Lazio e Abruzzo lanciano da Fiuggi la ‘Diplomazia della Crescita’

L'8 novembre a Fiuggi si parla di radici, ma senza nostalgie. Lì si semina futuro. E si coltivano investimenti.

Non è la solita conferenza sul turismo delle origini, cioè quello basato sui figli ed i nipoti degli emigrati che tornano per conoscere la terra dei loro avi. E non è nemmeno l’ennesimo appuntamento con i ricordi o le cartoline sbiadite dal tempo. A Fiuggi si prepara ad andare in scena qualcosa di molto più concreto: si chiama “Italian Routes. Beyond Roots 2025” ed è l’evento che inaugura “Radici e Imprese”, la prima alleanza interregionale tra Lazio e Abruzzo per trasformare il legame con la diaspora italiana in leva economica.

Un progetto sotto l’egida del Ministero degli Esteri, all’interno del programma Italea, che punta a unire identità e investimenti, emozione e rigenerazione urbana, borghi da riscoprire e aziende da far crescere. Ma attenzione: qui non si piange sul passato. Si costruisce.

Da Fiuggi il primo modello interregionale

Il format è semplice ma ambizioso: Lazio e Abruzzo, territori diversi ma accomunati da una storia di emigrazione fortissima, uniscono le forze per costruire un modello scalabile, in cui gli oriundi italiani nel mondo non sono solo turisti da accogliere ma alleati per esportare il Made in Italy, investire nei borghi, promuovere l’artigianato, sostenere le PMI.

Non basta riscoprire le origini. Dobbiamo capitalizzarle in progetti concreti”, dice Sonia Fiorini, responsabile del team Italea Lazio. E lancia il piano Beyond Roots: un manifesto operativo per attrarre capitali, rimettere in moto territori dimenticati e restituire senso alle radici. Non solo emozione, ma economia.

Fiuggi e la Ciociaria: laboratorio di una nuova diplomazia economica

Il balcone del municipio di Fiuggi

Non è un caso che si parta da Fiuggi, simbolo di un’Italia che sa curare – le persone e il territorio – ma che ha bisogno di rigenerarsi. Il focus della giornata sarà infatti “Fiuggi e la Ciociaria: l’autenticità che unisce territori, imprese e investimenti globali”. In altre parole: come fare della storia e dell’identità una risorsa per l’export.

Il programma prevede tavole rotonde su cooperazione interregionale, attrazione di investimenti e nuove forme di manifattura identitaria. E non è tutto: saranno presentate strategie per coinvolgere gli italiani all’estero nel finanziamento di progetti locali, in una logica che incrocia storytelling, marketing territoriale e diplomazia del soft power.

L’Italia che parte da sé stessa per parlare al mondo

Emigranti italiani alla stazione. (Foto: Museo della Memoria)

Radici e Imprese non è un esperimento da convegno. È un tentativo serio che comincerà da Fiuggi il prossimo 8 novembre per far dialogare tre mondi che finora hanno viaggiato su binari separati: le istituzioni, le imprese e le comunità italiane nel mondo. E la notizia è che funziona.

Perché quando un legame diventa azione, quando una storia diventa progetto, quando un borgo diventa opportunità, allora sì, le radici non sono più un freno.
Sono un motore.