L’avvertimento di Salvini a Forza Italia

Matteo Salvini avvisa Forza Italia. Lo fa dalla convention di Ciacciarelli a Castrocielo. Niente ricatti in regione Lazio e nemmeno a Frosinone sul sindaco Mastrangeli. "E vale anche sul piano nazionale”

«La Lega è un partito di Parola. E mantiene la Parola data»: lo dice due volte Matteo Salvini in collegamento con Castrocielo dove giovedì sera si sta tenendo la convention annuale del suo assessore all’Urbanistica in Regione Lazio Pasquale Ciacciarelli. Sul prato della tenuta Guadicciolo ci sono circa seicento persone tra amministratori e simpatizzanti: in una delle sedie sul palco si contorce il sottosegretario Claudio Durigon, fa segno di non affondare il colpo e chiuderla lì.

Invece, chi in quel momento sta intervistando il ministro sente l’odore della notizia. La fiuta, la insegue e si infila con precisione nella tana con un’ultima domanda chirurgica, lasciando fuori un Durigon più bianco della camicia che indossa. Matteo Salvini non aspettava altro: si affaccia ed assesta il suo altolà politico a Forza Italia: «I cittadini ci votano per chiederci di risolvere i loro problemi, non per risolvere i problemi dei Partiti. Questo a me ed alla Lega è ben chiaro: a Frosinone, in Regione ed a livello nazionale. Noi siamo gente di parola e la parola vale più di mille accordi con altri».

L’avvertimento di Salvini

Il popolo della Lega alla tenuta Guadicciolo

Con chi ce l’ha il ministro? Con Forza Italia. E non su un solo livello: il messaggio è per il presidente nazionale Antonio Tajani e per conoscenza alla premier Giorgia Meloni. Ma è anche per il governatore del Lazio Francesco Rocca (civico di declinazione FdI) e per competenza al Coordinatore regionale forzista Claudio Fazzone. È per il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli (civico di indicazione leghista) messo sotto assedio da Forza Italia che gli ha revocato la fiducia passando all’appoggio esterno.

Tutto nasce dal new deal di Forza Italia, la nuova rotta tracciata da Marina e Pier Silvio Berlusconi. Vogliono un Partito che rivendichi il proprio ruolo e la propria forza, non sia appiattito sulle posizioni degli alleati. Al senatore Claudio Fazzone non è sembrato vero: nelle settimane precedenti a quelle dichiarazioni aveva avuto un confronto con Francesco Rocca reclamando un riallineamento della Giunta regionale del Lazio. Perché? In un anno ha raddoppiato i suoi Consiglieri (imbarcandone 2 eletti nel Movimento 5 Stelle e 2 eletti nella Lega) lasciando il Carroccio con la sola Laura Cartaginese. Nonostante questo divario entrambi i Partiti hanno 2 assessori in Giunta.

Dopo il viatico dei Berlusconi, il loro Coordinatore regionale ha sparato ad alzo zero sulla Regione. Facendo saltare la seduta del Consiglio. Reclama un assessore, la presidenza d’Aula o la guida di un ente come il Cotral. E per essere più convincente ha revocato la fiducia al sindaco di Frosinone, rotto i rapporti con gli alleati a Viterbo, rifiutato l’appoggio a Civitavecchia , Palestrina e Veroli. (Leggi qui: Fazzone e Trancassini, sette giorni per una tregua nel Lazio).

Qualcuno in maggioranza aiuta Pd e M5S

Francesco Rocca

Un assedio che a Matteo Salvini non piace. A Castrocielo il suo primo telegramma è per la regione e per Rocca con Fazzone. Dice: «Con la Regione Lazio il mio ministero sta avendo una collaborazione notevolissima a suon di miliardi di euro per strade, autostrade, ferrovie, acquedotti. E mi spiace, lo dico sottovoce, che ci sia qualcuno in maggioranza che ogni tanto cerca di rallentare l’attività amministrativa della Regione Lazio». La traduzione è facile: caro presidente Rocca, tutti i pacchi da milioni di euro che vi sto girando dal mio ministero sono arrivati al Lazio solo perché in Giunta c’è Pasquale Ciacciarelli.

Poi viene il turno di Forza Italia. Matteo Salvini dice «Già ci stanno le opposizioni adire sempre di no al Governo ed in Regione Lazio. Se ci si mette anche qualcuno della maggioranza, diciamo che più che aiutare i cittadini del Lazio aiuta Pd e M5S a fare confusione». Traduzione: cara Forza Italia facci capire con chi stai, con il centrodestra o con il Prog?

Poi, il primo punto fermo: «Però la Lega è un Partito di parola e noi manteniamo fede agli impegni». Tradotto: quello che accade alla Lega nella regione Lazio ha una ricaduta nazionale.

La Lega pensa a lavorare e non alle poltrone

E proprio per non lasciare spazio ad equivoci, Matteo Salvini chiarisce che la blindatura non è solo per i suoi assessori nel Lazio ma è anche per il sindaco di Frosinone. E che Forza Italia deve stare fuori dal perimetro della Lega anche sul piano nazionale.

Lo fa aggiungendo: «Pensiamo a lavorare più che alle poltrone. L’appello vale per tutti: dal livello nazionale a quello regionale e fino al Comune di Frosinone. I cittadini ci votano per chiederci di risolvere i loro problemi, non per risolvere i problemi dei Partiti. Questo a me ed alla Lega è ben chiaro: a Frosinone, in Regione ed a livello nazionale. Noi siamo gente di parola e la parola vale più di mille accordi con altri».

Tanti saluti e buona festa a tutti: Durigon è a ridosso del collasso, l’intervistatore ha la stessa espressione del bracco che torna con la quaglia tra le fauci, Forza Italia è avvisata.