E se i sessantenni di oggi si fossero trovati a vivere con Tik Tok, Facebook, i Reality Show...? Il problema non sono i ragazzi
La premessa è necessaria: il problema non sono i giovani ma i mezzi con i quali si trovano a convivere. Per dirla in un’altra maniera: se i sessantenni di oggi, da ragazzini si fossero trovati ad avere per le mani uno smartphone, Facebook, la tv on demand ed i reality show sarebbero stati in larga parte come i ragazzi che oggi criticano.
In larga parte, non esattamente come loro. Sul perché occorre fare una riflessione. Partendo da una notizia di queste ore: TikTok bloccherà a tutti i minorenni i filtri estetici che cambiano il volto, come il famigerato Bold glamour. Inoltre sono stati rafforzati i filtri e si studiano gli effetti degli algoritmi sulla psiche.
Molti non lo sanno: ma se non riuscite a staccarvi da Instagram e scrollate in continuazione è perché ogni tot secondi vi genera una scarica di dopamina che tiene il cervello costantemente in cerca di soddisfazione.
A parità di condizioni, se i 60enni di oggi avessero avuto i mezzi dei ragazzi di oggi, avrebbero avuto un’enorme variabile che li avrebbe resi diversi: un contesto familiare che mai avrebbe tollerato determinati eccessi, rimbambimenti, condizionamenti.
Autorevolezza e autorità
Esisteva una struttura familiare completamente diversa, forse meno montessoriana e meno dialogante. Nella quale avevano un ruolo il battipanni ed il sandalo del Dottor Scholls che un’intera generazione ancora non si riesce a capire come facesse ad essere così preciso nel raggiungere il bersaglio quando le mamme si arrabbiavano.
A prescindere dai mezzi, dalla coercizione, c’era una scala di valori che veniva trasmessa. E che aveva autorevolezza, oltre all’autorità del battipanni.
Per questo, se oggi Tik Tok è un problema, la colpa è dei genitori: non di chi si è trovato – senza chieerlo – in un mondo che è fatto così.