L'organismo indipendente di valutazione dell'azienda sanitaria di Frosinone ha redatto il documento sui risultati raggiunti nel 2023. Punti di forza e criticità della sanità ciociara
In tutto sono 74 pagine redatte dall’organismo indipendente di valutazione della Asl di Frosinone e sottoscritte dalla presidente dell’Organismo di Valutazione la dottoressa Maria Buttinelli e dai componenti i dottori Norberto Cau e Alberto Proia. Si tratta della relazione inerente i risultati raggiunti dall’azienda nel corso dell’anno 2023 in termini di prestazioni sanitarie sul territorio nei diversi livelli di assistenza.
Il conteggio comprende tutto: dalle prestazioni ospedaliere all’assistenza specialistica, per un volume totale di attività di oltre 5,3 milioni di prestazioni nell’anno di riferimento. La relazione è stata realizzata dalla Unità Controllo di Gestione della ASL e validata dall’Organismo Indipendente di Valutazione. Che cosa dice la relazione? Evidenzia punti di forza e debolezza.
Punti di Forza
In generale nel 2023 la Asl di Frosinone ha riportato un livello medio di raggiungimento della performance operativa pari all’87,1% ed individuale (dirigenza e comparto) pari al 97,1%.
Cosa significa? Innanzitutto che il personale (medici e infermieri) costituisce uno dei punti forza dell’azienda. Inoltre, sono stati introdotti nuovi Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA): hanno migliorato la capacità di erogazione dei servizi, l’accesso e la qualità delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali, con un incremento delle visite e dei trattamenti.
Suil fronte dell’innovazione e digitalizzazione, il report effettua un focus sull’innovazione digitale e l’integrazione tecnologica per facilitare l’accesso ai servizi e migliorare i processi di cura, inclusa la telemedicina. Cosa significa? In termini pratici: sono stati acquistati nuovi macchinari, più moderni e precisi. E questo cosente di assicurare diagnosi e cure in maniera più puntuale.
Medicina di territorio e costi
Per quanto riguarda la gestione del personale, si legge nel report che la dotazione è ben strutturata, con risorse formate per supportare sia le cure ospedaliere che i servizi territoriali, rendendo l’assistenza più completa e integrata. Tradotto: con lo sblocco delle assunzioni e gli affidamenti degli incarichi anche all’esterno si sta arrivando ad un’assistenza che non fa più riferimento al solo ospedale ma si sta spostando a domicilio una parte delle cure. Il che abbassa i costi (un paziente in ospedale costa infinitamente di più che tenerlo ed assisterlo a casa) e migliora le cure perché il clima e l’ambiente familare sono determinanti.
A proposito di costi, il repot parla di buoni risultati sulla gestione economica. La ASL ha mantenuto il controllo dei costi di produzione, con una gestione che ha permesso di rispettare il budget.
Punti di debolezza
Persistono criticità nei tempi di attesa per alcune prestazioni e nel sovraffollamento dei Pronto Soccorso, influenzando l’efficienza dei servizi di emergenza. Cioè: ancora troppa gente va al Pronto Soccorso per visite che non sono urgenti e nemmeno di emergenza. La Asl sta provando a risolvere con l’attivazione di un percorso sul quale inviare i casi di quel tipo, assicurando anche a loro le visite ed accorciando allo stesso tempo le attese per i casi gravi.
La relazione mette in evidenza la disparità nella performance delle strutture. Le valutazioni delle singole unità operative mostrano differenze significative nei livelli di performance, indicando possibili aree di inefficienza organizzativa e necessità di supporto formativo. Cioè: non tutto va bene, ci sono aree che funzionano meglio di altre ed i numeri lo mettono in evidenza.
Inoltre la gestione dei carichi di lavoro e la stabilizzazione del personale a tempo determinato sono ancora problematiche, con impatti sulla continuità e qualità dell’assistenza. Nonostante i miglioramenti, alcune aree preventive e diagnostiche richiedono ulteriori investimenti per garantire equità di accesso. Tradotto: va bene, i rifonri hanno migliorato la situazione, ma se non si stabilizza la gente c’è il rischio di perdere persone formate che sono entrate in sintonia con le dinamiche del Reparto.
Strutture con elevata performance
Nella relazione annuale della Asl di Frosinone emergono anche differenze significative in termini di performance tra diverse strutture e unità operative. Ecco i dettagli dei risultati più elevati e meno elevati, che riflettono i livelli di efficienza e di qualità dei servizi erogati.
Le unità operative del dipartimento di prevenzione hanno raggiunto il 100% di performance in numerose aree, tra cui igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, igiene degli alimenti e nutrizione e igiene degli allevamenti e produzioni zootecniche. Bene anche il dipartimento diagnostica, farmaceutica, e ricerca. In particolare si distinguono l’UOC Farmacia (100%), l’UOC Radiologia del presidio di Cassino (95%), e l’UOC Anatomia Patologica (100%)
Positiva la performance dell’area amministrativa. L’UOC Economia e Finanza e altre unità hanno raggiunto il 100%, evidenziando una gestione efficace delle risorse finanziarie e amministrative. Risultati incoraggianti inoltre dall’area delle cure primarie.
L’unità di assistenza domiciliare Integrata (ADI) ha raggiunto il 95%, mentre altre strutture di supporto alle cure territoriali si sono attestate sopra il 90%, a testimonianza della buona integrazione tra ospedale e territorio.
Strutture con performance meno elevate
Il dipartimento delle specialità mediche non ha raggiunto i risultati sperati. Alcune unità, come la UOC Nefrologia e Dialisi (Sora-Cassino) e la UOC Gastroenterologia (Sora-Cassino), hanno toccato solo il 50%, evidenziando possibili criticità nell’erogazione e nell’efficienza dei servizi specialistici. Idem nelle specialità chirurgiche come l’UOC Chirurgia Generale a Frosinone-Alatri e Cassino che ha ottenuto un punteggio del 50%, indicando aree di miglioramento nelle procedure chirurgiche. Il problema? Manca il personale che stia stabilmente in quei reparti ed in quegli ospedali. Da Roma sono disposti a spostarsi in pochi: perchè arrivare all’ospedale di Sora in treno è un viaggio della speranza che richiede ore, sia all’andata che al ritorno. Si fa prima ad andare a Milano con il Freccia Rossa.
Per quanto riguarda il pronto soccorso e l’emergenza, la struttura di Cassino ha ottenuto un 65% nella performance, risultando inferiore rispetto ad altre strutture di pronto soccorso della stessa ASL.
Queste variazioni indicano che, sebbene la ASL di Frosinone eccella in alcune aree, esistono sfide operative specifiche da affrontare in altre, al fine di migliorare ulteriormente l’equità e l’efficacia del servizio su tutto il territorio.