Lo scippo di Salvini e la beffa dell’aeroporto ‘Berlusconi Mal… pensa’

L'aeroporto a Berlusconi? Il tentativo di scippare il corpo politico del Cavaliere dandogli la tessera della Lega post mortem. Oltretutto, la Lega si astenne su quella proposta. E poi... è cacofonico: Silvio Berlusconi Mal... pensa

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Qualcuno volò sul nido del cuculo e non se ne abbia a male il regista Milos Forman se prendiamo in prestito il titolo della sua pluripremiata pellicola, una delle sole tre ad avere vinto nella notte degli Oscar i cosiddetti Big Five: in un colpo solo i premi per il miglior film, il miglior regista, il miglior attore, la migliore attrice e la migliore sceneggiatura non originale. Quel titolo, racconta meglio di qualunque altro l’azione compiuta da Matteo Salvini a proposito dell’intitolazione a Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa.

Forman scelse quel titolo per il suo significato simbolico: il cuculo è un uccello noto in natura per il fatto di non costruire nidi e di utilizzare i nidi di altri uccelli per deporre le proprie uova. È quello che ha fatto Matteo Salvini.

Lo scippo di Matteo 

Matteo Salvini

Si è appropriato con furbizia di una scelta ed un’iniziativa non sue. Ha atteso con malizia che Antonio Tajani lasciasse il palcoscenico nel quale tutt’e due erano impegnati: e quando è stato sicuro che fosse in macchina ed avesse voltato l’angolo ha sparato l’annuncio alla folla: intitoleremo l’aeroporto a Berlusconi.

In realtà, Salvini ha fatto solo l’annuncio. E lo scopo è evidente: tentare di intestarsi la memoria del Cavaliere, scipparne il corpo politico a Forza Italia. Mandare un messaggio agli elettori di centro ai quali dire che Berlusconi ha preso la tessera leghista post mortem.

La realtà dei fatti è differente. A chiedere di intitolare l’aeroporto di Milano Malpensa al padre di Forza Italia è stata un anno fa la lista civica Moratti con un ordine del giorno in Regione Lombardia al Piano Regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Immediato il sostegno di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi moderati. Contrati il Partito Democratico con il Movimento 5 Stelle e le sinistre. E la Lega? Astenuta insieme ad Azione ed Italia Viva. Il carroccio un anno fa non era d’accordo sull’intitolazione.

Perché pensava che Forza Italia sarebbe evaporata e l’avrebbe incorporata per osmosi. le cose sono andate in maniera differente. Ma quello scippo spiega meglio di ogni altra cosa lo scontro in atto tra i due Partiti, come dimostrano le scintille in Regione Lazio ed al Comune di Frosinone, il mancato appoggio elettorale a Civitavecchia, Veroli e Palestrina, le interrogazioni ostili a Terracina e le critiche a Ferentino.

Malpensa è una mala pensata

Foto: Ermes Beltrami © Imagoeconomica

Già questo basterebbe per rivedere l’intitolazione. Non è la celebrazione della memoria di un viaggiatore, un trasvolatore, un esploratore: è solo il tentativo di appropriarsi della memoria di un leader ancora molto amato dal suo elettorato.

Ma se serve un altro motivo, lo fornisce senza indugio la cacofonia di quel nome. Il tema non è tanto ‘chi merita un aeroporto‘: non credo si possa fare una graduatoria e allora perché no Berlusconi. Ha creato una azienda, Mediaset che prima non c’era; ha fondato un Partito che non c’era; e poi ha fatto rinascere il Milan. Piaccia o no il suo operato, sicuramente Berlusconi non è uno che non ha fatto.

Nelle note a margine della scelta un poco di retorica perbenista èp uscita, ma… L’aeroporto di Milano aveva previsto questo chiamandosi Mal…pensa. Viene così Aereoporto Malpensa Silvio Berlusconi. Che è un affronto postumo. Quasi quasi era meglio intitolargli Linate o Orio al Serio. Sta di fatto che è fatto e quindi vale il principio del “e perché no?“.

La storia non è un percorso lineare con i buoni e i cattivi. La dimostrazione sta nel fatto che Bruto non ha neanche un vicolo intitolato alla sua memoria eppure difendeva la libertà del Senato; mentre a Cesare (che voleva tutto il potere) sono dedicati enormi viali. Le intitolazioni non assolvono e non condannano, sono e basta. Berlusconi non era un santo ma certo neanche un demone. Era un uomo che ha fatto quello che poteva come sapeva, come tutti noi. Che fosse politicamente condivisibile o esecrabile dipende solo da quale curva si assiste alla partita.

Malpensa non ha di suo un bel nome, quindi perché no? Che male fa? C’è di meglio, certo ciascuno ha i suoi eroi ma anche gli altri ne hanno.