
44.809 domande già pendenti, 9.500 quote disponibili per lavoratori spesso già impiegati, in nero e che le famiglie vorrebbero regolarizzare
Nel 2024 la provincia di Frosinone aveva previsto e tabellato 10 quote da inserire nel Decreto Flussi per extracomunitari che lavorassero in settori a richiesta specifica. Erano e sono pochi. Di esse 5 erano relative al lavoro subordinato e 5 a studio-tirocinio e formazione per lavoro subordinato. E le badanti-colf? Quasi tutto sommerso, anche se sul territorio provinciale sono operative decine di agenzie a tema.
La nostra è una provincia “vecchia”, gli anziani bisognosi di assistenza sono presenti in percentuali superiori alla già scarna media nazionale sulla natalità. Eppure qualcosa non torna, e non torna perché malgrado il governo in carica abbia “allargato le maglie” degli ingressi di settore quelle maglie sono ancora strette.
Ciociaria “vecchia” e poche istanze

Lo dicono i numeri e lo ha ribadito Ettore Rosato, deputato e vice segretario di Azione con delega ai Territori. C’è un sunto da fare ed una riga da tirare dunque. Ed è stato proprio Rosato ad evidenziare un fenomeno che, ove non trovasse adeguate modifiche ex lege, rischia di diventare un problema.
Non c’entrano infatti le grandi questioni etiche e i duelli sempiterni tra destra centro ed opposizioni sulla casella migranti. Lo scenario è più empirico e rimanda ad una precisa rispondenza di forza lavoro che in Italia esiste solo negli annunci privati e che esula la parte “official” dell’erario, senza contare la assoluta assenza di garanzia per la forza lavoro.
Il concretismo “Made in Calenda”
No, in perfetto mood “azionista”, quello per cui Carlo Calenda è di fatto uomo votato al concretismo, il dato è un altro. Ed è un dato tecnico: ci sono meno offerte di quanto non espliciti una domanda monstre, e semplicemente non va bene, in un Paese dove il sommerso è una delle cause cardinali dell’evasione fiscale. Perciò Rosato lo ha detto e scritto a chiare lettere, che serve un upgrade di quote nel cosiddetto Decreto Flussi.

Cioè su quello che disciplina l’ingresso dei lavoratori stranieri nel 2025 e che il 7 febbraio vedrà un nuovo click day. Perciò Rosato ha scritto quello che tutti pensano ma che nessuno proclama, nel timore di rimanere invischiato nella solita malassa ideologica e sterile che ormai connota l’Italia polarizzata del dopo 25 settembre 2022. Cose che hanno a che fare con questo quadro normativo. Il nuovo Decreto Flussi prevede più click day.
Il Click Day del 7 febbraio
Per il lavoro domestico il Click Day è previsto il 7 febbraio 2025. Il Click Day (in questione – ndr) è la data in cui sarà possibile “inoltrare le istanze di nulla osta per l’ingresso di: 9.500 lavoratori subordinati non stagionali nel settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria”. Non è finita: “Poi 10mila lavoratori fuori quota, previsti dal D.L.145 del 11/10/2024, da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di datori di lavoro disabili o grandi anziani (over 80)”.
E ancora: “Chi ha precompilato la richiesta tra il 1° e il 30 novembre 2024 potrà trasmetterla definitivamente a partire dalle ore 9:00 del 7 febbraio, esclusivamente sul Portale Servizi ALI”. E Rosato? Lui ha snocciolato i numeri: “44.809 domande già pendenti, 9.500 quote disponibili”.
L’analisi senza dietrologia
Poi è andato di analisi, semplice, evidente, scevra da ogni pelosità sintattica. “Partiamo da questi numeri che riguardano migliaia di famiglie italiane: si riferiscono alle richieste per assumere colf o badanti stranieri“. Secondo quanto scritto dal parlamentare di Azione nella sua newsletter si tratta “di lavoratori spesso già impiegati, in nero, per assistere figli o genitori molto anziani, e che le famiglie vorrebbero regolarizzare. Con un contratto vero potrebbero finalmente versare contributi, tasse e vivere dignitosamente“.
Esatto: vivere dignitosamente e contribuire alla stabilità erariale del Paese. “A tutto questo si oppone la burocrazia delle quote per lavoratori extra-Ue, una ipocrisia che genera irregolarità ed economia sommersa”.
L’upgrade necessario

Poi l’ammissione, che è riconoscimento di un primo passo ed al tempo stesso pungolo a ché ne venga fatto un secondo. “Va dato atto anche a questo governo di aver aumentato, con l’ultimo decreto flussi, gli spazi per il 2025, ma è evidente che non basta. Serve una misura straordinaria e il superamento del sistema del click-day. Vale per il settore socio-assistenziale, ma anche per quello dell’edilizia e della cantieristica dove le quote 2025 si esauriscono quasi solo con le sole richieste rimaste inevase dall’anno precedente“.
Si tratta solo di usare il lessico giusto, quello che scavalca ogni dietrologia di comodo: “È una cosa talmente evidente che solo l’ipocrisia o la paura di raccontare all’opinione pubblica come stanno le cose può impedire di risolvere il problema”.
Ipocrisia e paura: i due nemici da battere. E da stanare, secondo Rosato, nelle pieghe trasversali di una politica che proclama molto e fa molto poco.
(Foto di copertina © DepositPhotos.com).