Nella Città dei Papi opposizione nel caos sulla Palestina. I partiti presentano un documento unitario ma LiberAnagni si smarca e ne protocolla un altro simile. In Consiglio comunale viene bocciato tra le polemiche. La posizione del sindaco Natalia. Intanto Tuffi s'astiene sulla variazione del bilancio e strizza l'occhio alla maggioranza
Due mozioni sulla Palestina, presentate quasi contemporaneamente a poche ore di distanza l’una dall’altra. Una illustrata (senza essere però approvata) dal consigliere comunale di LiberAnagni Luca Santovincenzo in Consiglio comunale; l’altra diffusa via social dai Partiti del centro sinistra anagnino.
Due testi simili, che non hanno infiammato tanto il Consiglio comunale ad Anagni (in programma una variazione di Bilancio approvata con i voti della maggioranza e l’astensione di Danilo Tuffi, sempre più vicino al centrodestra). Ma hanno acceso il dibattito tutto interno al centrosinistra in città. Rendendo, se possibile, ancora più marcata la distanza tra il coordinamento dei Partiti di centrosinistra ed il gruppo di LiberAnagni che fa capo al consigliere comunale di minoranza Luca Santovincenzo.
La mozione unitaria del centrosinistra
Qualche giorno fa, in vista del Consiglio comunale, il coordinamento del centrosinistra (Pd, Pci, Possibile, Sinistra Italiana e 5 Stelle) decide di elaborare una mozione che porti all’attenzione del Consiglio il tema della guerra in Medioriente, con l’obiettivo di impegnare l’assise stessa a fare quanto possibile in tal senso. Una mozione pensata soprattutto perché, visto l’ormai imminente arrivo del G7 in città, possa riscuotere la risonanza mediatica dell’evento.
La mozione unitaria, come è giusto che sia, viene discussa ed approvata nei direttivi dei vari Partiti del coordinamento. Un testo ampio, articolato, in cui, tra le altre cose, si chiede al sindaco Natalia ed alla sua giunta di adoperarsi per promuovere “sul territorio di Anagni ed in particolare presso le giovani generazioni i più alti valori di pace, democrazia, rispetto dei diritti umani e libertà dei popoli”.
LiberAnagni va per conto suo
Ieri pomeriggio LiberAnagni pubblica un post sui canali social poche ore prima dell’assise, in cui si annuncia che “il gruppo consiliare LiberAnagni, in vista della seduta odierna del consiglio comunale, ha depositato ieri una mozione sulla tutela umanitaria, il cessate il fuoco ed il riconoscimento dello stato di Palestina, e ne chiede la discussione durante la seduta”.
L’obiettivo è quello di chiedere al comune di “impegnarsi per svolgere il ruolo di mediatore nei confronti del Governo italiano per avanzare le richieste di cessate il fuoco e sblocco degli aiuti umanitari a Gaza, in Cisgiordania ed in Israele”. Il tutto, precisa la mozione nella sua parte finale, allo scopo di “lavorare per un accordo di pace che includa il rilascio degli ostaggi israeliani e l’avvio di un processo di riconciliazione stabile e duraturo”.
La tempistica e l’effetto fotocopia
Due testi molto simili. Entrambi condivisibili, ovviamente. Quello che fa pensare è la tempistica. La mozione elaborata dal coordinamento di centrosinistra risulta essere stata protocollata martedì mattina intorno alle 11:30. Quindi dopo quella del gruppo di LiberAnagni.
La mozione del coordinamento del centrosinistra, però, sarebbe stata elaborata nei giorni scorsi (ma anche dall’area di LiberAnagni si fa sapere che la propria mozione era stata pensata nei giorni precedenti alla presentazione).
Quindi possono essere successe due cose: o due schieramenti che fanno entrambi riferimento all’area del centrosinistra cittadino hanno avuto separatamente, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, la stessa idea di elaborare, in vista del consiglio comunale e del G7, una mozione simile per chiedere lo stop della guerra in Medio Oriente; o qualche informazione sull’idea della mozione è passata da una parte all’altra, generando l’effetto fotocopia.
Posizioni sempre più distanti
Al di là della reale dinamica dei fatti (ed ovviamente quella dell’effetto fotocopia è solo una congettura), è chiaro che quanto è successo certamente non contribuirà a distendere gli animi tra i due schieramenti, da tempo in contrasto su come si debba fare vera opposizione in città. Gruppi già surriscaldati, del resto, qualche tempo fa dalla lettera inviata da Santovincenzo alla direzione nazionale di PD e 5 Stelle.
Si chiedeva alla Schlein ed a Conte di dissociarsi dagli atteggiamenti dei vertici locali dei due partiti, rei di non rappresentare più il progetto del vero centrosinistra. La vicenda delle due lettere contrapposte non fa altro che aumentare il livello di polemica. Generando nuovi dubbi sulla possibilità di giungere ad un fronte unito delle forze progressiste in città. A tutto vantaggio del governo di centrodestra. (Leggi qui: La finta confusione ideologica alla ricerca del martirio).
Mozione bocciata e polemiche
Per completezza di informazione nel Consiglio la mozione è stata poi respinta dalla maggioranza e dall’opposizione quasi al completo, con l’astensione del solo consigliere De Luca. La motivazione del sindaco Natalia è stata che la questione è troppo complessa per ridurla ad una discussione rapida. Tra l’altro, su una mozione che affronta solo la prospettiva del dramma della Palestina. Senza illustrare i nodi di una vicenda ampia che va avanti almeno dalla fine della seconda guerra mondiale. Il primo cittadino ha pertanto esortato ad affrontare il tema in un secondo momento, in un convegno specifico.
Generando grandi polemiche da parte di Santovincenzo, che ha stigmatizzato lo scarso rispetto della democrazia e dei diritti della minoranza. Ed ha ribadito di essere ormai, almeno in consiglio, la sola voce della minoranza. Suscitando in tal modo la replica piccata del consigliere De Luca.
Il resto del consiglio è stato dominato dalla discussione su un variazione di bilancio di circa 300.000 euro. Approvata con i voti della maggioranza e con l’opposizione di De Luca e Santovincenzo. Astenuto invece Tuffi; cosa che conferma, ancora una volta, il suo progressivo avvicinamento alla maggioranza di governo.