La visione del centrosinistra che manca a Frosinone

Poco da fare: Mastrangeli ha un progetto di ampio respiro che non piace a tutti, ma l'opposizione frusinate ad oggi non respira nemmeno

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Poco conta se andrà alle urne con l’assetto classico del Centrodestra oppure sceglierà la formula del Centro-centrodestra: l’area che ha eletto sindaco il dottor Riccardo Mastrangeli “rischia” di vincere le elezioni comunali di Frosinone anche nel 2027. Anche se dovesse presentarsi diviso e con una pluralità di candidati, non in forma unitaria come nel 2022.

Il perché è piuttosto semplice. Il sindaco di Frosinone (ergo l’attuale Centrodestra), ha dato ai cittadini di Frosinone in campagna elettorale e sta dando loro nel corso del mandato, una visione futura. Sta cioè disegnando ed attuando una prospettiva per il capoluogo.

Nessuna battaglia e nessuna iniziativa

(Foto © Stefano Strani)

La visione per la Frosinone del futuro si può riassumere essenzialmente in 3 aspetti: interventi strutturali, politiche ambientali, mobilità urbana sostenibile. Ora: si potranno condividere o meno queste caratterizzazioni della Giunta Mastrangeli ma ci sono. Esistono. Sono concrete e reali. E l’esecutivo sta lavorando, pur con dei distinguo, per cercare di centrare gli obiettivi.

Al contrario: quale è la visione della città che propone il centrosinistra? Dov’è il disegno alternativo a quello che hanno tratteggiato in questi anni i sindaci Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli? Qual è il modello di città per il quale l’opposizione intende chiedere il voto tra qualche tempo? Quali sono le battaglie per le quali l’opposizione si sta distinguendo? E quali le proposte che la minoranza ha ipotizzato nel corso di questi due anni e mezzo di consiliatura?

Anche con l’utilizzo di massicce dosi di citicolina, il farmaco usato per sviluppare la memoria, nessuno riuscirebbe a ricordarne almeno una. Semplicemente perché non ci sono. Il centrosinistra, ancora fermo e intorpidito alla sconfitta e alle divisioni di giugno del 2022, sta  dimostrando di non avere, ancora dopo quasi 3 anni, un progetto di sviluppo. Né di visione di insieme della città. Su niente.

Disuniti e poco addosso alle contraddizioni

Teresa Petricca

Il modello alternativo di Frosinone non c’è. E non solo per la mancanza di unità politica, di dialogo tra gruppi consiliari, o per una attività di opposizione pressoché impalpabile. Ma anche per l’incapacità di sottolineare le contraddizioni che comunque ci sono in maggioranza su talune tematiche. Contraddizioni amministrative e politiche. Ultima, solo in ordine di tempo, quella manifestata dal neonato gruppo consiliare FutuRa dei consiglieri Martino, Petricca e Pallone.

Mentre qualcuno in maggioranza lavora da tempo per aprire le porte a qualche esponente dell’opposizione. Sempre utile in caso di difficoltà ed emergenza, per garantire i numeri in Aula al fine di approvare le delibere. Rischio di natura solo teorica. Ma mentre c’è chi tiene la porta aperta per i casi d’emergenza i tre consiglieri di FutuRa si sono dichiarati assolutamente contrari ad ogni ipotesi di apertura a membri dell’opposizione.

Così come già avevano fatto mesi fa, sia FdI che la lista del Vice Sindaco Scaccia.

Eppure i distinguo ci sono…

Antonio Scaccia (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

In maggioranza quindi i distinguo e le posizioni differenti esistono. Riguardano diversi temi: ben più importanti delle ipotesi di “apertura”.

Si attendono con interesse le posizioni dei gruppi consiliari se e quando bisognerà discutere veramente del forno crematorio. Forse non a caso, Forza Italia è passata all’appoggio esterno (di forma) che è vera opposizione (nella sostanza). Una scelta strategica per sottrarsi ad una nuova divisione tra Guelfi e Ghibellini come è avvenuto sulla rivoluzione del traffico e la Mobilità Sostenibile.

Distinguo come ne esistono nel centrosinistra. Solo che nella minoranza nemmeno si affrontano e, peggio, nemmeno si discutono. Nessuno si pone la domanda di far conoscere agli elettori del centrosinistra la posizione ufficiale dell’opposizione. Magari, a mero titolo di esempio, sul BRT.

Far capire ai cittadini dove si va

In questo modo è veramente complicato trovare non solo l’unità necessaria ma anche far percepire ai cittadini, che non hanno votato per Mastrangeli, quale sia la strategia del centrosinistra per il futuro del capoluogo. E su quali presupposti e principi si voglia costruire l’alternativa. Il sociale, la mobilità, l’ambiente, le periferie, il centro storico, la cultura, le scuole? Ad impossibilia nemo tenetur, cioè “Nessuno è tenuto alle cose impossibili” ma proprio per questo una visione di Frosinone che che sia possibile e differente da proporre agli elettori dov’è?

La minoranza non dà nemmeno l’impressione di essere una coalizione. Ma solo un insieme di ottime individualità che poco si amano politicamente parlando. E che altrettanto poco si sopportano. Lo stesso sentiment che aleggia in maggioranza tra alcuni esponenti, sia di consiglio, che di giunta. Solo che lì c’è la visione della città, che costituisce il collante. A sinistra nemmeno quella.