
A Frosinone centrosinistra sempre più diviso. E' ormai rottura (definitiva?) tra l'ex sindaco ed il Partito Democratico che non ha digerito l'appoggio alla maggioranza in sede di approvazione del bilancio. L'avvocato ha replicato all'attacco di Stefano Pizzutelli marcando distanze che ora sembrano incolmabili
Diciamo la verità, l’avvocato Domenico Marzi, ex sindaco di Frosinone per due consiliature, il Partito Democratico non lo ha mai amato veramente. Lo ha sopportato. Il loro è stato un matrimonio con poco amore: perché Marzi rappresentava dalla fine degli Anni 90 in poi, l’unica candidatura dell’area Progressista in grado di far vincere il centrosinistra nel capoluogo. Perché Marzi era in grado di intercettare anche il voto trasversale, fondamentale per aggiudicarsi le votazioni. Circostanza testimoniata dai risultati elettorali ottenuti nei ballottaggi: 54.38% nel 2022; 54.75% nel 1998.
L’uggia verso il Partito Democratico ha molte motivazioni. Su tutte, il fatto che Marzi sia stato molto poco supportato dopo l’esperienza dei 10 anni da primo cittadino del capoluogo. Chi ha indossato la fascia tricolore a Frosinone diventa politicamente troppo ingombrante: vale per il Pd e vale anche per tutti i Partiti. Più ancora per uno con lo standing di Marzi.
Molto meglio quindi lasciarlo a decantare, preferibilmente sine die. Salvo poi “ripescarlo” al momento del bisogno.
La sintonia Marzi-Mastrangeli indigesta al PD

Alle Elezioni 2022 come sono andate le cose nel centrosinistra fa parte della storia politica del capoluogo. Probabilmente non a caso l’ex sindaco ci ha tenuto a ricordarlo in queste ore a Corrado Trento su Ciociaria Oggi, dicendo: “per quanto riguarda la mia candidatura a sindaco nel 2022, tutti sanno che ho colmato un vuoto che certamente non ho creato io”. Traduzione: il Centrosinistra non è stato capace di allevare una figura che avesse lo spessore giusto per affrontare quella sfida. Per questo è stato necessario ricorrere a lui che era stato sindaco 25 anni prima.
Ma perché Marzi ha dovuto ribadire a distanza di quasi tre anni una circostanza arcinota? Perché le dinamiche del Bilancio dell’amministrazione Mastrangeli, approvato in Consiglio comunale la scorsa settimana, non sono proprio andate giù al Partito Democratico. In particolare, la condivisione degli emendamenti al documento di programmazione finanziaria presentati dal Gruppo Marzi e sottoscritti insieme al sindaco (di centrodestra) Riccardo Mastrangeli. Emendamenti che sono stati recepiti ed approvati.
Quella sintonia tra i due sindaci è risultata indigesta ai Dem. E qualcuno lo ha scritto a chiare note su Facebook. Il riferimento è all’ex Consigliere Comunale Stefano Pizzutelli, primo dei non eletti (con 219 preferenze) nel 2022 della lista a sostegno di Marzi “Frosinone in comune”. Per inciso Pizzutelli è espressione nella Segreteria cittadina Dem dell’area della Segretaria nazionale Elly Schlein.
L’affondo di Stefano Pizzutelli

Sui social si è rivolto direttamente a Marzi chiedendo: “Ma l’hai letto il Bilancio? Oppure i numeri sono una cosa volgare di cui non occuparsi, perché sono i massimi sistemi, un parcheggio qua, un’alienazione là, a farti passare in maggioranza? Io l’ho letto, esattamente come nei due anni precedenti, quando i tuoi consiglieri mi hanno mandato il bilancio per capire dove poter attaccare l’amministrazione di destra. Ah, i bei tempi andati”.
Poi Stefano Pizzutelli inizia l’analisi dei vari capitoli. “Hai letto quanto destina la destra per i giovani? Lo 0,08% del totale delle spese correnti. E al Turismo? Lo 0,09%. Come pensano di far crescere questa città, con la Passione Vivente e con i dj set (che da soli costano più di quanto si destina per i giovani, per dire)? E hai visto le previsioni per i Servizi Sociali: per l’infanzia, spese previste per il 2025 -12,85% rispetto al 2024; nel 2026 e 2027 addirittura -34,07%. Per i Soggetti a Rischio di esclusione sociale, per il 2026 e 2027 un emblematico -64,01%.
Pizzutelli è andato oltre e con il suo post su facebook ha ironicamente chiosato: “Mi rendo conto di essere un piccolo contabile di campagna e che invece voi che siete stati folgorati sulla via della destra avete intravisto delle magnifiche sorti e progressive che a noi sono ignote. Sarebbe stato carino che invece di raccontarsi le ragioni di questa grande svolta allo specchio, fossi venuto a spiegarcele, a noi che ci siamo fatti un mazzo tanto, tre anni fa, per farti vincere, passando sopra ad interviste naif, ad assenze ai dibattiti, con l’obiettivo chiaro e preciso di guidare tutta un’altra città. Magari avremmo capito la strategia, l’obiettivo di lungo termine, le convergenze parallele.
“Tu, io non so più chi sia”

Stefano Pizzutelli ha argomentato ancora non risparmiando critiche a Marzi. “E invece ti bastava un misero parcheggio a via Ciamarra e potevi essere il capolista della Lista Mastrangeli… In bocca al lupo a te e a quelli che, insieme a te, sono passati dalla parte di coloro per anni hanno detto che avevate creato, tu e il sindaco che ti ha seguito, una voragine nei conti del Comune; insieme a quelli che non sanno cosa è una retta quando definiscono il percorso di un bus, di quelli che stanno per tagliare anche del 64% i servizi sociali”.
“Abbiamo militato per qualche mese nello stesso Partito. Io ho chiesto la tua espulsione – ha continuato Pizzutelli – Quando mi hai incontrato mi hai additato come un nemico. Ma non sono io ad aver cambiato idea. Io sono lo stesso che era un tuo consigliere comunale nel 1998, lo stesso che tu hai indicato nel 2017 come il candidato giusto per il centrosinistra, che nel 2022 ha dato alla coalizione tutti gli strumenti tecnici per controbattere la vecchia fake dei 50 milioni di debiti e per costruire una nuova città. Tu, io non so più chi sia”.
La replica di Marzi

Un attacco frontale alla decisione presa da Marzi di sostenere Mastrangeli, anche se in appoggio esterno. In queste ore, non si è fatta attendere la replica, anche questa pepata, di Marzi a Pizzutelli. L’ex sindaco ha ripercorso l’iter di approvazione degli emendamenti “Io ho votato gli emendamenti presentati dal Pd: sono riusciti ad ottenere l’approvazione? No. Viceversa, noi abbiamo ottenuto il via libera alla vendita dell’ex Mtc con il ricavato si realizzerà il progetto di unificazione degli uffici comunali a piazza VI dicembre. Un nostro progetto, da sempre”.
Inevitabile poi il riferimento alle prossime elezioni e alle aspirazioni di candidatura a sindaco da parte di Stefano Pizzutelli. “Da sempre l’opposizione urlata e aprioristica non mi ha mai appassionato. Lascio questo tipo di opposizione a chi è alla ricerca di visibilità e magari di una candidatura a sindaco (e gliela auguro sinceramente).”
Le parole conclusive dei Marzi, sono come una sentenza della Corte di Cassazione: inappellabile “Credo che a questo punto, più che una distanza incolmabile, il sottoscritto e Stefano Pizzutelli siano separati da un abisso, sia sul piano politico che amministrativo”
La campagna elettorale del 2027 nel centro sinistra è già iniziata. E non poteva iniziare che nel solito modo: con le divisioni.