
Forza Italia chiede ad Adriano Piacentini di dimettersi da assessore. Lui chiede prima un confronto con il coordinatore regionale. La strategia potrebbe essere legata però agli scenari regionali e nazionali di Forza Italia. Le possibili mosse
L’avviso politico glielo hanno recapitato oggi. Poco conta che sia stato come l’ultimo giapponese nella foresta delle Filippine, meno ancora che abbia difeso la bandiera del Partito mentre tutti andavano via, sistemandosi nella Lega o in Fratelli d’Italia. All’ex sub coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini oggi il suo Partito ha intimato di dimettersi da assessore comunale di Frosinone.
Il capogruppo Maurizio Scaccia ed il Consigliere Pasquale Cirillo gli hanno dato tempo fino a fine mese. Piacentini dovrà formalizzare le dimissioni dopo il Consiglio comunale del 29 luglio dove verranno approvati gli equilibri di Bilancio.
Un segnale doppio: ad uso interno al Partito ed esterno. Forza Italia dice al suo interno che non si può essere più fedeli al sindaco che al Partito. Allo stesso tempo avverte tutti che il Partito viene prima di ogni altra cosa e nemmeno un fuoriclasse dei conti come Adriano Piacentini può ritenersi esentato.
La messa in mora

La messa in mora di Adriano Piacentini avviene con una nota di poche righe. «Auspichiamo che l’assessore Piacentini, dopo aver relazionato in Aula, comunichi formalmente le dimissioni dal suo incarico in Giunta. Il tutto, in sintonia con la linea politica tracciata da Forza Italia nel capoluogo. Attendiamo fiduciosi la presa di posizione di Piacentini che certo non vorrà venire meno con gli impegni sottoscritti con il nostro Partito».
La palla ora passa a Piacentini e, inevitabilmente, al sindaco (civico di indicazione leghista) Riccardo Mastrangeli. L’assessore si chiude nel silenzio assoluto: “Non faccio dichiarazioni. Non farò dichiarazioni. Prima intendo avere un colloquio con il mio Coordinatore regionale Claudio Fazzone per avere chiara la linea e la strategia politica. Fino a quel momento non pronuncerò una sola parola sulla mia posizione politica, su quella di Forza Italia a Frosinone”.
Perché Adriano Piacentini vuole quel colloquio? Per il fatto che a lui ed al sindaco Riccardo Mastrangeli risultava invece che esistesse uno spiraglio lasciato aperto e che il sindaco intendeva percorrere per ricomporre il quadro del centrodestra. A tentare di riallacciare i fili doveva essere il vice coordinatore provinciale azzurro Daniele Natalia che per questo era stato mobilitato.
È evidente che lo scenario sia cambiato ed i piani siano stati rivisti. Non è da escludere che il fronte di Frosinone risenta di quanto sta accadendo su scala nazionale tra Forza Italia e Lega, tra Antonio Tajani e Matteo Salvini. (Leggi qui: L’alta tensione Lega – FI da Bruxelles a Frosinone, Viterbo e Regione).
Logoramento su tutto il fronte

Se qualcuno pensava che la strategia di Forza Italia al Comune capoluogo si limitasse a logorare il sindaco sulle principali tematiche amministrative, rinviando quelle politiche a dopo l’estate, si è sbagliato di grosso.
L’azione di incisivo disturbo da parte dei Consiglieri azzurri Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, è pressoché quotidiano e totale, sia sul fronte amministrativo che su quello politico. Va dalla vicenda della nuova mobilità urbana che verrà discussa in aula nel Consiglio comunale straordinario il 31 luglio a quella degli impianti sportivi comunali. (Leggi qui: Mastrangeli convoca il Consiglio sul Brt. E leggi anche Stadio del Nuoto, strada strettissima per evitare la chiusura).
Per inciso: ieri era stata convocata la commissione Sport presieduta proprio da Pasquale Cirillo. Doveva discutere, tra le altre cose, la delicata e complessa vicenda dello Stadio del nuoto, altra spina nel fianco per l’amministrazione Mastrangeli.
Argomento tuttavia non affrontato per l’assenza in Commissione del delegato allo Sport il consigliere Francesco Pallone, con conseguente strascico polemico (l’ennesimo con Pallone) da parte del presidente Cirillo.
Testa bassa sulle pratiche amministrative, ma anche sulle delicate dinamiche politiche. Come dimostra la richiesta di dimissioni sollecitata a Piacentini, ritenuto più leale al sindaco che al Partito.
Le prossime mosse

Difficile, a ridosso dell’impossibile, che l’assessore al Bilancio possa effettivamente dimettersi. Anche se ha firmato il documento che il Partito ha consegnato al sindaco ad inizio della verifica allorquando è stato chiesto, senza ottenerlo, l’azzeramento della Giunta. Piacentini è ritenuto indispensabile dal sindaco ai fini dell’efficacia dell’esecutivo. Per questo verrà tenuto dentro: in un modo o nell’altro. Probabilmente come assessore tecnico al Bilancio espressione diretta del sindaco: esattamente come fu per Mastrangeli che è stato tecnico di fiducia del sindaco Nicola Ottaviani per due legislature.
In questo caso bisogna vedere però come reagirà Fratelli d’Italia. Che ne sta sopportando di ogni tipo pur di garantire il prosieguo della consiliatura. I delegati del Partito di Giorgia Meloni, cioè l’ex assessore Fabio Tagliaferri ed il capogruppo Franco Carfagna avevano detto chiaramente al sindaco, in sede di verifica, che ogni assessore deve avere un Consigliere di riferimento in Aula. Tradotto: se hai eletto Consiglieri allora puoi esprimere un assessore in Giunta, altrimenti non puoi stare dove si decide.

Ma c’è un’altra possibilità. Adriano Piacentini potrebbe essere “retto” dalla Consigliera ex Forza Italia Cinzia Fabrizi. Che di fatto già lo sosteneva nel Gruppo azzurro, prima di esserne estromessa dai vertici del partito. In ulteriore subordine: potrebbe essere retto da qualche consigliere attualmente all’opposizione e che passerebbe automaticamente tra le fila della maggioranza. Sarebbe un “investimento” fruttifero comunque per Mastrangeli: gli consentirebbe, da un lato, di individuare un piano d’appoggio in aula per Piacentini e dall’altro di aumentare di qualche unità i numeri per approvare le delibere.
Le mancate dimissioni di Piacentini da assessore, così come richiesto dal Gruppo consiliare, comporterebbero inevitabilmente la rottura definitiva con il suo attuale Partito che lo sosteneva in giunta. Forza Italia non si ferma. Mastrangeli e Piacentini nemmeno.