Il Comune di Latina ha come strategia quello di comperare tutto ma finisce per non utilizzare niente: facendo diventare le opportunità un peso
Innanzitutto la cronaca. Al terzo tentativo è andata a buon fine l’asta fallimentare per la vendita dell’ex Zuccherificio di Latina Scalo divenuto nel tempo la Società Logistica Merci. È un pezzo di storia industriale del capoluogo ed un riassunto di come funzionavano un tempo le cose quando la politica voleva fare l’imprenditore. (Leggi qui la storia: Lo Zuccherificio come l’Interporto: a volte ritornano).
Il prezzo di acquisto è stato intorno ai 2 milioni di euro (un milione e 900mila per la precisione). È molto meno di quello che era il prezzo iniziale. La acquista una società di Sermoneta specializzata nei lavori stradali: nessun altro ha partecipato alla gara.
Nei giorni scorsi era stata presentata una mozione in Consiglio comunale che proponeva di prendere parte all’asta. Con un paradosso: il Comune era al tempo stesso debitore e creditore di quella società.
Vicenda emblematica
La vicenda dell’intermodale di Latina scalo è emblematica di una città dove rendere tutto Pubblico rende tutto inutile. Perché quel sito privato diventò pubblico quando il Comune lo rilevò pensando di realizzarci un Polo intermodale: c’erano i fondi europei a stimolare la partecipazione. Ma c’era un difetto: il Comune non sapeva di cosa si trattasse e movimentare Merci. Non era come rilasciare una carta di identità.
Un buco nero: non economico ma funzionale. Il Comune di Latina per anni ha avuto la strategia di comprare tutto per poi non utilizzare niente: in questo modo nel giro di pochi anni ogni opportunità si trasforma in un peso.
Il Comune ha perduto l’intermodale ma ha anche ceduto all’università il Garage Ruspi e l’ex sede dalla Banca d’Italia. Ha perso nel fallimento della Latina Ambiente una discarica: era una delle pochissime discariche pubbliche in Italia. Qualche domanda dobbiamo farcela.
Servizio all’economia locale
Ognuno deve fare ciò che sa. A Fiuggi il Comune ha affidato Acqua, Terme, Centro benessere, Campi da Golf e annesso Club: tutto in mano a società dotate della necessaria esperienza e solidità. Perché il Comune non è né imprenditore delle minerali né gestore di campi da golf. La lezione dell’ex Zuccherificio è che il Comune capoluogo dovrebbe tornare a fare quello che non ha mai fatto: governare con intelligenza la città che c’è. E non è una questione legata a questa classe dirigente: è strutturale nella comunità.
L’intermodale doveva essere servizio all’economia locale, solo che questa non ne aveva bisogno visto che non lo ha realizzato, ma a Latina non si fidano del mercato. Qui vale la cultura di Giovanni Gentile: nulla fuori dal “Comune”.
Solo che è il Comune ad essere un buco nero. Si chiude con la vendita dell’ intermodale, dopo quella della discarica del Comune, l’idea di una amministrazione capace di fare impresa.