Quanto vale la Prefettura. E quanto Palazzo M o la cattedrale di San Marco. La stima ed il censimento sono stati effettuati. È l'atto propedeutico all’accordo tra il Comune capoluogo e l’Agenzia del Demanio per lo scambio di immobili
Quanto vale un palazzo del potere? Una Prefettura, un comando militare, una caserma, una basilica cattedrale? Spesso non ci si pensa, si guarda ai palazzi del potere per la loro rappresentanza, per il loro contenuto istituzionale. Non come ad un appartamento, ad esempio, per il quale, stabiliti metratura, zona, età, stato di conservazione, automaticamente ci viene in mente un possibile valore di vendita.
Eppure, a Latina, ora lo hanno fatto, come atto propedeutico all’accordo tra il Comune capoluogo e l’Agenzia del Demanio. Accordo a sua volta propedeutico a possibili scambi di immobili tra i due enti. Ed è noto come al Comune interessino diversi immobili di proprietà del Demanio, vedi, ad esempio, l’ex Teti (così chiamato dal nome dell’antica centrale telefonica della città) di via Duca del Mare.
L’elenco tutto pontino
Ma, appunto, occorreva stabilire dei valori. A quel punto perché non farlo per qualsiasi immobile di proprietà del Comune da un lato e del Demanio dall’altra? Detto e fatto. Ecco così un elenco di palazzi del potere, istituzionali, militari, religiosi, del capoluogo pontino. E spuntano diverse curiosità.
Ad esempio, Palazzo “M”, uno dei più famosi della città, la cui pianta ricalca, appunto, la “M” di Mussolini. Restaurato quasi fedelmente dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale (non è stata ricostruita la torre centrale), nel dopoguerra ha ospitato istituti scolastici superiori. Fino a quando non è diventato, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, Comando provinciale della Guardia di Finanza, oltre a ospitare uffici della Questura come quelli per stranieri e per armi. Un palazzo storico, di fondazione, i cui 12.046,66 metri quadri hanno un valore stimato di 17 milioni 756mila 980 euro e che è un bene assegnato in uso governativo.
Sedi storiche e metri quadri
C’è poi l’ex Sani-Salvemini, che sarà concesso in futuro in uso al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco: 9.321,56 metri quadri, per 3 milioni 499mila euro.
Ma c’è anche la casa circondariale di via Aspromonte: 21.595,72 metri quadri, pari a 5 milioni 964mila 963 euro e 57 centesimi.
Un capitolo a parte è dedicato all’elenco del demanio storico artistico. È qui che troviamo l’ex Teti: 1.902 metri quadri per 2 milioni 424mila 971 euro e 73 centesimi.
E troviamo anche il Palazzo di Giustizia, ovvero il tribunale di piazza Bruno Buozzi: si tratta di 12.479,36 metri quadri, per 18 milioni 69mila e 200 euro.
Al Demanio appartiene anche l’ex Casa del Fascio, oggi Circolo cittadino in piazza del Popolo: 914 metri quadri per 3 milioni 78mila 529 euro.
Da San Marco a Villa Fogliano
I 2.050 metri quadri della Cattedrale di San Marco con annessa canonica, infine, valgono 2 milioni 157mila 540 euro.
Innumerevoli poi i valori relativi a ogni singolo cespite del borgo di Villa Fogliano, struttura storica appartenuta alla famiglia Caetani (come quasi tutto in zona pontina dai monti Lepini al mare) per decine di milioni di euro.
C’è anche un elenco di locazioni passive pagate da amministrazioni dello Stato a Provincia, società immobiliari, privati cittadini proprietari immobiliari: è un totale di 3 milioni 72mila 572 euro all’anno. Ad esempio, per la Prefettura, che occupa 3.164,45 metri quadri nel Palazzo del Governo in piazza della Libertà, lo Stato paga alla Provincia 231mila 958 euro e 59 centesimi annui. Mentre, sempre alla Provincia, la Polizia di Stato paga 259mila 713 euro e 62 centesimi annui per i 5.310,00 metri quadri della Questura.
Diversi alloggi di servizio per i propri militari sono poi affittati dall’Arma dei Carabinieri presso privati cittadini proprietari immobiliari.
Palazzo Key e le “carte bollate”
Non è presente in elenco, ma viene specificato nell’accordo, anche il rudere del Palazzo Key, «in corso di acquisizione da parte dello Stato» dopo le vicende giudiziarie che lo videro prima sequestrato e ora dissequestrato, che il Comune desidera acquisire.
L’accordo vuole vedere in particolare la valorizzazione di immobili comunali e demaniali, e valutare possibili scambi di palazzi tra le due proprietà.
Non ultimo, anche una pianificazione urbanistica a lungo termine per la loro riqualificazione.