La lista diffusa con il documento politico 145 dal Comitato Centrale del (nuovo) Partito Comunista. Indica i nomi di quelli che ritiene agenti sionisti. Ce ne sono anche due legati al territorio: Leonardo Maria Del Vecchio che ha rilevato Acqua Fiuggi. Ed il nostro Lidano Grassucci.
L’esortazione parte da quello che si definisce (nuovo)Partito comunista italiano e che si è dato come obiettivo ‘Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!‘. L’ha pubblicata sul suo sito, nella sezione dei documenti politici che chiama “Avvisi ai naviganti”. È il numero 145 ed invita a “Sviluppare la denuncia e la lotta contro organismi e agenti sionisti in Italia” che indica come “lotta sia per sostenere la resistenza del popolo palestinese sia per liberare il nostro Paese dai gruppi imperialisti italiani e stranieri e in particolare dal protettorato Usa – Nato”. Tra gli obiettivi c’è il neo socio di maggioranza di Acqua e Terme di Fiuggi Leonardo Maria Del Vecchio e c’è il nostro collega Lidano Grassucci.
L’esortazione
Nel documento il Comitato Centrale del (nuovo)PCI “fa proprio l’appoggio alla resistenza palestinese espresso durante la Festa della Riscossa Popolare (FRP) organizzata a Pontedera (in provincia di Pisa) dal Partito dei CARC”. Cos’è? È il Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, movimento politico extraparlamentare di matrice marxista-leninista e maoista.
Nel documento si spiega che “il ruolo svolto in Italia dallo Stato sionista d’Israele e da organismi e agenti dell’entità sionista è meno noto di quello svolto dalla Nato e dai gruppi imperialisti Usa e Ue”. Segue poi un elenco con i nomi di società, imprenditori, opinionisti e giornalisti che vengono considerati agenti del Sionismo. Tra questi ce ne sono due che riguardano il territorio del Lazio Sud.
I due nomi nel mirino
C’è quello di Leonardo Maria Del Vecchio: il più giovane degli eredi del fondatore di Luxottica. È a capo del fondo di famiglia Lmdv Capital. Con il quale ha recentemente acquistato la maggioranza di Acqua e Terme di Fiuggi rilevando tutte le azioni possedute dall’imprenditore Maurizio Stirpe, dal manager Gianfranco Battisti, dall’editore Nicola Benedetto. Ed una parte di quelle possedute dall’imprenditore Francesco Borgomeo che però è rimasto con lui nella compagine societaria. (Leggi qui: L’Acqua di Fiuggi a Leonardo Maria del Vecchio).
L’altro nome è nella sezione 7 dell’elenco: Sionisti presenti nel sistema mass-mediatico e culturale italiano (dirigenti, giornalisti, intellettuali) particolarmente attivi nel sostegno alle iniziative dello Stato sionista d’Israele o suoi promotori in Italia. Lì ci sono nomi conosciuti al grande pubblico: Claudio Cerasa (direttore de Il Foglio), Alessandro Sallusti (prima direttore di Libero ed ora de Il Giornale), Nicola Porro (vice-direttore de Il Giornale e volto televisivo di Rete4 dove conduce Quarta Repubblica). Ci sono Maurizio Belpietro (direttore de La Verità e di Panorama), Vittorio Feltri (editorialista e già direttore de Il Giornale) e Daniele Capezzone (direttore editoriale di Libero). Ed anche Mario Sechi direttore de Il Tempo dal 2010 al 2013 ed oggi alla guida di Libero) e Giuliano Ferrara (fondatore de Il Foglio).
In quell’elenco, in buona compagnia, c’è il nostro Lidano Grassucci: lepino di nascita e socialista per vocazione. Che fosse anche un agente sionista è stata una scoperta. Il documento politico lo indica come fondatore e presidente di “La scelta per Davide”, associazione Latina per Israele dal 2024.
Reazioni nazionali
Parla di “Inquietante la lista di proscrizione diffusa dal ‘nuovo Partito Comunista Italiano’ ” ed esprime “piena solidarietà a tutti coloro che vi sono stati inclusi e vengono esposti a possibili atti violenti da parte dei non rari fanatici” il
presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan. Parla invece di “deliranti liste di prescrizione stilate dal nuovo Partito Comunista” il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati Tommaso Foti. Secondo il quale “I nostalgici della Corazzata Potiemkin di fantozziana memoria, dal buio di qualche scantinato ammuffito e dimenticati dalla Storia, si divertono a lanciare pericolosi appelli in cui puntano il dito contro i sostenitori dello Stato d’Israele e delle sue libertà”.
Esprime “la solidarietà della Lega a coloro che son comparsi nella lista di proscrizione dei ‘sionisti’ stilata dal ‘(nuovo) Partito comunista italiano’ ” il senatore Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega e componente della commissione Segre. Mentre annuncia la presentazione di un’interrogazione il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Filini, responsabile del programma del Partito. Dalle file di Italia Viva la deputata Maria Elena Boschi sostiene che “inquieta e lascia atterriti l’elenco di “organismi e agenti sionisti in Italia” stilato dal nuovo Partito Comunista Italiano. Una lista che evoca i momenti più bui della storia del nostro Paese”. E sottolinea: “Quello che potrebbe essere derubricato a delirio di un gruppuscolo di reduci è in realtà un gravissimo esempio dei rigurgiti antisemiti che continuano a manifestarsi“.
La caccia all’ebreo
Si domanda se “il nuovo Partito comunista italiano lancia liste di proscrizione per scatenare la caccia all’ebreo?” invece Marco Carrai, console onorario di Israele per Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. Per Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari costituzionali “è l’ennesima dimostrazione che l’antisemitismo sopravvive, si alimenta dell’estremismo – di ogni colore – e non risparmia parlamentari, imprenditori e giornalisti che si limitano – come è giusto – a svolgere il loro lavoro”.
La Comunità ebraica di Roma esprime “la più ferma condanna della lista di proscrizione dei presunti ‘agenti sionisti’ apparsa su Internet, e solidarietà a quanti vi sono citati. Mancava soltanto lo strumento della lista di proscrizione e della gogna pubblica con nomi e cognomi”.
La colonna infame
Ed il nostro Lidano Grassucci come l’ha presa? Con la serietà di chi ha visto gli anni della lotta armata e degli opposti estremismi. E sa bene quanto non siano da sottovalutare segnali di questo tipo. (Leggi qui cosa scrive Lidano Grassucci su Alessioporcu.it)
“Gli elenchi non mi piacciono, le liste di proscrizione ancor meno” dice. E spiega: “Di che mi accusano? Di aver fondato l’ associazione Latina amica di Israele, una scelta per Davide” e di essere direttore e fondatore di “Fatto a Latina”. Cioè di pensare e di fare il mio lavoro. Tutto vero l’impianto accusatorio: infatti è vero che sono vicino a Israele e che i sionisti mi stanno simpatici. E’ vero che ritengo la libertà degli ebrei sia la libertà di tutti”.
Lidano Grassucci risponde a chi lo ha inserito in quell’elenco: “Ecco se mi accusare di stare con Israele, sono reo, se mi accusate di essere diverso da voi, lo sono”. Aggiungendo “un unico rammarico: quell’uso della parola Comunista. Mio padre e mio nonno erano comunisti, contadini senza terra. Loro hanno lottato per la giustizia, voi siete solo degli abusivi del comunismo lottate per odio. I miei per amore”.