Le reazioni del mondo politico dopo la morte di Luca Palmegiani. Tutti i partiti si sono stretti attorno alla famiglia dell'esponente di Forza Italia. Passione, impegno e disponibilità: il riconoscimento bipartisan ad un ragazzo dal sorriso contagioso
Il cordoglio. E anche lo sgomento. E le domande: “Perché?”. Inutili, forse. Superflue, sicuro. Luca Palmegiani, l’ex Coordinatore dei Giovani di Forza Italia per la provincia di Latina, trasferitosi da qualche settimana a Milano, non c’è più. A 25 anni. Poche settimane dopo essersi laureato. Ha scelto di uscire di scena a Roccaraso, in occasione di “Azzurri in vetta”, evento nazionale di Forza Italia, il suo Partito nel quale militava da giovanissimo. (Leggi qui: L’addio durante l’incontro di Partito: se ne va Luca Palmegiani).
Chissà se ha scelto quello come punto di uscita proprio perché erano presenti tutti i vertici del Partito, a partire dal Segretario Nazionale Antonio Tajani. A lui è toccato l’onere di spiegare alla platea che “Luca non c’è più”, che aveva parlato con le forze dell’ordine e che c’erano indagini in corso. Ma che comunque l’incidente non vedeva coinvolte altre persone e che l’evento in corso sarebbe stato annullato.
Restano quei post su Instagram di Luca, pubblicati poche ore prima. Quel desiderio di “varcare il confine della gabbia che mi opprime”, i saluti alla nonna, la speranza di riabbracciare il nonno, il saluto a Forza Italia “vi voglio bene tutti”, “ad Antonio” (Tajani, probabilmente), “ti saluto Silvio. Quando era in vita mi “proteggeva”, lo farà anche ora” (Berlusconi, forse). Post sotto i quali i commenti di tante e tante persone cercavano di capire, immediatamente: “Luca, rispondi”; “Luca, che stai dicendo?”. Su Instagram, non su Facebook, dove l’ultimo resta invece il suo post per la gioia della liberazione di Cecilia Sala.
Il dolore del mondo politico
Ci sono “pezzi” che vorresti non dover mai scrivere. Ma è il nostro lavoro. Siamo cronisti. Giornalisti. Testimoni. Che prima di scrivere devono capire il fatto per poi spiegarlo ai lettori. Cerchi di ricordare se e quando lo avevi incontrato, in quale occasione, cerchi nel tuo archivio, nei “precedenti”. Chiami per capire, telefoni a una fonte, a un’altra, a un’altra ancora, scontrandoti inizialmente con telefoni che non rispondono, che ti danno occupato.
Poi, ecco che iniziano a richiamarti: cerchi prima le conferme della notizia, poi le motivazioni, quindi il ricordo. Ma a volte le domande restano senza risposte, mentre la mail si affolla di decine e decine di messaggi di cordoglio: dai vertici di FI, da quelli dei partiti di centrodestra, come anche di centrosinistra, del Pd, di Lbc. A livello locale come anche a livello nazionale: deputati, senatori, vertici di Partito, da destra a sinistra. Claudio Fazzone, Giuseppe Di Rubbo, Stefano Cardillo, Angelo Tripodi: il partito azzurro che si stringe intorno alla famiglia.
Fazzone si dice “distrutto dalla tragica scomparsa di un ragazzo perbene”. Latina come Frosinone: la coordinatrice provinciale ciociara Rossella Chiusaroli sceglie la foto di Luca con le foglie d’alloro a cingere la testa e la tesi di laurea in mano: “il dolore che ci hai lasciato è indescrivibile, vogliamo ricordarti per la persona che sei stato, con tutte le tue qualità, i tuoi sogni e le tue speranze”.
La fragilità dei giovani
E poi la sindaca di Latina Matilde Celentano e l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo (nei suoi post dell’estate 2022, Luca aveva pubblicato una foto di Zaccheo seduto davanti alla tv, che trasmetteva le immagini di Luca stesso intervistato da un Tg locale). “Io di Luca non voglio parlare al passato. É un ragazzo speciale, appassionato, buono, generoso, autentico. É stato tra i giovani più vicini a me nel corso della campagna elettorale per le amministrative di Latina. Provo un dolore profondo, inesprimibile. Questa città perde un grande, anzi un gigantesco pezzo di futuro”.
E poi i post del Pd e di Lbc, con il ricordo della segretaria, Elettra Ortu La Barbera. Mail, messaggi whatsapp, telefonate. Politici, ma anche cittadini, come l’ex consigliera Lbc Marina Aramini, che pone invece un tema “Quanta fragilità nei nostri ragazzi”. Che tocca anche Tripodi: “Dobbiamo essere sempre vicini ai giovani, sostenerli e ascoltarli”.
“Ciao ragazzo straordinario”
Tutti si stringono attorno alla famiglia, con un denominatore comune: il sorriso di Luca, la sua grande passione politica e la sua forza di impegnarsi costantemente dando tutto se stesso, con la capacità di parlare sempre apertamente con tutti, non solo amici di Partito, ma anche con gli avversari. E questo glielo riconoscono in maniera bipartisan.
I social suonano a volte beffardi: post, reel, stories, comandati dall’algoritmo, fanno “rollare” sullo schermo panorami, ritratti, barzellette, notizie amene. In mezzo, ci sono i post di cordoglio, e le tante foto di Luca sorridente. Parole, tante anche queste. C’è chi è sintetico, chi è più prolisso. Poi, tra i tanti, appare un post.
Di una delle figure politiche più importanti della Forza Italia degli anni Duemila, 2010, 2020; oggi, se vogliamo, un po’ dietro le quinte. È stato assessore comunale, è stato segretario provinciale, è stato consigliere comunale, è stato candidato sindaco; è una delle anime della FI pontina. È Alessandro Calvi, che usa solo tre parole: “Ciao ragazzo straordinario”.