L’area Coletta chiede agibilità ma poi si allinea e vota lo stesso segretario

Il PD di Latina continua a vivere di contraddizioni e riti di maggioranza e minoranza in vista del congresso provinciale. Il gruppo che fa capo all'ex sindaco Coletta chiede spazio senza mettere in discussione la conferma di Omar Sarubbo. Ma lo spazio non si chiede: in politica si conquista a suon di voti

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

E il PD, come è nel suo DNA, riprende i riti di maggioranza e minoranza, di puri e impuri, di buoni e cattivi. Poi tutti (tranne l’area Moscardelli,  naturalmente) si sentono migliori in memoria di Togliatti. La discussione è dentro la fase congressuale.

Le contraddizioni di Valeria Campagna e soci

Ora a Latina il rito non viene meno e una certa area Coletta (gli ex sostenitori dell’ex sindaco Damiano Coletta né di destra, né di sinistra, né grillini, tornati a farsi del PD) tornano a protestare con argomenti interni uguali a quando erano esterni.

Valeria Campagna

Dicono, quelli dell’area Coletta: non ci date agibilità. Sarà vero ma votano tutti lo stesso segretario provinciale, Omar Sarubbo. Poi chi chiede agibilità, il capo dell’ area Coletta, Valeria Campagna è vicesegretario regionale e consigliere comunale a Latina, chi dovrebbe dargli agibilità? Non puoi chiedere ai gatti di dare spazio ai cani. 

Le aree, le sensibilità ci sono e debbono essere tante ma la battaglia non è per anime belle. Poi? Esiste certo l’area di Salvatore La Penna, quella di Claudio Moscardelli, l’opzione di Sesa Amici ma non si può chiedere loro di farsi da parte (e mettere in libertà l’immensa quota di consenso che resta ancorata a loro e soltanto a loro) per dare spazio ad un’altra parte che non li condivide (e che quei voti non li ha). 

Il nodo da sciogliere

Detto questo il nodo è che non si è meglio, o peggio, per definizione, per autoinvestitura. Bisognerebbe affrontare il nodo delle persone che vanno coinvolte tutte, ma nessuno si dovrebbe sentire meglio.

Il PD ha molti problemi ma forse il più forte è il gioco a escludere da presunti migliori inaccettati peggiori. Lo scontro politico, poi, si fa argomentando ed accettando il differente perché i partiti che hanno una sola sensibilità semplicemente non hanno futuro e l’agibilità la prendi non la pretendi.