
A Frosinone la pec inviata al dottor Liguori segna il punto di ron ritorno nei rapporti tra i consiglieri dissidenti ed il sindaco Mastrangeli. FI e malpancisti lamentano di non essere messi in condizione di svolgere la loro attività. Un pretesto. Si va verso un campo largo tra forze di sinistra e destra
Tamburi di guerra. Che rullano dalle file dell’opposizione. A percuoterli è il gruppo di Forza Italia al Comune di Frosinone. È stato eletto insieme al sindaco Riccardo Mastrangeli ed al suo centrodestra, si è spostato fuori dalla maggioranza posizionandosi sull’appoggio esterno. Con i tamburi suonati in queste ore si sposta stabilmente all’opposizione: senza possibilità di ripensamenti per tornare indietro. Sarà difficile, se non impossibile, rimettere insieme i cocci: sia oggi e sia nel 2027 quando si tornerà a votare per il rinnovo del Consiglio Comunale.
La Pec di rottura

L’ultimo segnale, inequivocabile, è arrivato sabato quando i 2 consiglieri del Gruppo di Forza Italia Maurizio Scaccia e Pasquale Cirillo, insieme agli altri 3 “malpancisti” Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella e Giovanni Bortone, hanno inviato una Pec al Prefetto del Capoluogo Ernesto Liguori, quale autorità “preposta a tutela e garanzia del normale funzionamento e della costituzione degli organi elettivi del Comune”
i 5 consiglieri hanno chiesto “un incontro urgente al fine di rappresentarle la situazione fortemente limitativa dell’espletamento del mandato elettorale in capo al consigliere comunale che si è venuta a creare all’interno dell’assise”. Sostengono che il Comune di Frosinone non li mette nelle condizioni di esercitare in maniera compiuta il loro mandato perché non ricevono nei tempi gli atti sui quali discutere.
Ma al di là dell’aspetto concreto segnalato al Prefetto è l’azione a far riflettere. È un’iniziativa forte e dal punto di vista politico, “dirompente”. Che segna il punto di non ritorno per i “malpancisti”. E per Forza Italia.
Sale il livello di scontro

Non lascia sorpresi la Pec dei Consiglieri eletti con il centrodestra e passati ormai di fatto all’opposizione. Perché? Nei mesi scorsi avevano fatto la richiesta di Accesso agli atti, su talune iniziative della Giunta Mastrangeli: è l’atto con cui le opposizioni chiedono tutti i documenti relativi ad una pratica; si fa quando si vogliono controllare anche le virgole. Non lo fa chi sta in maggioranza perché quei documenti dovrebbe averli proprio perché è sul fronte di chi amministra e forma gli atti.
A questo va aggiunta la critica pressoché quotidiana all’azione di Governo cittadino e quello che accade in Aula consiliare, specialmente durante le sedute del Question time, (le interrogazioni dei consiglieri al sindaco e agli assessori). Sono tutte prove incontestabili, di come e soprattutto quanto siano lacerati i rapporti, non solo politici, ma addirittura personali. Rotti ormai da tempo. Senza alcuna possibilità di ricucitura.
Tuttavia, l’atto compiuto di coinvolgere il Prefetto al fine di garantire il completo espletamento delle funzioni del Consigliere Comunale, fa inevitabilmente salire il livello dello scontro tra il Sindaco, la maggioranza e i Consiglieri dissidenti.
Difficoltà operative

Di fatto, i cinque denunciano al Prefetto di Frosinone “difficoltà operative che stanno ostacolando il regolare svolgimento delle attività all’interno dell’assise comunale”. I “malpancisti” non fanno i nomi di coloro che starebbero ostacolando o limitando le funzioni del mandato del consigliere comunale. Nè fanno riferimento a precise circostanze oggettive individuabili. Ma parlano genericamente di una situazione fortemente limitativa delle funzioni consiliari.
Giova ricordare che nell’ultimo consiglio Comunale del Question time, Bortone Pizzutelli e Mirabella hanno evidenziato “a gran voce” che, secondo loro, le risposte alle interrogazioni da parte dell’amministrazione cittadina o non arrivano, o sarebbero prive di firme da parte della struttura preposta. Circostanza contestata dal Presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Tagliaferri, con il quale i Consiglieri entrano puntualmente in rotta di collisione, attivando uno scontro dialettico sempre piuttosto forte ed acceso. Nei toni e nella forma.
Verso una “grosse coalition”

L’evidenza politica è che Forza Italia, insieme agli altri 3 consiglieri dissidenti, a Frosinone ha la residenza stabile nella casa dell’opposizione. E ne sta occupando ulteriormente gli spazi.
Il che determina 2 circostanze. La prima. Se anche dovessero intervenire i vertici nazionali o regionali del Partito, il Gruppo consiliare di Forza Italia a Frosinone sta costruendo oggi, con proiezione futura, un perimetro alternativo al centrodestra nazionale tradizionale. Quello con Lega e Fdi. Gli azzurri nel 2027, staranno da un’altra parte. Certamente non con Mastrangeli.
La seconda. Da quell’altra parte FI, inevitabilmente, incontrerà anche il Partito Democratico. Quindi tanto vale cominciare a parlarsi, fin da ora. E alcune vulgate piuttosto accraditate, dicono che FI e PD lo stanno già facendo.
Del resto, la recente elezione dell’ufficio di presidenza e i 13 voti presi dal vice presidente Norberto Venturi sono la testimonianza tangibile che una coalizione, alternativa al Governo Mastrangeli, è già presente potenzialmente in Consiglio Comunale. E’ quella composta da PSI (Iacovissi) i 3 consiglieri del Gruppo FutuRa (Martino-Petricca-Pallone), i 3 malpancisti (Pizzutelli-Mirabella-Bortone) e appunto i 3 consiglieri PD (Pizzutelli-Venturi-Cristofari) e i 2 consiglieri di FI (Scaccia-Cirillo).

Per Venturi ha votato anche l’ex sindaco Marzi. Una prima intesa tra FI e PD a Frosinone, quindi c’è già stata: ci ha lavorato a lungo il capogruppo Pd Angelo Pizzutelli e non è così lontano dalla realtà pensare che ce ne possano essere delle altre. Tra qualche mese, quando si comincerà a lavorare seriamente per la prossima consiliatura.
Non a caso Glenn Hefley, il famoso scrittore inglese, una volta disse: “Ogni giorno, qualcuno sta facendo qualcosa che qualcun altro ha detto che era impossibile”.