
Le consultazioni per il rinnovo del consiglio di palazzo Jacobucci in programma a dicembre saranno decisive per il futuro della consiliatura e del centrodestra frusinate. Le scelte del sindaco sposteranno gli equilibri in un risiko dagli esiti imprevedibili
Il Passo Pordoi, situato a 2239 metri di altezza, è uno degli storici passi dolomitici percorsi svariate volte dal Giro d’Italia. Negli anni è stato teatro delle imprese dei campioni del passato, lì si trova infatti anche un monumento dedicato al mitico Fausto Coppi. È stato scalato per la prima volta nel 1940 e dal 1965, anno di istituzione della Cima Coppi, è stato per ben 14 volte il passaggio più alto della competizione, l’ultima delle quali nel 2022.
Mutuato dal ciclismo, superare il Pordoi è diventato una metafora di uso comune per dire che si è superato un ostacolo, un valico difficilissimo. Il Pordoi, per il sindaco di Frosinone e la sua maggioranza è rappresentato, realisticamente, dalle elezioni Provinciali del prossimo dicembre. Il Bilancio di previsione approvato poche settimane fa, al confronto è assimilabile alla salita dell’Alberata di Frosinone. Comunque difficile da fare in bicicletta ma nulla di che.
Lo spartiacque

Da come si muoverà Mastrangeli alle prossime Provinciali dipenderà molto, sia del proseguo di questa consiliatura ma soprattutto del tipo di coalizione con la quale concorrerà l’attuale sindaco nel 2027 per ottenere la conferma. Deve riuscire a non scontentare nessuno. Sia tra i Partiti, quelli del centrodestra di Governo quindi Lega, FdI, forse pure Forza Italia e sia tra le liste civiche che lo sostengono. Facile a dirsi, molto complicato a farsi.
Come è andata due anni fa appartiene ormai ai libri della storia politica del capoluogo. Sia Sergio Crescenzi (FdI) che Maurizio Scaccia (FI) non furono eletti a palazzo Iacobucci per un solo voto ponderato, che è mancato a Frosinone. Tutti e due sono stati i primi dei non eletti nelle rispettive liste. Solo che poi Crescenzi alla Provincia è entrato lo stesso, dopo i fatti di Ceccano e la caduta del sindaco Roberto Caligiore che era anche consigliere provinciale.

In quella occasione Mastrangeli (civico in quota Lega) lasciò ufficialmente “libertà di voto”. In realtà per consentire che una buona parte dei voti dei suoi consiglieri fossero dirottati su Andrea Amata della Lega. Diventato consigliere provinciale, grazie soprattutto al contributo dei consiglieri di Frosinone.
Così sono nati i problemi con Forza Italia
Giova ricordare che i problemi con Forza Italia per il sindaco sono nati proprio con le elezioni Provinciali scorse del 2023. Forza Italia quella storia se l’è legata al dito. E poi da allora a quel dito ha aggiunto tante altre cose. Non ultimo, il mancato azzeramento della Giunta richiesto dagli azzurri, fosse pure per una sola giornata ma almeno per dare il senso che una riflessione fosse stata effettuata. E se il Gruppo consiliare garantisce ancora solo l’appoggio esterno a Mastrangeli e si è astenuto sul voto al Bilancio di previsione è anche per questi motivi.

Ecco perché le prossime elezioni Provinciali rischiano di essere estremamente delicate e difficili da scalare per l’amministrazione Mastrangeli. Tutti questa volta, si aspettano una mano dal Sindaco o comunque un segnale di disponibilità ad “orientare” qualche voto ponderato di Frosinone. Non potrà fare la Svizzera (ufficialmente) anche a dicembre prossimo.
L’analisi politica
Un aiuto se lo aspetta, in primis Fratelli d’Italia che ha rappresentato per 36 mesi la vera, a volte unica, guardia pretoriana di Mastrangeli. Ma che da qualche settimana, da quando è stato approvato il Bilancio, ha dato una registrata alla situazione politica nel Capoluogo. Ha messo dei paletti ben precisi al sindaco: su tutti quelli della mobilità urbana e la svolta green oltre ad una maggiore condivisione delle decisioni amministrative.

Le parole del capogruppo Fdi Franco Carfagna pronunciate nei giorni scorsi fanno ancora rumore. Ora, poiché FdI esprime un consigliere uscente (Crescenzi), quando si rivoterà a dicembre per il rinnovo del Consiglio Provinciale, il Gruppo consiliare ed il Partito si aspettano da Mastrangeli un contributo tangibile e leale in termini di voti dei Consiglieri di maggioranza del capoluogo. Per confermare quel seggio: sia se il candidato sarà ancora Crescenzi, sia se sarà un altro o altra.
La stessa lealtà che il Partito ha sempre dimostrato al sindaco, durante tutta la consiliatura e che garantirà fino a dicembre, sicuro. Poi dipenderà da Mastrangeli. Dettaglio tutt’altro che trascurabile, FdI è il gruppo consiliare più numeroso con 5 Consiglieri. Che votano. A buon intenditore.
La posizione della Lega e di FI
Una mano, piuttosto concreta se l’aspetta ovviamente anche la Lega, il Partito di che ha indicato il civico Mastrangeli. Impensabile che Andrea Amata, sicuramente ricandidato, non abbia il sostegno di una parte dei Consiglieri di maggioranza di Frosinone. Solo che questa volta, forse non potrà puntare a detenere il quasi monopolio dei voti come 2 anni fa.

Un gesto di disponibilità alle Provinciali, paradossalmente potrebbe aspettarselo anche Forza Italia. Una delle richieste avanzate dagi azzurri a Mastrangeli per rientrare in maggioranza è quella di fare un reset alla Giunta. Il sindaco da questo orecchio non ci sente. Una subordinata, per la ricomposizione del quadro politico originario, potrebbe essere una candidatura di un consigliere di FI alla Provincia con l’intesa con il sindaco di aiutarlo a farlo eleggere.
Anche in questo caso con qualche voto dei consiglieri di maggioranza. O in estremo subordine con il contributo di qualche Consigliere del Gruppo dell’ex sindaco Domenico Marzi. Che sicuramente non darà indicazioni di voto per un candidato del Pd.
La coperta troppo corta

Per essere più realisti del re però, la coperta rischia di essere troppo corta. I voti “liberi” a disposizione del sindaco, quelli che non sono patrimonio esclusivo dei Partiti di centrodestra, rischiano di essere insufficienti per soddisfare tutte le richieste. Una più delicata dell’altra. Per tutti questi motivi, l’importanza delle prossime elezioni Provinciali non sfugge certamente a nessuno in maggioranza.
Sicuramente non sfugge a Riccardo Mastrangeli che, comunque, nelle situazioni di difficoltà ha sempre dato il meglio di se. Come disse il famoso registra americano Frank Capra nel 1987 “I dilettanti giocano per divertirsi quando fa bel tempo. I professionisti giocano per vincere in mezzo alla tempesta“.