Lo scontro tra Lega e Fratelli d'Italia si riaccende. Il pretesto è la vice presidenza del Consiglio a Terracina. FdI vota un consigliere della Lega. Ma il Carroccio grida al trappolone. La replica: "Voi non ci avete fatto nomi”
Non c’è pace all’ombra di Monte Giove. La campagna elettorale è finita, nel mirino ci sono le prossime che chiameranno al voto anche Latina: ma il fuoco continua a covare sotto la cenere tra Lega e Fratelli d’Italia. A Terracina si sono presentati divisi, esattamente come a Fondi. Schierati su due candidati diversi in entrambe le città. Ora dovranno fare squadra se vogliono riprendersi il municipio del capoluogo guidato dal civico Damiano Coletta. Gli interessati non lo diranno mai: i fatti però dicono che le distanze restano enormi tra i due principali leader cittadini, il deputato europeo Nicola Procaccini (FdI) ed il vice capogruppo alla Camera nonché coordinatore regionale Francesco Zicchieri (Lega). (Leggi qui Cambiare senza cambiare: Tintari e Maschietto sindaci).
Il nuovo casus belli
Gli interessati hanno fatto già sapere di pensare a “cose molto più importanti”. Ma è evidente che un nuovo fronte di scontro si sia aperto nel Consiglio inaugurale di venerdì: quando è stata assegnata la vice presidenza del Consiglio Comunale.
La prassi vuole che i vice presidenti sino due, uno indicato dalla maggioranza e l’altro alle minoranze. A Terracina però lo statuto prevede che ci sia una sola vicepresidenza. Dopo un breve consulto tra le minoranze la Lega ha deciso di rivendicare la carica. Ha fatto subito un nome ed un cognome, il consigliere Sara Norcia, tra le più votate alle ultime amministrative.
Invece la maggioranza (Fdi, Cambiano con Toti e liste civiche) ha fatto saltare il banco dirottando i suoi voti, determinanti, per l’elezione. Li ha fatti convergere su un altro esponente del Carroccio. E così lo scrutinio ha ribaltato le previsioni della vigilia ed ha premiato un’altra donna sulla quale la Lega non aveva fatto alcun affidamento, la consigliera Alessandra Feudi. Centrando il risultato politico di mandare in fibrillazione la Lega e spaccarla.
È un colpo di mano
E’ insorto subito il coordinamento comunale della Lega. Per stigmatizzare e censurare questo colpo di mano. Che ha una genesi politica.
Il boicottaggio dell’elezione della vicepresidenza del Consiglio Comunale è stata considerata dalla Lega una ritorsione compiuta da Fratelli d’Italia. A cosa? Alla scelta fatta da Sara Norcia nelle fasi iniziali della campagna elettorale. Quale? Il consigliere aveva abbandonato il Gruppo consiliare di Fdi per collocarsi in quello della Lega.
Un analogo comportamento l’aveva assunto il coordinatore comunale di Terracina di Fdi, Luca Caringi: anche lui si è candidato con la Lega ed il 20 e 21 settembre è risultato il primo degli eletti.
Il voltafaccia della Norcia non è stato mai digerito dal gruppo dirigente di Fdi che l’aveva accolta nel Partito dopo la sua prima elezione a consigliere comunale nel 2016 per la lista civica “Nicola Procaccini sindaco”. L’aveva anche gratificata con una delega importante accompagnata da un consistente capitolo di Bilancio.
Feudi si dimetterà da vice
Il raid dei Fratelli d’Italia ha raggiunto un doppio bersaglio. Il primo: ha fatto capire che uscire dal Partito comporta poi delle conseguenze. Il secondo: ha innescato una discussione interna alla Lega, tentando di aprire una crepa.
Il coordinatore terracinese della Lega Fulvio Carocci ha garantito che la neo presidente Alessandra Feudi si dimetterà dall’incarico ricevuto “suo malgrado”. Ed ha attaccato frontalmente la maggioranza che sostiene il sindaco Roberta Tintari.
“Abbiamo dovuto rilevare in maniera inaspettata il suo atteggiamento di arroganza e scorrettezza – ha dichiarato -. Anziché astenersi o seguire le indicazioni della minoranza ha esercitato una forzatura indicando un nominativo diverso da quello individuato dal gruppo consiliare della Lega”.
La bocciatura di Sara Norcia aveva un altro destinatario politico, il deputato terracinese Francesco Zicchieri? Carocci mette subito i puntini sulle ‘i”: “Chi dice e pensa questo è in assoluta malafede. La candidatura di Sara Norcia non ha subito ingerenze esterne ma è stata espressamente indicata dal gruppo consiliare della Lega”. Punto.
Sul vice non ci avete dato nomi
Chi si aspettava una replica del capogruppo consiliare o del coordinatore comunale di Fratelli d’Italia è rimasto deluso. Domenica pomeriggio dalla sua abitazione di Borgo Hermada Pierpaolo Marcuzzi, vice sindaco e potente neo assessore all’Urbanistica del comune di Terracina, ha acceso il su pc e ha fornito su quanto accaduto la versione dell’amministrazione e della maggioranza appena insediatesi.
Marcuzzi addirittura considera il polverone mediatico sollevato un’accusa “pretestuosa per coprire quanto accade all’interno della Lega, principale partito d’opposizione.” Marcuzzi considera una “non verità” la circostanza in base alla quale la Lega avrebbe fatto il nome di Sara Norcia per la vice-presidenza del Consiglio.
“Nessuno dei segretari di Partito d’opposizione ci ha indicato un nome da votare, tantomeno durante il Consiglio Comunale. In assenza di qualsiasi indicazione dai banchi delle opposizioni, in maniera autonoma, per garantire la solita cortesia istituzionale verso le opposizioni abbiamo, come maggioranza, pensato di attribuire la Vice Presidenza alla Lega, Partito con più rappresentati nel gruppo dell’opposizione”.
E perché Alessandra Feudi e non Sara Norcia? Il dilemma non è shakespeariano: “Per due motivi – ha spiegato Marcuzzi – La prima è di aver scelto una donna che possa alternarsi a Gianni Percoco (il neo presidente dell’assemblea, ndr). Secondo è di aver scelto la più giovane e, allo stesso tempo, un’esordiente, visto che Percoco è un veterano del Consiglio”.
Marcuzzi respinge al mittente l’accusa di scorrettezza: “Ci facciano sapere quando hanno dato la loro indicazione alla maggioranza. Noi una risposta,semplice, già l’abbiamo: mai.”
A dire di Pierpaolo Marcuzzi il consiglio Comunale “in modo libero” ha scelto Alessandra Feudi della Lega: “Se non vogliono avere la Vice Presidenza e arriveranno le dimissioni della Feudi, non ci saranno problemi. E’ un ruolo istituzionale che spetta ad un altro gruppo di opposizione o – osserva concludendo Marcuzzi – la terremo noi come previsto da Statuto”.
In molti comuni della provincia pontina è sempre d’attualità un proverbio che , leggermente italianizzato, recita così: “Chi vinc, capisc e cumanda”.