Latina, 63 milioni per le opere tra incompiute e interventi inderogabili

Aggiornato il piano triennale dei lavori pubblici che prevede ingenti investimenti. Il Comune punta su ambiente, sport e cultura, Tra gli obiettivi il completamento della Casa della Musica, del Palacultura e la ristrutturazione del Palabianchini

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

In totale, fanno 63 milioni di euro. In tre anni. È il nuovo piano triennale delle opere pubbliche del Comune di Latina che, come per norma, viene aggiornato di anno in anno e approvato in corrispondenza del bilancio di previsione, che arriverà in aula entro la fine dell’anno. Un piano delle opere ambizioso, dunque, dal quale escono realizzazioni già avviate o anche già terminate, ed entrano invece interventi legati soprattutto ai fondi Fesr regionali (per piste ciclabili, riqualificazioni del verde, manutenzioni di immobili), oltre a fondi statali. Ci sono opere recenti, ci sono opere imprescindibili, e ci sono pure opere che, come si suol dire, “ballano” da decine di anni. Venti anni, in particolare. E’ il caso della Casa della Musica.

Riparte la Casa della Musica?

Il mercato annonario ospitato nella struttura destinata a Casa della Musica

Il primo stralcio, il Dmi (Dizionario della musica italiana, ideato e creato dal Maestro Claudio Paradiso, una raccolta di testimonianze dello scibile musicale nazionale), figurano nel piano delle opere ben 3,5 milioni di euro. L’idea nacque negli anni Duemila: perché non fare dell’ex Consorzio agrario di via Don Minzoni una struttura dedicata alla musica? Sale concerti nella grande aula al piano terra, sale prova al primo piano, la raccolta di oggetti negli altri locali. In una struttura anche architettonicamente rilevante.

Che però attualmente (da dieci anni esatti, perché in Italia e a Latina nulla è più definitivo della temporaneità) ospita il mercato annonario, sfrattato dalla sua sede originaria di viale Don Morosini nel 2014 perché ormai inadeguata e con problemi strutturali. Solo che quei problemi strutturali, ora, potrebbero esserci anche nell’ex Consorzio agrario di via Don Minzoni, secondo quanto ha accennato la dirigente ai Lavori pubblici, Angelica Vagnozzi, nel corso della commissione congiunta Lavori pubblici e Pianificazione, illustrando il piano triennale: “Stiamo proseguendo nell’iter, ma la struttura richiede attenzione, perché è un po’ compromessa, e non è facile fare rilievi in quanto i locali sono occupati dal mercato”. Insomma, stanziati ci sono 3,5 milioni di euro, ma bisogna vedere la struttura come sta messa.

Fondi per il “Palabianchini”

Il consiglio comunale di Latina

Un po’ come per altre: nel piano figurano infatti anche 1,7 milioni di euro per rifare il Palazzetto dello sport di via dei Mille, o PalaBianchini: è chiuso da un anno, perché a rischio crollo, dopo la scoperta che i pilastri sotto il blocco spogliatoi (che collega la parte del campo di pallavolo-pallacanestro con la parte piscina coperta) sono tutti fuori sagoma.

E bisogna pure correre, perché lì ci ballano anche i fondi del Pnrr per rifare tutta la zona della vasca coperta. La messa in sicurezza dei pilastri non si potrà fare prima di febbraio 2025, ma entro marzo 2025 vanno pure finiti i lavori Pnrr, per non perdere i fondi. E sono lavori rilevanti, non ultima la “scoperchiatura” di tutta l’area della vasca, per creare un tetto nuovo, e realizzare l’efficientamento energetico.

Nel piano il Palacultura e la biblioteca comunale

Il Palacultura

Stesso discorso per il Palacultura. Riaperto dopo dieci anni di lavori e bracci di ferro con gli enti di controllo il D’Annunzio, ovvero la principale sala teatrale comunale del capoluogo pontino, tutto il resto della struttura è ancora off limits. Un po’ ci piove dentro, un po’ non ha la certificazione di prevenzione incendi. Tutto chiuso: la sala conferenze, il pregiato e prestigioso teatro ridotto Cafaro, il teatrino dei Mille, la pinacoteca, eccetera eccetera.

Nel Piano delle opere ci stanno ora 4,1 milioni di euro per interventi di risanamento della copertura ed adeguamento normativo e funzionale degli spazi. Ma abbiamo anche 400mila euro per la biblioteca comunale centrale Aldo Manuzio, pure questa chiusa da anni, e pure in questo caso serve l’adeguamento normativo per la prevenzione incendi.