
Un mausoleo alla città che muore e l'effetto tomba c'è: farsi belli non è male ma bisognerebbe anche curare le ragioni del male
Restare perplessi. Latina ed il suo centro si fanno “belli” con gli alberi… Ma ma messi in un vaso e non piantati nel terreno. Il Comune ha stanziato intorno a 250mila euro per riarredare il centro storico, un piccolo contributo. Asfalto nero pece: la Sovraintendenza ha vietato altra pavimentazione. Appena steso, immacolato. E poi vasi in travertino con sedute cubiche dello stesso materiale.
In città esplode l’ ironia per l’evidente gusto “funebre” della scelta.
Ombre “funeree”

Gli alberi porteranno ombre su una strada, corso della Repubblica, che è stata sempre assolata, ed è un bene, poi ci saranno le prese USB, il wifi, insomma un poco di intelligenza su una strada rotta e senza idea di onda, fosse pure digitale.
Ma il nodo non è la bellezza, ma la solitudine di un centro cittadino che perde ragioni per stare al centro, per venirci. La città perdendo il suo centro perde la condivisione di sé stessa.
E a poco meno di 100 anni dalla fondazione, rischia il declino e di diventare periferia di Roma, anonima come Spinaceto. Gli amministratori hanno un disegno di trucco al viso ma non vedono le rughe e, soprattutto, non vedono il male dentro di una comunità che si fa triste.
Ci sono i vasi, l’ironia di un arredo simile al cimitero: un mausoleo alla città che muore. Insomma l’effetto tomba c’è, farsi belli non è male ma bisognerebbe anche curare le ragioni del male.