La vittoria di Cianfrocca. E quella di Iannarilli

Coma va letto l'incontro di ieri tra il sindaco Cianfrocca e l'ex presidente della Provincia Iannarilli. Ognuno ha giocato la sua partita. Entrambi volevano arrivare dove sono adesso. Perché...

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Sono due le regole fondamentali in base alle quali il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca vincerà anche questo confronto con Fratelli d’Italia ed eviterà un’altra volta il ritorno alle urne. La prima è la regola calcistica di un indimenticato Nereo Rocco, mitico allenatore del Milan, del Toro e della Fiorentina: “primo, non prenderle quindi palla lunga e pedalare”.

La seconda è una regola politica, ricordata nei giorni scorsi dal nostro Lidano Grassucci: “La storia non è un percorso lineare con i buoni e i cattivi. La dimostrazione sta nel fatto che Bruto non ha neanche un vicolo intitolato alla sua memoria eppure difendeva la libertà del Senato; mentre a Cesare (che voleva tutto il potere) sono dedicati enormi viali”. Traduzione politica: puoi anche avere tutte le ragioni di questo mondo ma se accoltelli Cesare diventi un assassino e non un giustiziere, lui diventerà un martire e tutti dimenticheranno i suoi errori.

All’atto concreto: l’ex presidente della Provincia di Frosinone (ex ex deputato, ex assessore Regionale) Antonello Iannarilli non può affondare il colpo ed intestarsi l’assassinio politico dell’amministrazione di centrodestra guidata da Maurizio Cianfrocca. Il sindaco lo ha capito e per questo motivo durante il confronto che hanno avuto ieri ha giocato seguendo gli insegnamenti di Nereo Rocco: palla lunga e pedalare.

Il buco nell’acqua

Antonello Iannarilli

L’incontro di lunedì doveva individuare una soluzione alla crisi in atto ormai da un anno. Culminata la settimana scorsa con l’ultimatum di Fratelli d’Italia che minaccia di non votare il Bilancio ed il ritiro della fiducia da parte del capogruppo della Lega Giuseppe Pizzuti. Invece è stato tutt’altro: un gioco nel quale il sindaco e l’ex presidente (oggi Commissario Ater) hanno fatto di tutto affinché fosse l’altro a lasciare le sue impronte digitali sul fallimento della trattativa.

Per spiegarlo, partiamo dalla fine: quell’incontro è stato un solenne buco nell’acqua ed altro non poteva essere. Perché nessuno dei due ha intenzione di convergere sulle posizioni dell’altro e nessuno dei due ha intenzione di fare in modo che l’altro converga sulle sue. Antonello Iannarilli e Maurizio Cianfrocca sono semplicemente incompatibili per ragioni personali e non politiche: il primo ha detto con chiarezza cosa pensava della candidatura del secondo come sindaco, reputandolo inadeguato sul piano caratteriale e dell’esperienza amministrativa. Giudizio sul quale pesava il desiderio mai nascosto di Iannarilli che sogna da sempre di fare il sindaco nella sua città ma ha il limite di essere divisivo. (Leggi qui: Le ore più lunghe di Cianfrocca e non solo lui).

La disistima è reciproca. Infatti, quando tutto era pronto per eleggere Iannarilli presidente del Consiglio Comunale durante la seduta di insediamento, il sindaco mandò a dire alla maggioranza che poteva risparmiarsi la fatica: perché lui si sarebbe dimesso un secondo dopo quella votazione.

Mezz’ora di niente

Maurizio Cianfrocca

Soprattutto per questo l’incontro di lunedì è stato una mezz’ora di nulla. Il confronto tra Iannarilli e Cianfrocca è avvenuto senza altri testimoni. Durante il quale ognuno ha fatto la sua partita: l’ex presidente della Provincia ha confermato che la richiesta di Fratelli d’Italia è l’azzeramento totale delle deleghe ma anche dei dirigenti e ripartire daccapo per questi due anni di amministrazione che mancano prima delle nuove elezioni.

La proposta è semplicemente irricevibile. Se la accettasse, il sindaco Cianfrocca metterebbe una firma sotto ad un ipotetico documento nel quale c’è scritto che è un incapace e che per tre anni ha fatto nulla di buono per la città. Senza prese in giro: azzerare la giunta ed i dirigenti significa questo e nessuna altra interpretazione è possibile.

Maurizio Cianfrocca sa che Fratelli d’Italia non può intestarsi l’affondamento di un’amministrazione di centrodestra. Ha giocato la partita con la forza di questo vantaggio: ha chiesto a Iannarilli, nella sostanza, si va bene ma cosa volete… proponendo un posto in più nella Giunta.

Proposta altrettanto irricevibile dall’altra parte. Perché se Iannarilli la accettasse, metterebbe la firma sotto ad un ipotetico documento nel quale ammetterebbe di avere fatto tutta questa battaglia per una banalissima poltrona in più. Non è questo il suo scopo, non è questo ciò che vuole ottenere. Iannarilli ed i suoi sono realmente convinti che questa amministrazione sia alla deriva e nulla di buono abbia fatto per la città. E realmente vogliono un azzeramento che non può esserci per i motivi di cui sopra.

La sottile strategia

Antonello Iannarlli non è una novizia appena uscita da un educandato: in politica ha affrontato di tutto. Se lo abbia fatto bene o male è altra questione. Qui importa un dettaglio: esperienza ne ha da vendere: pure lui sapeva benissimo quale sarebbe stata la risposta di Cianfrocca e che il sindaco avrebbe tirato a campare cercando di calciare il pallone lontano.

Allora qual è il punto di caduta, qual è la strategia di Antonello Iannarilli? Aiuta a comprenderla la lettera che nelle ore scorse ha inviato e poi ritirato Tiziano Latini, esponente della maggioranza vicinissimo al sindaco. La lettera iniziava con la frase «All’inizio era:” Io ci credo” ora è diventato: “Io non ci sto più”» annunciando la sua decisione di dimettersi. Latini poi ha ponderato i vari fattori in gioco e convenuto che non dovesse più validare quella lettera, ritirandola.

I consiglieri FdI Borrelli, Iannarilli, Santucci e il coordinatore Iovino

La strategia dell’ex Presidente della Provincia punta esattamente a questo: lasciare le cose come stanno, lasciare che sia Maurizio Cianfrocca con i suoi fedelissimi a logorarsi poco alla volta giorno per giorno, lasciando finire questa esperienza non per un agguato politico ma per semplice consunzione. Alla quale lui e Fratelli d’Italia potranno dire a buona ragione di essere estranei ed essersene chiamati fuori.

Le prossime mosse saranno affidate ad un documento politico firmato da FdI e da Pizzuti. Verrà inviato nelle prossime ore. Toglierà altro spazio al sindaco accusandolo di non volere una soluzione alla crisi, legittimando il loro Aventino. In realtà è solo consunzione: perché la palla lunga può funzionare. Ma in panchina devi avere Nereo Rocco ed in squadra squadra un giovane Gianni Rivera, un esperto Fabio Cudicini ed un talento come Kurt Hamrin.

(Ha collaborato Massimiliano Pistilli).