idee e legalità”. Vale a dire un contenitore espressione degli azzurri.
Maurizio Faticoni, socialista della prim’ora, da mesi frequenta il cortile di Italia Viva, il Partito cui ha aderito «senza tentennamenti» il sindaco in carica Gerardo Stefanelli. Un fatto è amministrativamente acclarato. I tre, benché siedano all’opposizione, hanno condiviso tante scelte della Giunta di centrosinistra di Stefanelli. Così rivelandosi una protesi della sua maggioranza. (Leggi qui Stefanelli passa con Renzi: “Scelgo la sfida per il futuro”).
L’avvocato Massimo Signore è genero dell’ex sindaco di Itri ed ex presidente del Parco Regionale dei Monti Aurunci Giovanni Ialongo. Cioè uno dei più stretti collaboratori del senatore e segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli. Con lui ha lavorato quando era consigliere regionale e presidente della commissione Urbanistica alla Pisana. A Minturno lo sanno tutti: dopo il voto del 2016 Signore ha provato ad espugnare il bunker Dem. Lo ha fatto chiedendo di farvi parte. Tuttavia i veti sono stati talmente forti da parte del locale gruppo dirigente che ha dovuto rinunciare nell’intento.
Insomma, “Moderati per Minturno” potrebbe essere la prima sigla del cartello elettorale che il sindaco Stefanelli ha cominciato a costruire. Per cercare di succedere a se stesso.
Senza Claudio non mi muovo
L’avvocato Signore è un uomo di Partito. Interpellato, ha dichiarato che le sue scelte politico-elettorali dovranno essere ratificate «dall’amico Claudio. Senza di lui non vado da nessuna parte».
Claudio è naturalmente il senatore Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia. Che in questo momento ha altre priorità: nelle prossime ore saprà se ancora una volta sarà riuscito ad eleggere il sindaco della sua roccaforte elettorale Fondi. E se le sue truppe azzurre, alleate con il Carroccio di Francesco Zicchieri sono riuscite ad espugnare Terracina ai Fratelli d’Italia. Solo dopo avere acquisito quei risultati Claudio Fazzone sposterà il mirino sul target successivo: nell’elenco c’è anche Minturno.
Pino ed i suoi amici
“Moderati per Minturno” intanto continua a predicare una (difficile) unità del centrodestra, schieramento diviso a metà come una mela. Da settimane è partita la sfida elettorale di un altro legale di Scauri, Pino D’Amici, che al momento gode del sostegno di diversi “mister preferenze” dello schieramento conservatore. (Leggi qui Procaccini arriva a Scauri e incontra D’Amici. Il summit segreto per Minturno).
Si va dall’ex sindaco Pino Sardelli all’ex consigliere azzurro Fausto La Rocca. Dall’ex assessore An Livio Pentimalli al cusaniano di ferro Vincenzo Fedele.
Abbastanza per far guadagnare a questa coalizione apparentemente civica almeno il diritto a disputare il ballottaggio contro Stefanelli? Sicuramente no, ed il proposito di D’Amici di avere una copertura politica sotto l’ombrello di Fratelli d’Italia non si è concretizzato. E difficilmente lo sarà. Almeno stando alle dichiarazioni rese dal vice coordinatore regionale e commissario comunale di FdI Enrico Tiero. (Leggi qui D’Amici rompe gli indugi: si candida sindaco nel 2021).
Tiero: condividere e poi decidere
Che ha detto: «Fughe in avanti per possibili candidature a sindaco non mi appassionano minimamente. Ognuno è libero di fare come meglio crede. Sono abituato a parlare di come risolvere i problemi dei territori e dei suoi abitanti. Non di nomi e di poltrone».
È una chiusura. Che diventa ancora più netta con le frasi successive. «Noi a Minturno come Fratelli d’Italia siamo per prediligere in vista delle prossime elezioni un’alleanza di centrodestra. Che volendo (se tutti gli alleati sono d’accordo ) può essere allargata al mondo civico. Ma il tutto deve avere come base di partenza la condivisione di un programma amministrativo. Cioè sulle cose da fare per far risollevare Minturno ed i suoi cittadini. Che assicuro sono tante».
Insomma: se D’Amici vorrà far parte dello schieramento con la sua Civica, se ne può parlare; ma sindaco proprio no: deve essere espressione di uno dei Partiti del centrodestra.
Nomi in circolazione? «Solo successivamente si deciderà a quale Partito spetti il candidato sindaco. E in quell’occasione si prenderanno le opportune decisioni. Noi siamo per candidati espressione dei Partiti. Solo dopo la condivisione del programma indicherà il nome del candidato sindaco. Di sicuro sarà una scelta importante, scaturita direttamente dal territorio».
Da Minturno occhio a Fondi
Queste dichiarazioni, pur trincerandosi in un secco “no comment”, le ha condivise l’ex consigliere di Forza Italia alla Pisana, Romolo Del Balzo. Che è attuale “dominus” della Lega a Minturno.
Conferma che i nomi avanzati dal partito di Giorgia Meloni e dal Carroccio sul tavolo principale sono esclusivamente due. Cioè l’ex sindaco Aristide Galasso ed il consigliere comunale in carica Massimo Moni. Altri non ce ne sono.
L’avvocato Signore con molta cautela vuole attendere l’esito dei ballottaggi nei comuni di Fondi e Terracina. Sa che il Senatore Fazzone potrebbe chiedergli una cosa. Di far convergere le forze in campo a favore del candidato ufficiale del centrodestra. Questo qualora si ricomponesse una difficile ma non impossibile alleanza tra Lega-Fdi e Forza Italia.
Oppure, in seconda battuta, riproporre il “modello Gaeta”. Quindi in un mix civico a trazione anteriore Forza Italia e appunto Pd. E Massimo Signore è fideisticamente un ortodosso della prim’ora. «Per me quello che dice il Senatore in politica è Cassazione. Non si discute». Almeno..