
Il sindaco Mastrangeli guarda già oltre la crisi. I numeri sono chiari e le soluzioni politiche a disposizione sono molte. Quali sono gli scenari. Il salvagente per Piacentini
L’aumento del 7,5% della Tari, la tassa sui rifiuti è solo l’aspetto amministrativo del Consiglio comunale di ieri a Frosinone. Dal punto di vista politico la seduta ha fornito invece ulteriori conferme circa gli scenari futuri, sia per la maggioranza che per l’opposizione.
La chiave di lettura

Innanzitutto una premessa: in politica nulla accade per caso. Tutto, ogni singola mossa, viene studiata prima a tavolino per tentare di anticipare gli scenari. Anche per neutralizzare possibili fregature che sono sempre all’ordine del giorno, visto il contesto. E spesso non provengono dagli avversari: ma proprio dagli “amici”.
La politica la possono fare solo quelli che hanno il pelo sullo stomaco, la mente agile, pronta ed allenata. Oltre ad una buona dose di visione e scaltrezza. In mancanza di questi requisiti è meglio dedicarsi alla playstation (i più giovani) o al torneo di bocce (i più attempati).
A Frosinone si sta giocando in queste settimane una partita politica, vera. Ed anche ieri sera in aula si è disputata una parte della partita: soprattutto fuori, non partecipando ai lavori. Lo dicono i fatti, le dichiarazioni dei protagonisti ed i movimenti che si stanno compiendo. In Consiglio Comunale e in Giunta. Altro che verifica programmatica. A questa identificazione, così era stata definita da qualcuno all’inizio della crisi, hanno creduto solo i bambini; nemmeno quelli delle elementari: perché sono già piuttosto scafatelli.
Oltre la verifica

Dire, come ha fatto l’altra sera Forza Italia, vogliamo azzerare la giunta e se possibile chiediamo il cambio di tutti gli assessori, era forse troppo poco originale. O elegante. Alla fine ci siamo comunque arrivati, almeno con le richieste ufficiali e di alcuni. (Leggi qui: La mossa del cavallo di Forza Italia. Qui la posizione di Fratelli d’Italia: Blindare Mastrangeli per stoppare Forza Italia. E qui la blindatura della Lega: La Lega assegna una tutela nazionale a Mastrangeli).
I fatti. Mastrangeli ormai sta guardando oltre la verifica. Sta preparando il terreno per il giorno dopo. Il quadro complessivo gli è già abbastanza chiaro: manca solo qualche cartellina ancora da ultimare. Il sindaco ha ormai la certezza che recuperare i 5 Consiglieri di maggioranza “malpancisti” è pressoché impossibile. Ieri sera infatti erano assenti tutti e cinque: e forse non serviva nemmeno la conferma per esserne certi. Ma tant’è.
Accade però che tra questi cinque malpancisti non più allineati al resto della maggioranza, ci sia anche adesso l’intero Gruppo consiliare di Forza Italia. Con una sola eccezione: il Consigliere Cinzia Fabrizi che però nei giorni scorsi non a caso è stata accompagnata all’uscita dai Consiglieri Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, con i quali non è riuscita mai a trovare una intesa: praticamente Su nulla.
Forza Italia per inciso, non solo a Frosinone, sta adottando una precisa ed acuta strategia politica: finalizzata a rafforzare il proprio peso all’interno della coalizione di centrodestra. Ad ogni livello. Sta accadendo in Regione, nelle Province del Lazio, nei comuni Capoluogo, nella maggioranza di Governo.
I riequilibri

La Fabrizi dal canto suo è ormai prossima ad approdare nel Gruppo della lista Ottaviani. Andrebbe a riequilibrare almeno parzialmente l’uscita dei due consiglieri Giovan Battista Martino e Teresa Petricca, pronti a costituire un nuovo Gruppo con il Consigliere Francesco Pallone. Che era rimasto praticamente solo e isolato a cantare e portare la croce nel gruppo consiliare della lista del Sindaco: infatti gli altri due Consiglieri eletti nella Lista Mastrangeli e cioè Anselmo Pizzutelli e Maria Antonietta Mirabella sul piano politico fanno ormai parte organica dal punto di vista dell’azione politica, dei 5 “malpancisti” ufficiali.
Il costituendo nuovo Gruppo in ogni caso non sarebbe “contro” Mastrangeli ma “per“. E questo nonostante l’uscita di Petricca e Martino dal Gruppo della Lista Ottaviani non sia stata indolore ed abbia lasciato strascichi polemici. Se avranno effetti sulla maggioranza lo si capirà solo tra qualche tempo. Per il momento non ci saranno problemi: alla fine della fiera e di tutte le più articolate strategie, contano i numeri. Qualai?
Per governare contano quelli che stanno, con certezza, in Consiglio Comunale. Ed il sindaco Riccardo Mastrangeli sa perfettamente che per arrivare alla scadenza del 2027 in sostanziale tranquillità, sono necessarie e sufficienti dalle 16 alle 17manine che si alzano ogni volta in cui bisogna approvare una delibera. Il tutto, grazie all’istituto della seconda convocazione del Consiglio, cioè la riproposizione in seconda battuta degli argomenti non esaminati la volta precedente; una situazione in cui bastano appunto molti meno voti per approvare il tema.
La prova sul campo

Ieri sera sono stati sufficienti 16 voti, considerata l’ indisponibilità certificata di Marco Ferrara di FdI. In realtà il voto è ad horas: in aula il Consigliere risponde o Si o favorevole ( in caso intenda approvare il documento). Ma la sostanza del ragionamento non cambia ed è assolutamente chiara: quei 16/17 Consiglieri di provata fiducia sono già nella cassaforte del Sindaco. Ed è su questi numeri che si andrà avanti. Al netto di qualche legittimo impedimento di qualcuno, o qualche eventuale assenza strategica per non votare qualche atto per il quale non si è totalmente convinti.
Ma anche in caso di qualche defezione temporanea, il riequilibrio (ergo il voto perso) si potrà sempre recuperare tra qualche sedia dell’opposizione. Specialmente per determinate delibere dal peso politico particolare. E trasversale. Delibere che consentiranno poi ai singoli consiglieri della minoranza di poter fare campagna elettorale tra qualche anno dicendo agli elettori ‘vedete? nonostante fossi in minoranza questa cosa l’ho portata a casa‘..
Ecco quindi che trovata la quadratura in Consiglio Comunale su 16/17, bisogna modellare la Giunta sull’Aula. Mastrangeli non l’azzererà mai, contrariamente a quanto richiesto da Forza Italia e da un paio di malpancisti. Perché significherebbe sconfessare se stesso e tutto quello che di buono è stato fatto dall’esecutivo in questi 24 mesi.
Il riequilibrio

In Giunta verranno fatti solo piccolissimi interventi di riquadratura. I posti attualmente disponibili sono due. Dopo le dimissioni rassegnate in primavera dall’avvocato Alessandra Sardellitti (area Vicano) che ha lasciato la delega all’Innovazione, l’altro giorno anche l’assessore Maria Rosaria Rotondi (area Cirillo) con grande correttezza, coerenza e spirito di squadra ha accettato l’invito del sindaco a rimettere la delega alla Polizia Municipale.
Si va così incontro ad una delle richieste di FdI fatte al sindaco in sede di verifica: no ad assessori che non abbiano in Aula almeno un consigliere di riferimento. La Rotondi infatti era rimasta senza alcun sostegno in Aula dopo che Pasquale Cirillo l’aveva di fatto sfiduciata. (Leggi qui: Blindare Mastrangeli per stoppare Forza Italia).
Con molta probabilità quindi verrà riconosciuto l’assessorato a Mauro Vicano, come da accordi presi durante il ballottaggio. Sarà l’ex Dg della Asl ed ex presidente della Saf ad indicare il nuovo assessore in quota alla sua lista.
La posizione di Forza Italia

L’altra casella rimasta vuota potrebbe servire a Mastrangeli per stabilizzare ulteriormente la Giunta. Oppure potrebbe essere utilizzata per “parare” le eventuali mosse di Forza Italia: dato ormai per certo che il Sindaco non azzererà mai la giunta, disattendendo quindi la richiesta ufficiale del Partito guidato dal Coordinatore regionale Claudio Fazzone è lecito supporre che gli azzurri decideranno per l’appoggio esterno. O, in subordine, di uscire proprio dalla maggioranza: senza però rompere ufficialmente con il centro destra.
Entrambe le decisioni comportano inevitabilmente l’assenza di un proprio rappresentante in Giunta. La casella lasciata vuota dalla Rotondi potrebbe servire al Sindaco per “blindare” l’assessore alle Finanze Adriano Piacentini. È uno dei protagonisti del risanamento dei Bilanci lungo un percorso durato oltre dieci anni: potrebbe decidere di non dimettersi e non seguire le indicazioni del suo Partito. Ma Mastrangeli lo tutelerebbe lasciandolo in Giunta: non più come espressione di FI, ma come tecnico esterno (senza Consiglieri) al Bilancio, di fiducia del Sindaco. Proprio come Mastrangeli è stato tecnico esterno di fiducia al Bilancio di Nicola Ottaviani per 10 anni.
Fantapolitica? Lo vedremo tra qualche giorno.
Opposizione cercasi

Il Consiglio comunale di ieri sera ha ulteriormente certificato la totale incapacità dell’opposizione non solo di trovare un briciolo di unità e coesione, ma addirittura ad essere presente in Aula. Ieri infatti hanno risposto presente solo 4 Consiglieri comunali di minoranza.
E pur con un numero così ridotto sono riusciti a dividersi in sede di votazione: 2 si sono astenuti e 2 hanno votato contro.
Riccardo Mastrangeli guarda avanti. Come dargli torto?