Latina si rifà il trucco nel suo centro storico. Il Comune a firma dell'assessore Muzio ha presentato il progetto di rifacimento dell'R0, il quartiere di fondazione della città oggi, parzialmente, isola pedonale. Ma sotto il rimmel c'è un'anima: ciò che si deve portare assolutamente alla luce
Esiste, da sempre, un accanimento estetico sul centro storico di Latina: lo vogliono fare sempre “più bella che pria” come diceva di Roma dopo l’incendio, il Nerone di Ettore Petrolini. Non credo che una città debba farsi bella, dovrebbe essere se stessa.
Se passi a Modena te ne freghi dell’arredo urbano ma senti motori formidabili, vedi giovani cadetti che diverranno soldati. Se passi a Milano senti che anche il gatto randagio è elegante. A Torino tutto ti riporta alle sue corone: quella monarchica dei Savoia e quella laica degli Agnelli, entrambe decadute. Se vai ad Alba ti accoglie tanta cioccolata, a Genova “puzza” tutto di mare.
Se vado a Priverno tra i vicoli ti aspetti San Tommaso che ti spiega la grandezza di Dio in questo mondo piccolo. E se vai a Sezze e non hai paura dello stretto trovi la Femminuccia spirito dei vicoli, i Bobo che dei vicoli è terrore per i bimbi cattivi.
Latina? Non si percepisce il senso perso di avere… Il Comune ha studiato essenze, cestini, asfalto blu ma… il senso del posto, il suo spiritello, il fantasma.
L’antefatto: il restyling
Il centro storico di Latina si appresta a subire una trasformazione significativa grazie a un progetto di restyling approvato dalla giunta comunale. Mira a rendere l’area pedonale urbana più accogliente, funzionale e inclusiva. Questo intervento, firmato dall’architetto comunale Patrizia Marchetto con il supporto dell’architetto Teresa Alvino, ha una serie di obiettivi. Su tutti: valorizzare l’estetica della zona, rispondere alle esigenze di accessibilità per persone con disabilità.
Il progetto, come dichiarato dal Comune, punta a trasformare le strade del centro storico in spazi di incontro, scoperta e convivialità. Il centro storico come punto di riferimento culturale, luogo di rappresentanza, di servizi e di residenza. L’obiettivo principale è quello di creare un ambiente che non solo attiri i pedoni, ma che offra loro un’esperienza di qualità. Cosa si intende? L’ambizione è quella di creare un salotto per la città. Ed i salotti devono essere comodi. Per questo si prevede l’installazione di fioriere e panchine in pietra, costituite da moduli componibili che saranno sovrapposti all’attuale pavimentazione. Questo intervento sarà realizzato senza esecuzione di opere murarie, per preservare l’integrità strutturale dell’area.
Un Progetto Reversibile
Un aspetto peculiare di questo progetto è la sua natura reversibile. Questa scelta risponde alla necessità di considerare due fattori chiave: il progetto di pavimentazione integrale della “croce” tra corso della Repubblica, via Eugenio di Savoia e via Pio VI, che è in discussione da quasi un decennio. Ed il parere della Soprintendenza sulla pavimentazione stessa, che richiede una visione d’insieme dell’intero centro storico.
Non è una rivoluzione. Ma un ammodernamento. Se è vero quanto dice l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio e cioè che il concept progettuale è ispirato agli assi dei progetti originari di Frezzotti e intende rinnovare lo spazio urbano mantenendo viva la memoria della bonifica e del tema dell’acqua.
Lo spirito vero dei posti
A Latina colorano il grigio ma questo non fa l’ aurora boreale. Dovremmo tutti cercare di avere il senso profondo delle cose. Di non fermarci a fare vedere il Suv ma a parlare dell’avventura, del viaggio fosse pure in Panda, in Vespa o a piedi.
Qui a Latina la bellezza non si sente, la si ordina, come la colazione con l’alternativa tra il cornetto di Zigarelli e quello di Cosmi. Restiamo in cerca di abbagli, non ci interroghiamo mai che il posto lo fa il sorriso, non il cestino. Il posto lo fa il bisogno di entrare nelle chiese e vedere i misteri che si fanno affreschi, quadri statue. E nel Comune trovare un qualche spirito di ogni contrada per farne uno di questa città.
A Sassari non discutono di come colorare il grigio ma vanno tutti allo stesso liceo, servono la Patria italiana nella Brigata Sassari composta solo da Sardi. E per l’onore di Sardegna e senza chiedere denari, fanno la stessa università ed hanno dato all’Italia due presidenti della Repubblica, Segni e Cossiga. Ed anche il capo del più grande Partito Comunista d’occidente, Enrico Berlinguer.
Questo serve, poi possiamo pure parlare della maschera per Carnevale, ma servono i fondamentali, non i galleggianti.