L'ex sindaco di Aquino chiamato nel Cda dell'azienda universitaria a tutto campo: sul suo ruolo, sulla politica e sul suo Pd
È l’uomo che ha messo tutti d’accordo nella lotta per le controllate della Regione Lazio. E se qualcuno pensi che il termine “lotta” sia eccessivo val la pena ricordare che quelle aziende sotto egida della Pisana sono (anche) altro rispetto alle loro mission cruciali.
Ad esempio sono terreno di scontro o di incontro per dinamiche politiche complesse, nelle quali ha fatto irruzione anche il duello tra Forza Italia e Lega per riequilibrare le forze in campo nella Giunta di Francesco Rocca. Un duello nel quale tuttavia la figura di Libero Mazzaroppi non è risultata sgradita a nessuno, specie in Dem.
Equalizzare tutti, anche nei dem
Ecco, Libero Mazzaroppi, ex sindaco di Aquino e uomo del Pd, è stato capace di equalizzare anche il lato di uno scontro che ancora una volta (come sempre) ha fatto il nido nel suo Partito. Ma il già candidato alle Regionali scorse in combo con Sara Battisti ha assurto anche ad un ruolo tutto inside ai Dem.
Cioè quello di poter essere uomo-ponte tra l’area di Sara Battisti e quell’AreaDem con cui Francesco De Angelis ha inaugurato la sua stagione di nuove sfide al fianco di Dario Franceschini e Daniele Leodori. Ma quella di Mazzaroppi non sarà una mission di pace: il terreno tra le due componenti è minato e mettere il piede nel posto sbagliato o nel modo non abbastanza delicato significa saltare politicamente in aria. Ed a rendergli tutto dannatamente più difficile è il fatto che tutti abbiano più o meno velatamente rivendicato la sua designazione. Da Area Dem a Rete Democratica fino all’area Schlein. Mediare sarà indispensabile, fallire sarà inammissibile. Poi, al Congresso Provinciale sarà un’altra storia ed occorrerà posizionarsi.
Titoli e battage politico
Mazzaroppi è stato scelto per entrare nel Cda di Laziodisco per due motivi. Il primo: il Pd e tutti gli altri Partiti (da destra a sinistra) non lasciano per strada chi si è impegnato a spingere tutta la lista nelle Regionali pur sapendo che le possibilità di essere eletto erano limitate. Il secondo. Sbaglierebbe chi pensasse che a lui si sia arrivati solo per un ristoro del suo gradimento elettorale (il candidato arrivato d’un soffio prima di lui Andrea Querqui sarà ristorato con la candidatura a sindaco di Ceccano condivisa con tutto il polo progressista). Mazzaroppi (ed è questo il motivo due) è in possesso di skill amministrative ed accademiche tali da motivare una scelta in cui si fondono politica e tecnica, strategia ed idoneità.
In questi giorni ha postato sui social di una sua visita all’Università di Cassino, segnatamente dell’accoglienza ricevuta dal rettore Marco Dell’Isola. Si sta portando avanti con il lavoro o ha voluto lanciare un segnale di territorialità?
“Ho sempre creduto che chi si propone di essere un buon amministratore debba fare entrambe le cose. Ed applicandosi con scrupolo, diligenza, passione civile ed entusiasmo in tutti i ruoli che è chiamato a rivestire. E questo spirito mi ha alimentato ed ha foraggiato il mio agire fin dal 1990 quando ho iniziato come giovanissimo consigliere comunale”.
Qual è la prima dote di un amministratore?
“Avere a cuore il suo territorio. Significa conoscere il territorio e portare avanti un lavoro per lui. Segnatamente vuol dire farsi trovare pronti alle sfide future che verranno. Anche se conosco le peculiarità del mondo universitario, le esigenze e i bisogni degli studenti e delle loro famiglie, è e sarà mio dovere essere presente. Conoscere tutte le problematiche nelle varie sfaccettature, ascoltare i suggerimenti… Perché il Lazio è un territorio con identità profondamente diverse: la stessa Ciociaria è composta da due anime territoriali, altrettanto il Pontino, Roma e la sua provincia sono realtà complementari ma non uguali. E Rieti con Viterbo si trovano a fronteggiare esigenze che nulla hanno da condividere con quelle di Latina e Frosinone”.
Cosa vi siete detti con il rettore?
“Che talvolta, non basta avere delle buone idee. Ma, prima di affrontarle, è necessario e indispensabile avere tanta voglia di studiare le problematiche da risolvere. Per non incorrere in quello che spesso io stesso definisco “dilettantismo e improvvisazione”.
Solo così – come ho avuto modo di dire al Magnifico Rettore Marco Dell’Isola – possiamo spendere noi stessi. E diventare modelli virtuosi. In una parola.. mi preparo a fare quello che verrà per la Regione ed anche e soprattutto per il territorio che amo e che amministro da sempre”.
Come intende affrontare gli step decisionali di un’azienda cruciale come Laziodisco, che si occupa dei servizi per tutti gli atenei regionali, sei dei quali dislocati tutti a Roma?
“L’avvento delle tecnologie, le continue crisi economiche, L’eccessiva velocità del continuo divenire quotidiano hanno costretto la società ad una serie di mutazioni costanti. Rendendola più flessibile e più esposta ai bisogni. Di conseguenza, ai giovani di oggi, ai loro cari, è richiesto di prendere maggiori decisioni, rispetto al passato e di farlo in fretta. Il processo decisionale, di conseguenza, è più complesso e maggiormente flessibile”.
Che ruolo deve esercitare LazioDisco?
“In questo panorama Laziodisco diventa un amico e un sostegno assolutamente necessario al percorso di questi giovani adulti. Roma non è così distante da noi ma ha le sue peculiarità e le sue maggiori esigenze rispetto alle aree periferiche. Che, però, vantano medesimi, diritti e necessità da assecondare e colmare. Ci approssimiamo a governare un Ente che, comunque, può vantare l’apprezzamento, a motivo della sua operatività, degli atenei cosiddetti di provincia“.
I Cda anche negli atenei regionali
Oggi una formazione completa richiede una laurea in lingua inglese e possibilmente un periodo di studio serio anche all’estero.
“Abbiamo un dovere. Far crescere il blasone delle Università Regionali, assicurare servizi agli studenti degni del tempo che viviamo, idonei alle loro necessità per metterli in condizione di formarsi al meglio. Di concludere i loro percorsi accademici con serenità, con la dovuta e necessaria sicurezza. E prefiggendoci l’obiettivo di far vivere i loro nuclei familiari con tranquillità. Le ragazze ed i ragazzi devono sentirsi a casa per rendere al meglio”.
Roma è geograficamente vicina ma politicamente distante distante dai territori.
“Proporrò al Presidente Simone Foglio e al Consiglio la possibilità concreta di convocare, periodicamente, le riunioni del CdA anche nelle varie sedi regionali. Questo per avvicinare il Governo dell’Ente alle realtà amministrare per approfondire e toccare con mano le problematiche e le iniziative che si affrontano”.
“E poi.. stabilirò un rapporto franco, leale e sincero con i colleghi del CdA. Per costruire insieme con l’attenzione rivolta alle tematiche e alle istanze del rappresentante del mondo degli studenti. Mondo che, meglio di chiunque altro, può avanzare istanze concrete e tangibili”.
Restiamo a Roma ma parliamo di politica: ha sentito Sara Battisti? E Francesco De Angelis? E ha deciso chi tra i due dica parole più adatte al suo modello di Pd? Oppure a suo parere esiste un modello unico e diverse sensibilità nell’interpretarlo?
“Domanda apparentemente insidiosa a cui, invece, rispondo con la massima serenità. Certo, li ho sentiti e li sento con assoluta frequenza. E non solo loro nel partito. Sono entrambi personaggi di spicco e di notevole spessore politico ed amministrativo. Sapere di poter contare sul loro sostegno e sulla disponibilità al confronto, per me, è motivo di crescita anche nel ruolo che mi accingo a ricoprire”.
“Vantano esperienze di altissimo prestigio e preparazioni invidiabili. Confesso che poche volte ho visto persone che si impegnano quotidianamente a disegnare strategie di crescita territoriale come loro. Lo fanno da sempre mettendo da parte anche aspettative e ambizioni personali”.
Risposta un po’ ecumenica…
“Nel Partito, come accade in ogni movimento politico c’è una discussione in atto. Ma sono cose che endemicamente accadono per uscirne rafforzati e compatti. Il Pd frusinate, anche grazie a loro, si è fatto trovare sempre pronto alle grandi sfide e, anche nei momenti di sofferenza, quando la destra straripava nel paese, ha detto la sua. E’ merito dei leader ed è merito dei tanti sindaci, dei tanti ottimi amministratori locali. Che continuano ad offrire modelli di amministrazione virtuosa votata alla crescita e allo sviluppo. La vittoria di Enzo Salera a Cassino non è casuale. Non parlano lingue diverse”.
Il Congresso si avvicina, dovrà scegliere da che parte stare…
“Intanto non escluderei la possibilità di arrivare ad un dialogo costruttivo. Non dimentichiamo che l’obiettivo prefissato è comune. Tutte le diverse sensibilità del Pd vogliono combattere ed arginare il populismo di destra con la forza delle buone idee progressiste e riformiste. Secondo me le sensibilità e le estrazioni diverse troveranno il punto di flesso e la giusta sintesi. Io ne sono certo date le loro intelligenze e le qualità innate di cui possono far vanto. Se questo non dovesse accadere si arriverà al momento delle scelte”.
Cosa deve saper coniugare il Pd?
“ Il mio Pd è ben guidato da una Segretaria in forte ascesa. La logica e il buonsenso suggeriscono che un buon Partito deve essere in grado di coniugare in maniera coerente crescita, transizione ambientale e riduzione delle disuguaglianza. Questo è il mio modello. E la mia storia personale e la natura del mio agire mi suggeriscono di stare dove è prevalente questa energia, questa positività“.
“Io sono naturalmente collocato in questa forza ideale. Solo se le circostanze mi dovessero chiamare e costringere a fare una scelta la farò, come sempre, con senso di responsabilità e coscienza. Non prima di avere sentito chi mi vuole bene.
Io so come sono andate le cose”.
Un mese fa si è fatto il suo nome per la Segreteria frusinate dem, per un eventuale dopo Fantini, in pratica. Personalmente lei è convinto che ci sia bisogno di un dopo Fantini? E se sì, incarnato da chi?
“Ho letto anch’io ma ero assolutamente all’oscuro di qualsiasi cosa. Sono idee giornalistiche che riempiono di orgoglio e lusingano ma non c’era nulla di concreto. Prima o dopo Fantini, che ho sempre ritenuto un diligente ed ottimo segretario, un grande incassatore, come più volte l’ho simpaticamente definito. Così come quelli che lo hanno preceduto nei vari incarichi di responsabilità e guida politica, non sta a me deciderlo. Non bisogna essere impazienti“.
“Sono certo che i maggiorenti del partito, quindi non solo Sara e Francesco, sapranno intraprendere un discorso costruttivo per trovare la soluzione più idonea che soddisfi le varie sensibilità. E’ fondamentale che il Segretario sia competente, attrattivo, saggio, inclusivo e, nella giusta, misura autorevole e determinato. Io sono un semplice iscritto e conto per me. Ciò sta a significare che sarà cura di tutto il partito suggerire, proporre e determinare, ovviamente nel rispetto di ognuno e delle regole”.
“Se chiamato nelle sedi opportune avrò modo di dire la mia. Oggi occorre essere prudenti e non alzare polveroni che potrebbero complicare la discussione che è già in atto. Non ci saranno sorprese, vincerà, come sempre, il Pd, il rispetto e la democrazia”.
Dica la verità: a quante cene è stato invitato negli ultimi due mesi nella Capitale ed in Ciociaria?
“Non molte perché è periodo di vacanze e, francamente, ultimamente sono faticosamente più attento alla linea. Sarà mia cura invitare tutti ad Aquino. In fondo è la Patria di San Tommaso che è il gigante del Pensiero”.
Stringiamo il focus in ambito Laziodisco: lei si è definito (giustamente) uno dei “sostenitori della nostra cara Università di Cassino e del Lazio Meridionale”. Ateneo nel quale si è recentemente laureata sua nipote Maria Elena Giangrande, eletta consigliera di maggioranza a San Vittore del Lazio. E spiegando di essere “con i cittadini e con il territorio”. E’ rimasto sindaco dentro oppure la sua nomina deve essere letta come un’opportunità?
“Sono cittadino prima e sono stato primo cittadino poi. Sono il primo di 6 figli di una mamma casalinga e di un papà impiegato alle Poste. So bene da dove vengo e non lo dimenticherò mai. L’ho fatto da Sindaco, da Presidente dell’Unione e lo farò anche oggi che rivesto un ruolo importante. Voglio rimanere tale perché ritengo che l’umiltà è la migliore e la più nobile delle qualità umane. Sono a disposizione della gente, dei ragazzi, delle loro mamme e dei loro papà”.
“Conosco le ansie, i tormenti, le aspettative delle famiglie, i bisogni e da Sindaco ha affrontato e pianificato non solo la crescita e lo sviluppo ma ho imparato a risolvere anche i contrasti. Chi ha fatto il sindaco rimane tale per tutta la vita. Lo spirito di servizio non verrà mai meno quindi la mia nomina, per la quale ringrazio di cuore quanti mi hanno dato questa preziosa opportunità, è tale”.