
La linea ferroviaria Cassino - Frosinone - Roma si conferma simbolo di inefficienza quotidiana per i pendolari. Con ritardi e disservizi costanti. Le problematiche continuano nonostante tavoli tecnici e promesse di miglioramenti, lasciando i viaggiatori sempre in bilico. Come oggi.
So chiama Linea ferroviaria regionale FL6: è quella che collega Cassino e Frosinone con Roma Termin. E potrebbe tranquillamente essere utilizzata come set cinematografico per girare uno dei tanti disaster movie in programmazione su Netflix.
È un genere apocalittico che porta sulla pellicola disastri naturali o provocati dall’uomo, spesso fino a ipotizzare l’estinzione del genere umano. A FRosinone le riprese riuscirebbero benissimo: perché ciò che vivono ogni giorno i pendolari ciociari – studenti, lavoratori, cittadini comuni – non è fantascienza. È realtà quotidiana.
La realtà supera la fantasia

Una realtà che si tocca con mano, anzi sulla propria pelle. Ogni giorno si registrano ritardi, disservizi, inefficienze lungo la tratta. Compromettono la qualità della vita e mettono in discussione un’esigenza fondamentale: quella della mobilità. Ci si mette in viaggio non sempre per piacere, il più delle volte è una necessità: andare al lavoro per mantenere la famiglia, raggiungere l’università per costruirsi un futuro, mettersi in strada verso l’ospedale per curarsi…
I ritardi e le cancellazioni dei treni sulla FL6 non sono episodi occasionali, ma una costante. Certi, come il sorgere del sole. Con i suoi annessi: attese interminabili, senza informazioni precise, con gravi ripercussioni su lavoro, studio, impegni personali o visite mediche.
Anche oggi, puntuale (quello si) come un orologio svizzero, è arrivato l’ennesimo guasto elettrico tra Ciampino e Roma Termini, che ha bloccato tutti i treni provenienti dalla provincia di Frosinone. Il guasto si è verificato alle 5 del mattino. Chi era già in viaggio è rimasto fermo alle stazioni di Colleferro e Colle Mattia. Altri non sono neppure partiti, costretti a ricorrere alle proprie auto o ai pochi mezzi sostitutivi messi a disposizione da Cotral. Con il consueto, enorme ritardo.
Un’odissea su rotaia senza fine

A rendere ancora più grottesca la situazione, dalle 9 è iniziato anche uno sciopero del personale ferroviario che ha cancellato numerose corse ed ha provocato ritardi ben oltre le ore 17 cioè l’orario previsto di fine agitazione. A questo punto, la domanda che molti viaggiatori si pongono è inevitabile: “Cos’altro deve accadere?”
Cosa deve ancora succedere per spingere Trenitalia, RFI e la Regione Lazio a intervenire in modo risolutivo per porre fine a questa quotidiana via crucis? Che senso hanno avuto i numerosi tavoli tecnici organizzati in Regione negli ultimi anni, se poi la situazione resta identica?
Nulla. Tavoli utili solo per qualche comunicato stampa autocelebrativo. Non certo per migliorare il servizio. È più facile credere a Babbo Natale che a un cambiamento imminente. Servono interventi veri, strutturali e manutentivi, non passerelle politiche. Anche perché, statisticamente, quei tavoli non hanno mai risolto nulla. Né con amministrazioni regionali di destra, né con quelle di sinistra. Né con i vertici attuali né con quelli passati di Trenitalia.
Un futuro ad alta velocità? Un’illusione

Che senso ha parlare di Treni ad Alta Velocità da Frosinone a Roma in meno di 30 minuti, se poi un regionale impiega un tempo indefinito per arrivare a Termini? Sempre che ci arrivi.
Il sentimento che serpeggia tra le banchine di Cassino e Frosinone è lo stesso di Cicerone ai tempi di Catilina: “Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?” Fino a quando, dunque, abuserai della nostra pazienza, Catilina? E soprattutto: “Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet?”: quanto a lungo ancora questa follia si prenderà gioco di noi?
Perché ormai è chiaro: qualcuno, e non è Catilina, si sta prendendo gioco dei pendolari ciociari. Da troppi anni.