In un'affollata conferenza le minoranze di Alatri escono alla scoperto e lanciano un appello all'unità. Superando steccati politici, ideologici e personalismi. Mancava Matteo recchia. E la sua è stata un'assenza strategica
Le opposizioni consiliari ad Alatri battono un colpo e lanciano la prima vera sfida alla maggioranza di centrodestra, in vista delle prossime elezioni comunali “E’ tempo di metterci insieme contro chi sta malgovernando la città”, hanno affermato all’unisono i rappresentanti dei gruppi consiliari di minoranza: Fabio Di Fabio per il PD, Anna Rita Pelorossi (Alatri in Comune), Enrico Pavia e Mario D’Onorio (Noi per Alatri) e Nazzareno Costantini (Patto per Alatri). Bocciatura totale dell’attuale consiliatura. “Una maggioranza litigiosa e senza visione che vive alla giornata“.
L’incontro

Una conferenza nel cuore di Alatri in quel Chiostro di San Francesco simbolo culturale cittadino. Sala piena di osservatori interessati dinanzi ad un messaggio unitario. “Diciamo stop alle divisioni. E’ ora di lavorare insieme per creare un’alternativa a questa maggioranza al di là delle appartenenze politiche“, questo di fatto il messaggio al di là delle critiche amministrative.
Duro l’ex candidato a sindaco Enrico Pavia. “Dopo quattro anni siamo dinanzi ad un dato di fatto: non c’è stata una svolta, non c’è stato un colpo di reni. Non c’è visione”. Pavia ha aggiunto: “C’è insoddisfazione in tanti settori: dai ritardi nei lavori pubblici alle carenze su temi sociali. Una città che non ha un assessore ai servizi sociali e un assessore alla cultura la dice tutta su quale visione possa avere su temi di questo tipo la maggioranza”.

Enrico Pavia ha chiosato sottolineando quanto sia importante per l’opposizione ritrovare l’unità. “Per questo dico e affermo che ci sono le condizioni per dare vita ad un progetto unitario e di svolta dinanzi a tante realtà che non si riconoscono in questa coalizione“.
Appelli all’unità
Ma il vero segnale lo hanno ribadito con forza sempre Enrico Pavia e Fabio Di Fabio (Pd) oltre che tutti gli altri esponenti presenti. “Lo abbiamo dimostrato in Consiglio. Insieme come opposizioni si può lavorare ma ora dobbiamo aprirci ancora di più alla città, ai movimenti, alle associazioni ed a tutti gli insoddisfatti di questo malgoverno cittadino”. È un chiaro segnale di sintonia politica ed amministrativa: il tempo delle divisioni e delle liste contrapposte è distante cinque anni. Ora lo scenario è differente.

E se non fosse chiaro, lo ribadiscono in un altro passaggio. Dicono che questa apertura reciproca deve avvenire “superando steccati politici, ciascuno mantenendo i propri principi, ma avendo come faro la città e il suo risveglio. Serve un progetto alternativo per questo l’appello lo rivolgiamo a tutti senza distinzioni“.
L’assenza di Recchia
Le opposizioni, spesso criticate, ci sono e vogliono contare. Ora però viene il momento della concretezza: diventa necessario dare continuità, trovare la sintesi con quel mondo che da tempo sta svolgendo incontri più o meno clandestini.

Ragionando anche sull’unica assenza al tavolo delle opposizioni: quella del Dem Matteo Recchia. Troppo scaltro per farsi incastrare in uno schema politico a due anni dal voto, soprattutto uno schema che punta a superare gli steccati partitici proprio in un momento in cui è aperto ancora il dibattito Congressuale del Partito Democratico.
Non è stata un’assenza polemica. Al contrario: pur convinto dell’ottimo lavoro che le opposizioni consiliari di Alatri stanno facendo, con la sua assenza strategica Recchia si tiene le mani libere in attesa che il Congresso detti la linea per le Comunali in tutta la provincia e quindi anche ad Alatri. Ma soprattutto per attendere che il suo Gruppo porti a termine il lavoro con il quale aggregare ancora più forze, generando un Campo ampio al punto di essere competitivo.
Questa forse la vera prima grande sfida da cercare di vincere: traslare dal Palazzo alla città il desiderio di unità al di là degli steccati politici, personalismi e divergenze. Che non mancano. Ma l’impressione che questa volta ci vogliono provare seriamente. Il tempo dirà.



