La revoca che divide ma cambia generazione a FdI

Cosa c'è dietro alla revoca di Tomaselli da Portavoce FdI ad Isola del Liri. Al di là della scelta elettorale alle Comunali. Per il Partito è stata l'occasione per cambiare generazione

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

La vendetta, come noto, è un piatto che va servito freddo. E ad Isola del Liri la vendetta, a proposito dell’atteggiamento di Mauro Tomaselli, storico esponente del centrodestra e fino a qualche tempo fa portavoce di Fratelli d’Italia, candidatosi alle ultime comunali con il gruppo dell’esponente Dem Antonella Di Pucchio, è arrivata pochi giorni fa: ad un paio di mesi di distanza dalla vittoria schiacciante di Massimiliano Quadrini che ha riconquistato la poltrona di primo cittadino della città della cascata.

Il sindaco è stato rieletto battendo in modo schiacciante la coalizione di centrodestra che vedeva come candidato a sindaco l’avvocato Deborah Bovenga. Una coalizione della quale avrebbe dovuto, a rigor di logica, far parte lo stesso Mauro Tomaselli. Che invece, come detto, ha deciso di passare in coalizione con Antonella Di Pucchio.

Uno sgarbo politico. Così, almeno l’ha pensata l’onorevole Massimo Ruspandini. Che nella sua veste di Coordinatore provinciale ha revocato a Mauro Tomaselli l’incarico di portavoce di Fratelli d’Italia ad Isola del Liri.

Tra modernità e nostalgia

L’avvocato Diego Mancini

Una decisione che, anche se era nell’aria, ha scatenato moltissime discussioni in città. Di fatto dividendo il Partito in due: tra quanti hanno sposato la decisione di Ruspandini e quanti invece si sono schierati dalla parte dell’ormai ex portavoce di Fratelli d’Italia.

Tra questi c’è ad esempio l’avvocato Diego Mancini, storico esponente della destra cittadina. Ha voluto esprimere a Mauro Tomaselli la sua più ferma solidarietà. Ricordando che all’epoca della sua militanza il centrodestra in provincia vedeva figure come Romano Misserville ed Oreste Tofani. Figure che, ha detto Mancini, “sono scomparse, ma restano ancora modelli politici e figure di elevatissimo spessore umano, morale e professionale, assolutamente inimitabili“.

Ovvero, se le parole hanno un senso, il centrodestra che c’era prima non c’è più. Che alla luce della moderna visione europea del Partito è un segnale positivo per alcuni. ma in questo caso non appare certo una dichiarazione di stima nei confronti degli attuali esponenti locali del centrodestra cittadino

Cosa è successo

Il senatore Bruno Magliocchetti (Archivio Alessioporcu)

Ma cosa è successo davvero all’interno di Fratelli d’Italia in città? A provare a fare chiarezza ci ha provato Luca Fiorletta, responsabile locale dei giovani dei Fratelli d’Italia, un passato recente da candidato alle comunali Isola del Liri proprio all’interno della coalizione capitanata dalla Bovenga.

Per lui la questione è estremamente semplice. Tutto inizia da quando Tomaselli,  un anno fa, comincia ad avere posizioni piuttosto critiche nel Partito. Già in quella circostanza si era pensato di tagliare i ponti. Poi però l’avvicinarsi della competizione elettorale aveva consigliato a tutti di frenare. “Anche perché – dice Fiorletta -, entra in gioco anche la figura del senatore Bruno Magliocchetti. Parla della necessità di una coalizione a trazione di centrodestra per sfruttare l’onda che avanza a livello nazionale“.

Tomaselli, in tutto questo, per Fiorletta continua ad avere un atteggiamento quantomeno ondivago; “in una prima fase mi aveva detto che non si sarebbe candidato; poi è tornato sui suoi passi, insistendo con me invece sulla necessità di candidarsi e di creare un forte fronte a destra per cacciare il sindaco Massimiliano Quadrini. Io gli ho detto che andava benissimo, ma che, in quanto portavoce di Fdi, sarebbe stato suo il compito di impegnarsi per creare questo fronte. Anche perché già qualche mese prima avevo chiarito che se si fosse andati in ordine sparso, sarebbe stato un oggettivo aiuto per la rielezione di Quadrini. Anche Maura ed Ruspandini la pensavano come me“.

La rottura del fronte

Luca Fiorletta

E Tomaselli? “A gennaio, e poi anche nei mesi successivi – continua ancora Fiorletta – continua a insistere sulla necessità di creare un fronte unico di centrodestra. Lo ribadisce anche in altre situazioni, come ad esempio all’inaugurazione della sede elettorale della Bovenga“. Poi, a un certo punto, “le cose cambiano. E Tomaselli comincia a fare discorsi sull’impossibilità di fare un fronte comune. Sollecita anche me perché io esca dalla coalizione di centro-destra“.

Si arriva a qualche giorno prima dalla presentazione delle liste; “Mauro Tomaselli, il sabato precedente è ancora convinto di voler far parte della lista di centrodestra; poi ce lo troviamo in lista con la coalizione della Di Pucchio“. A quel punto “io gli ho scritto chiedendogli conto del suo atteggiamento; se almeno fosse stato più chiaro, saremmo stati in grado di organizzarci meglio“.

Inevitabile, superata la decantazione post elettorale, la revoca della carica di portavoce. “Del resto – dice ancora Fiorletta – fa parte della politica del nostro Partito: Tomaselli ha tradito il Partito durante la campagna elettorale; era evidente che ci dovesse essere una reazione di questo tipo“.

Cambio della guardia

Debora Bovenga

Una scelta che rappresenta, a suo modo, anche un cambio della guardia. È il passaggio dalla generazione dei Magliocchetti, dei Mancini (e dei Tomaselli) a quella appunto dei Fiorletta. Che potrebbe a questo punto essere il nuovo portavoce di Fdi in città.

Fiorletta, su questo, è stato comprensibilmente prudente: “è una decisione che attiene al livello provinciale; io attualmente sono responsabile dei giovani. Bisogna attendere, per sviluppi di questo tipo, il congresso, appena verrà fissato“.

L’essenziale, sembra di capire, è tracciare una linea completamente nuova e creare una nuova classe dirigente. Che possa, magari in tempi non troppo lunghi, concorrere davvero a governare la città, senza atteggiamenti che sanno troppo di trasformismo o di protagonismo. “E del resto è una cosa che abbiamo già cominciato a fare – conclude Fiorletta – già a partire dall’elezione in Consiglio della Bovenga, quando tutti pensavano che non saremmo riusciti neanche ad eleggere un nostro rappresentante all’interno dell’Aula comunale“.