Caos notturno sul documento finanziario del Capoluogo: tempi contingentati con la bocciatura di 78 emendamenti della minoranza
È stato caos stanotte in Consiglio comunale a Latina sulla discussione del Bilancio di previsione, votato alla fine con 22 favorevoli e 9 contrari alle 6.26. L’opposizione ha occupato l’Aula, rumoreggiando: battendo pugni e bottigliette sugli scranni quando la maggioranza ha deciso che i tempi di illustrazione degli emendamenti (78, tutti della minoranza, e tutti bocciati dalla maggioranza) sarebbero stati abbattuti da 10 minuti a 1 solo, vista l’ora.
«Un teatro di guitti», lo ha definito la sindaca Matilde Celentano. Precisando, a chi della minoranza l’aveva accusata di non intervenire prima, che “sono stata silenziosa perché mi sono vergognata. Spero che oggi metteremo un punto su questo modo di condurre e che inizi una parte nuova. Sono stata silente perché mi sono veramente imbarazzata di certi comportamenti e di certi aggettivi che sono stati usati ingiustamente anche nei miei confronti”.
“Io quando sono intervenuta sono sempre stata rispettosa di tutto e di tutti, non ho mai offeso nessuno, mentre nei miei confronti è stato detto che mi devo vergognare. Ma di cosa?“
Accuse incrociate
In una lunga nota congiunta emessa nella prima mattinata, l’opposizione ha denunciato quanto avvenuto parlando di «un Consiglio Comunale trasformato in una farsa, una notte di prevaricazioni e arroganza» e di «scempio della democrazia in una pagina nerissima della città»
E di “colpo di mano senza precedenti. Nella conferenza dei capigruppo, organo consultivo e non deliberativo, la maggioranza decide di comprimere i tempi di intervento: da 10 minuti a soli 50 secondi. Quando le opposizioni rigettano questa proposta irricevibile, la decisione viene imposta a maggioranza, in totale violazione del regolamento. Alle 3.30 la discussone si blocca perché la maggioranza afferma che si sta facendo troppo tardi e la nostra proposta di continuare nei prossimi giorni viene bocciata. Questo perché alcuni consiglieri devono partire: la soluzione della maggioranza è allora quella di tagliare il dibattito, zittendo le opposizioni”.
I “ricatti” dell’opposizione
Di “tentativi strumentali e ostruzionistici allegorici messi in atto dalla minoranza” parlano invece i consiglieri di maggioranza, affermando che «il comportamento dell’opposizione, che ha scelto di occupare l’aula consiliare durante un momento istituzionale cruciale per la cittadinanza, rappresenta un grave atto di irresponsabilità e mancanza di rispetto verso le istituzioni democratiche e il ruolo che il consiglio comunale ricopre”.
“Nonostante i rumori e il clima di tensione da loro creato, la maggioranza ha mantenuto compattezza, proseguendo i lavori con serietà e determinazione. Mai questa maggioranza si piegherà a ricatti o atteggiamenti che mirano a ostacolare il buon andamento dell’attività amministrativa“.
Duello verbale tra Bellini e Bruni
La seduta era già iniziata, venerdì mattina, tra le polemiche: iniziata regolarmente alle 10.30, ma con consiglieri dell’opposizione in ritardo che sarebbero arrivati solo intorno alle 10.37-10.38, in quei 5 minuti la maggioranza, da sola, aveva approvato già due punti tecnici.
Dario Bellini (Lbc) aveva usato il termine «vigliacchi», cui Cesare Bruni (FdI) aveva poi replicato accusandoli di varie patologie mentali,. Ed affermando poi che «era solo provocatorio, non c’era nessuna intenzione di offendere». Ma si erano comunque scatenate violente polemiche. Il Consiglio ha dunque approvato il Bilancio di previsione, per la seconda volta consecutiva entro il 31 dicembre, come ha sottolineato l’assessore al ramo, Ada Nasti.
Che ha parlato di «bilancio rigido», e del fatto che l’approvazione entro la fine dell’anno consente all’ente di non dover andare in dodicesimi. E di iniziare a impegnare subito i fondi già dal 2 gennaio. Circostanza ancora più rilevante per il 2025, con molte gare da bandire, dalle mense ai parcometri al trasporto pubblico.
Le cifre più rilevanti in agenda
Relativamente alle cifre maggiori, 57 milioni di euro sono per servizi istituzionali, generali e di gestione. 37 milioni di euro per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio. 31,5 milioni di euro per le politiche sociali. 16 milioni di euro per l’assetto del territorio; 7,9 milioni di euro per istruzione e diritto allo studio. 4,4 milioni di euro per le politiche della sicurezza; e poi ci sono 21,8 milioni di euro in diversi fondi e accantonamenti. Per rischi contenziosi, commerciali, per crediti di dubbia esigibilità.
Criticità sono però espresse nella relazione del dirigente del Bilancio, Diego Vicaro. Ssecondo cui «per la quadratura del bilancio ci si è avvalsi di entrate una tantum, per loro natura non ripetitive e straordinarie, che non possono essere considerate come fonti continuative di finanziamento. Senza misure compensative, queste entrate potrebbero non essere disponibili nei prossimi esercizi e si rischierebbe di esporre il bilancio a potenziali squilibri».
Una constatazione che ha portato l’opposizione a criticare duramente l’amministrazione.