
La segretaria Chiusaroli commissaria il circolo di Ceccano e lo affida al consigliere d’opposizione promosso dal capogruppo provinciale Quadrini. Salta il coordinatore Santodonato, vicino all’assessore Macciomei, a tre mesi dal rientro degli Azzurri nella maggioranza di Centrodestra. Un Partito ora più di lotta che di governo.
La Politica è fatta anche e soprattutto di Persone. C’è chi si fa il giretto dei Partiti, «sempre dalla stessa parte» per non perdere tutta la credibilità. In questo caso, nel Centrodestra di Ceccano, comandato a bacchetta da Fratelli d’Italia. Ora, oltre un mese dopo le Elezioni Europee, accade che venga azzerato il circolo di Forza Italia a Ceccano. Dopo le Regionali 2023, stessa sorte era toccata alla Lega. C’è una costante: la presenza dell’assessore Angelo Macciomei.
Appena tre mesi fa, aveva ufficializzato in Consiglio il rientro degli Azzurri nella maggioranza di Centrodestra. Ma, al contempo, il Partito aveva annunciato anche il ritorno di Tonino Aversa, consigliere indipendente tra i banchi di minoranza. Una doppia Forza Italia, in maggioranza e all’opposizione, che ora torna praticamente singola. Con il “cavallo da battaglia” promosso dal capogruppo provinciale Gianluca Quadrini. Si stanno mettendo i puntini sulle “i” a livello territoriale.
La segretaria provinciale, Rossella Chiusaroli, ha disposto il commissariamento e affidato il circolo forzista proprio ad Aversa. Lo guidava da quattro anni Giuseppe Santodonato, alleato dell’assessore forzista Angelo Macciomei. Ora un fulmine, a cielo tutt’altro che sereno, rende Forza Italia più di lotta che di governo. (Leggi qui Forza Italia, di lotta e di governo: in maggioranza e all’opposizione).
Ma non era forza di maggioranza?

«C’è un altro grande Partito a dare valenza all’amministrazione comunale», aveva detto Macciomei dopo il passaggio a Forza Italia. Era stato eletto con la Lega, il quarto più votato di Ceccano. Ma ha poi preso parte alla diaspora scatenata da una provocatoria candidatura alle Regionali.
È la corsa con il Carroccio di Marco Corsi, l’ex presidente del Consiglio che face cadere la prima Amministrazione Caligiore con l’allora consigliere di maggioranza Aversa e l’opposizione. Per poi candidarsi invano, sostenuto anche dall’asse Pd-Psi, contro il Caligiore 2 risultato vincente al primo turno. I vertici regionali e provinciali lo avevano candidato per far uscire allo scoperto chi si definiva leghista ma continuava a portare voti al mulino di FdI in ogni appuntamento elettorale.
Il “Camaleonte” della politica ceccanese è rimasto commissario per un anno, salvo poi annunciare le dimissioni e riavvicinarsi ai Fratelli che lo chiamavano “traditore” fino al giorno prima. Ora una rivoluzione del circolo di Forza Italia sinora schierato con Angelo Macciomei, che mi muoveva già da oltre un anno per il “ritorno a casa”. (Leggi qui Macciomei pianta il seme di Forza Italia a Ceccano).
Forza Italia fa come la Lega

Anche la segreteria provinciale di Forza Italia decide di puntare su un altro “elemento di disturbo”: il consigliere Aversa, presidente dell’Ordine provinciale dei geometri, già delegato all’urbanistica nella seconda fase del Caligiore 1 ed ex alleato di Corsi. A darne comunicazione ad Aversa, come fa sapere lui stesso, è stata la stessa segretaria Chiusaroli. Ringrazia anche il leader regionale Claudio Fazzone per «questo attestato di fiducia nei miei confronti».
«Nel momento in cui Forza Italia, a livello provinciale e nazionale, ottiene un consenso sempre crescente – così il commissario Tonino Aversa – mi metterò subito al lavoro affinché Forza Italia anche a Ceccano si strutturi con quel cammino di consapevolezza, di equilibrio e affidabilità che sempre l’ha contraddistinto».
Intende, infine, rivolgere «un pensiero di gratitudine ai tanti militanti e dirigenti comunali che in tutti questi anni non hanno ammainato la Bandiera di Forza Italia a Ceccano. E spero che gli iscritti e simpatizzanti di Forza Italia a Ceccano non mi faranno mancare il loro sostegno e la loro collaborazione per rendere più forte il partito a Ceccano».
No comment dopo il commissariamento

Tonino Aversa, nel mentre, preferisce decantare il calice amaro servito in giornata. L’assessore Angelo Macciomei non intende commentare al momento. Si limita a far sapere che la questione ancora in fase di discussione con l’ormai ex coordinatore Giuseppe Santodonato.
Macciomei, il quarto più votato di Ceccano con oltre 400 voti, è stato in grado di spostare oltre 1.200 voti alla Lega con la lista allestita per le Comunali 2020. A distanza di quattro anni, dopo aver ufficializzato il suo ingresso in Forza Italia, il “Partito di Berlusconi” ne ha portati a casa 640. 323, appena la metà, sono stati accompagnati dalla preferenza per la candidata di punta Chiusaroli. Forse ritenuti troppo pochi rispetto ai 919 presi da Nicola Procaccini, rieletto con Fratelli d’Italia.
Il sindaco Caligiore, nel frattempo, ha lanciato un messaggio chiaro a tutti. Ha ormai cacciato dalla maggioranza il dissidente Alessio Patriarca: contrario ad alcuni atti amministrativi, ma anche a favore della Lega (anziché FdI) alle Europee. È il ritorno di fiamma condiviso con un altro ex leghista ormai anti Caligiore: Stefano Gizzi, già assessore alla cultura, defenestrato da Lega e Giunta oltre due anni fa per filoputinismo. (Leggi qui Macciomei ufficializza il suo ritorno con Forza Italia e poi qui Farmacie, Nidi e Patriarca: il Consiglio del conflitto di interessi).