La “stirpe” dei Pizzutelli: quattro volti, un destino (forse) da sindaco

Angelo, Anselmo, Stefano e Gianfranco: protagonisti della politica frusinate accomunati dallo stesso cognome e forse dall'aspirazione a candidarsi a sindaco. Quasi un brand grazie ad esperienza, riconoscibilità, radicamento e capacità di mobilitare la base locale soprattutto allo Scalo. Tutti i segreti di una "dinastia"

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

A Frosinone la politica locale ha un cognome che non è solo un’identità anagrafica ma una vera e propria corrente trasversale e un cognome unico ricorrente: Pizzutelli. Angelo, Anselmo, Stefano e infine… Gianfranco. Quattro uomini, quattro traiettorie, un solo palcoscenico: il Comune.

Non un solo esponente, ma più di uno, con ruoli, posizioni, alleanze e tensioni diverse. Tutti Pizzutelli, ciascuno con la propria identità politica, potere territoriale e, addirittura, anche una ipotesi di futura candidatura a sindaco. Nemmeno i Kennedy, forse, avevano tante potenzialità.

Angelo, mister preferenze

Angelo Pizzutelli

Ex capogruppo del Partito Democratico (si è dimesso a febbraio di quest’anno), Angelo è il veterano della sinistra frusinate. Da anni il più votato del Consiglio comunale del capoluogo, ha sempre fatto un passo indietro o di lato per il bene del Partito”.

Ma ora il passo lo vorrebbe fare in avanti, verso la Provincia o, magari, verso Palazzo Munari ma con la candidatura a sindaco. Il problema? Il Pd locale sembra più impegnato a risolvere la grana delle correnti interne (ci riuscirà mai?), che a valorizzare i suoi uomini.

Se non riceverà segnali chiari, o per la Provincia o per la candidatura alla fascia tricolore, potrebbe salutare il Partito. Ma non direbbe addio alla sua aspirazione di fare il Sindaco. Potrebbe scegliere una corsa autonoma o civica. Un’ipotesi dirompente, sia la segreteria cittadina, che provinciale del PD.

Anselmo, il dissidente dello Scalo

Anselmo Pizzutelli

Capogruppo della lista civica di Riccardo Mastrangeli ma da due anni in rotta con il sindaco, Anselmo è rimasto formalmente nel gruppo ma politicamente è all’opposizione. Di fatto, un ossimoro. In Aula nei question time con le interrogazioni dei Consiglieri a sindaco ed assessori, tiene sotto assedio la Giunta, come i Sioux contro Custer e il 7º Cavalleria,  nella battaglia di Little Bighorn.

La sua zona di riferimento è lo Scalo e il Comitato civico “laboratorio Scalodove ha radici profonde e un consenso solido. Qui sta conducendo le battaglie politiche più significative e incidenti. E le elezioni comunali a Frosinone, storicamente, si vincono e si perdono allo Scalo.

La sua marcia verso lo scranno più alto del Comune potrebbe partire da qui, e starebbe già un bel pezzo avanti. Il suo spazio è quello di chi può raccogliere dissenso, sia nella maggioranza che all’opposizione. Il suo pranzo con Angelo Pizzutelli durante le feste di Natale – immortalato in un selfie sapientemente veicolato sui social – ha agitato la politica cittadina: se i due dovessero convergere, sarebbe dolori, per tutti. Nessuno escluso.

Stefano, il riformista di Schlein

Stefano Pizzutelli

Ex consigliere comunale di opposizione al sindaco Ottaviani, Stefano è l’intellettuale del Partito Democratico. Vicino all’area Riformista e in totale sintonia con la Segreteria nazionale di Elly Schlein, ha esperienza, visione e un profilo politico più “aristocratico”.

Forse non è il più popolare ma è quello che potrebbe piacere ai vertici romani. Se il Pd decidesse di puntare su un nome “di bandiera”, Stefano sarebbe il candidato perfetto per la corsa alla carica di sindaco.

Sempre che il Pd esca dal labirinto nel quale si è infilato (da solo) e riesca a decidere qualcosa. In questo momento, però, preferisce lavorare nel cono d’ombra del progetto PD. Per governare, non per fare testimonianza.

Gianfranco, il kingmaker d’esperienza

Presidente dell’ASP (agenzia servizi alla persona) e leader della lista “Nuova Realtà” che in aula “regge” Mastrangeli con il Consigliere Claudio Caparrelli, Gianfranco è un politico di lungo corso.

Gianfranco Pizzutelli

Ha fatto per anni il consigliere comunale, è stato componente del CdA del Consorzio Industriale della provincia di Frosinone e vice-presidente dell’Ater Frosinone. Non ha mai espresso, almeno ufficialmente, ambizioni da sindaco.

Con la sua lista, però, potrebbe essere decisivo per l’elezione del prossimo primo cittadino. In una situazione di estrema frammentazione, come quella che si prospetta a Frosinone nel 2027, le civiche (trasversali) sono il vero valore aggiunto per chi aspira a fare il Sindaco. Un ruolo da regista, più che da attore. E in politica, chi muove le pedine spesso conta più di chi le impersona.

L’altro giorno ha rotto gli indugi e mandato un chiaro avviso ai naviganti. Che tradotto con un po’ di malizia significa: sta scadendo il mio incarico triennale all’ASP, dove ero stato nominato da Nicola Zingaretti per il mio appoggio a Domenico Marzi alle passate elezioni (sensale Francesco De Angelis). Quindi: se volete rivincere nel 2027 pagate dazio prima del maggio 2026 con un altro triennio a indennità già maggiorata e con promessa di un altro tozzo di pane polirico a Claudio Caparrelli nella nuova Giunta. In quel caso, proseguirò a stare di nuovo nel centrodestra.

C’è chi può. E lui può.

Quasi un brand politico

Il Comune di Frosinone

Insomma, a Frosinone, il cognome Pizzutelli è più diffuso in Consiglio comunale che nei registri dell’ufficio anagrafe di Piazza VI Dicembre. Se si votassero solo tra loro, il capoluogo avrebbe già il sindaco, il vice, il presidente del Consiglio e forse anche l’assessore all’Urbanistica.

Ora, la domanda delle cento pistole è: riusciranno a convergere tutti su un nome o, alla fine, finiranno per farsi concorrenza nella corsa a fare il sindaco del capoluogo? I prossimi mesi chiariranno meglio tutto.

In ogni caso, la presenza di tre/quattro Pizzutelli in posizioni diverse, significa che il cognome è diventato quasi un brand politico a Frosinone (simil Berlusconi): esperienza, riconoscibilità, radicamento, capacità di mobilitare la base locale, soprattutto allo Scalo, sono i tratti distintivi della “dinastia”.

Il cognome è importante, ma non è tutto

Il sindaco Riccardo Mastrangeli dovrà fare i conti con la “dinastia” dei Pizzutelli

La partita a sindaco di Frosinone nel  2027 potrebbe diventare un gioco a scacchi dove il “Pizzutelli giusto” non è solo quello con più determinazione ma quello che riesce a costruire coalizioni credibili, raccogliere alleanze civiche e trasversali. E presentare un programma concreto, su temi che toccano la vita quotidiana: viabilità, mobilità, urbanistica, impianti sportivi, ambiente, sociale, trasparenza.

L’unico rischio è che, se tutti e quattro i Pizzutelli corrono, finiscono per fare la corsa a staffetta, e nessuno vince davvero.