Lega a (non) Congresso, prove tecniche di compattezza nel centrodestra

Ad Anagni si è aperta la stagione delle assemblee dei circoli del "carroccio". Ma al di là della riconferma del segretario Elvio Giovannelli Protani, i Partiti della maggioranza hanno sottolineato la necessità di ritrovare l'unità per rispondere alle esigenze dei cittadini

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

L’unica cosa da non fare è chiamarlo Congressi. Perché non sono nello Statuto, non stanno scritti nelle Regole che governano la Lega. Ma proprio per questo è una rivoluzione quella messa in campo in queste ore dal Carroccio con la regia di Claudio Durigon (vice Segretario nazionale), Davide Bordoni (Coordinatore regionale del Lazio) e Mario Abbruzzese (Segretario Organizzativo Regionale).

Non chiamateli Congressi: però c’è la convocazione dei Tesserati, c’è il dibattito interno sulle linee e la rotta sulla quale indirizzare il Partito, c’è la votazione del nuovo Gruppo Dirigente. Manca solo la parola Congresso.

Si parte da Anagni

da sinistra: Vittorio D’Ercole, Pasquale Ciacciarelli, Andrea Paganella, Davide Bordoni, Nicola Ottaviani, Mario Abbruzzese, Antonio Necci

La partenza c’è stata ieri sera ad Anagni. Ma l’obiettivo è quello di estendere lo stesso lavoro a tutti i 368 comuni del Lazio per radicare sempre di più il Partito sul territorio. Un modo per mettere sul terreno di coltura il risultato record segnato quest’anno dall’Organizzazione: oltre 10mila tesserati nel Lazio.

La scelta di Anagni non è casuale. Anzi è emblematica: il Comune è amministrato da 7 anni dal centrodestra e la Lega è elemento fondamentale. C’è da decidere il nome del successore di Daniele Natalia e c’è da costruire i futuri equilibri interni in caso di terza vittoria consecutiva del centrodestra. Ma c’era soprattuto un segnale da inviare alla base, da Anagni a tutta la provincia di Frosinone ed a tutto il Lazio: gli iscritti contano, si contano, eleggono il loro gruppo dirigente. Per questo – è il messaggio – partecipare è decisivo.

da sinistra Mario Abbruzzese, Antonio Necci ed Elvio Giovannelli Protani

Per la cronaca. A dare il tratto dell’importanza data a questo primo Congresso non Congresso sono state le presenze alla presenza del Coordinatore provinciale e deputato Nicola Ottaviani, del senatore Andrea Paganella, dell’assessore regionale alla Protezione Civile Pasquale Ciacciarelli, del coordinatore regionale Davide Bordoni, del Segretario Organizzativo Mario Abbruzzese. E sempre per la cronaca, il non Congresso dell’altra sera ha visto nel ruolo di Segretario la conferma per acclamazione di Elvio Giovannelli Protani, storico esponente del Partito nella Città dei Papi.

Richiamo all’unità del centrodestra

Al di là di questo, il non congresso è stato soprattutto l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della Lega e del centrodestra in città e sul territorio. Tra orgogliose rivendicazioni di progetti e risultati e problemi ancora da superare come l’esclusione dalla Zes che ancora brucia.

Mario Abbruzzese con il Coordinatore regionale Davide Bordoni

Il tutto con un costante richiamo all’unità del centrodestra che magari avrà delle sensibilità diverse su molte questioni, ma che deve continuare comunque a lavorare insieme. A coordinare i lavori è stato Mario Abruzzese. Ha aperto i lavori ospitando per un saluto gli alleati del centrodestra: a partire dal sindaco di Anagni Daniele Natalia.

A proposito di dialettica interna, il primo cittadino ha ricordato che nel 2018 quando si scelse il candidato a sindaco del centrodestra ci fu un confronto tra lui e l’esponente della Lega Vittorio D’Ercole il quale poi fece un passo indietro, diventando un esponente importante dell’attuale giunta, riconfermata anche nel 2023. Natalia ha poi ricordato i successi della sua amministrazione targata (anche) Lega, in termini di lavoro, progetti ed investimenti.

I partiti della maggioranza schierati in blocco

Il sindaco Daniele Natalia

Dopo il saluto di Natalia ci sono stati gli interventi dei vari segretari locali. Ivan Sterbini di Fratelli d’Italia, Rodolfo Mastroianni di Forza Italia, Pietro Pacitti, segretario provinciale di Noi moderati. Importanti le parole di Guglielmo Vecchi, esponente di Idea Anagni ma da sempre vicino alla Lega anche e soprattutto per il rapporto personale con Pasquale Ciacciarelli.

Presente anche l’assessore al bilancio e alla cultura Carlo Marino: e non sono mancati quelli che hanno visto in questa presenza un modo, dopo i recenti abboccamenti anche con Forza Italia, per cercare una copertura politica più importante in vista delle elezioni del 2028. Marino non da oggi viene accreditato come candidato possibile per succedere allo stesso Daniele Natalia.

Presente anche Andrea Fiorito: pure il coordinatore provinciale dell’Udc ha ricordato la necessità un centrodestra compatto. Molto articolato l’intervento di Antonio Necci, consigliere comunale della Lega, che, da delegato al tema, ha ricordato soprattutto l’impegno per la sanità locale. Anche se, ha ammesso che “i risultati non sono ancora tangibili”. 

Il punto politico di Nicola Ottaviani

Carlo Marino e (seduto) Vittorio D’Ercole con Pasquale Ciacciarelli

Decisamente più politico l’intervento dell’onorevole Nicola Ottaviani. L’ex sindaco di Frosinone ha parlato di questioni nazionali, come l’impegno per il referendum e per il ponte sullo stretto. Ma ha anche ricordato che la Lega “conta soprattutto quando fa gli interessi dei territori, come dimostrano i 35 milioni di euro che sono arrivati per la sanità”. Fondi che però, ha detto, “devono essere spesi bene per sviluppare la nostra zona”.

Nota dolente, l’esclusione dalla Zes. Una ferita che ancora brucia, con Ottaviani che ha assicurato tutto il proprio impegno per una retromarcia del Governo che possa valorizzare il territorio della provincia.

Le conclusioni le hanno tirate Davide Bordoni, consigliere del ministro Salvini, ed il senatore Andrea Paganella. Bordoni ha ricordato la grande crescita della Lega in Regione, con il più 300 %  rispetto allo scorso anno. Segnale “di un Partito in salute”. Le considerazioni finali sono state fatte dal senatore Paganella. Ribadendo le battaglie storiche del Partito come la sicurezza ed il blocco degli immigrati clandestini. Chiudendo sulla necessità di invertire il trend delle nascite in picchiata in Italia, per evitare un futuro a tinte fosche.