
Lo stato dell'arte nella maggioranza di Frosinone ed i motivi per cui oggi il sindaco non ha aperti spalleggiatori interni
Publio Ovidio Nasone, il poeta latino vissuto nel I secolo avanti Cristo, una volta ha scritto: “Finché sarai fortunato, conterai molti amici: se ci saranno nubi, sarai solo”. La citazione potrebbe tranquillamente essere declinata sull’amministrazione del Comune di Frosinone. Soprattutto sullo stato di salute della maggioranza guidata dal sindaco Riccardo Mastrangeli.
Alzi la mano chi in questa consiliatura abbia potuto apprezzare un intervento di un solo consigliere comunale di centrodestra o di quel che ne rimane. Oppure, ancora meglio, di un assessore che sia intervenuto nel dibattito cittadino o abbia preso le difese del sindaco Mastrangeli, tutte le volte che è stato in difficoltà. Ovviamente tutte mani abbassate.
Difensori zero

La circostanza è dí difficile comprensione. Tutte le battaglie politiche che Mastrangeli sta sostenendo in questi 3 anni, in particolare sulla Mobilità sostenibile, le sta facendo in splendida solitudine. Come se fosse stato eletto da solo e non a capo di una coalizione. Marcatamente politica ma con fondamentali componenti civiche. Nessuno che sia sceso mai in campo a fianco del sindaco, per sostenere le scelte amministrative dell’ente.
Questa è una delle tante contraddizioni dell’attuale consiliatura. Il sindaco è stato costantemente sotto attacco di una parte della sua maggioranza, quasi mai dell’opposizione, (questa è senz’altro un’altra anomalia) e mai nessuno che in maggioranza, sia da banchi del Consiglio che della Giunta, abbia ritenuto opportuno, oltre che utile, intervenire.

Difendere Mastrangeli avrebbe significato implicitamente difendere le scelte dell’amministrazione della quale si fa parte. Non sarebbe stata una difesa ad personam, ma nel merito.
E nemmeno si sarebbe potuto parlare di copertura politica, (che non compete a Frosinone): quella hanno provveduto altri a darla a Mastrangeli, al momento giusto. (Leggi qui: Ottaviani a Trancassini rimettono la politica al centro del villaggio).
Riccardo lasciato solo
Il sindaco di fatto è stato lasciato da solo a cantare e portare la croce dai suoi stessi compagni di viaggio. Quelli di tutti i giorni. Ora la domanda delle cento pistole è: perché nessuno è mai intervenuto? Una delle interpretazioni possibili potrebbe essere questa.

La consapevolezza che le decisioni prese per la mobilità sostenibile e per la nuova viabilità, soprattutto allo Scalo, non sono state recepite positivamente da tutti. In particolare dai residenti della zona. Era oggettivamente difficile però aspettarsi l’unanime condivisione.
Non accade quasi mai in qualsiasi amministrazione. Questa circostanza può aver indotto più di qualcuno in maggioranza, in realtà tutti, a non esporsi a difesa delle decisioni prese. Per non pregiudicare (troppo) il prossimo risultato elettorale. Personale.
Non pregiudichiamo la prossima urna

La seconda spiegazione potrebbe essere che nel 2027 sono diversi quelli che aspirano ad indossare la fascia tricolore, al posto di Mastrangeli nella attuale maggioranza. Quindi una precisa strategia politica di medio lungo periodo per avere le mani libere.
Comunque stiano le cose, La sensazione è che tra un paio di anni quando si tornerà a votare, più di qualcuno oggi silente, poi possa dire: “è vero ho votato le delibere di Mastrangeli in Giunta o in Consiglio, ma passavo lì per caso”.