
I numeri del rapporto sul consumo del suolo. Nelle nostre città fa sempre più caldo perché c'è sempre meno terra libera. Quanta ne abbiamo consumata in un anno, quanta ne ha persa ogni cittadino, quanto è in percentuale. Provincia per provincia. Lo strano caso di Frosinone città
L’appuntamento era per questa mattina a Genova, nell’ambito dell’assemblea nazionale dell’Associazione Comuni Italiani inaugurata ieri dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lì è stata presentata l’edizione 2023 del rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Lo ha curato il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente che assicura le attività di monitoraggio del territorio e del consumo di suolo.
Il Rapporto nè composto da ben 443 pagine più la cartografia e le banche dati di indicatori disponibili per ogni Comune italiano. Fornisce il quadro aggiornato dei processi di trasformazione della copertura del suolo. In pratica? È lo strumento che permette di valutare il degrado del territorio e l’impatto del consumo di suolo, dell’urbanizzazione e delle infrastrutture sul paesaggio e sui servizi collegati.
CHE COSA DICE IL RAPPORTO?

In estrema sintesi quel rapporto dice che in un anno in Italia sono stati consumati tanti altri chilometri quadrati di suolo. Li abbiamo cementificati, urbanizzati, insediati con le nostre attività o le nostre case. Quanto? Altri 77 kmq cioè il 10% in più del 2021. Perché non è una cosa bella? La terra non respira le città si fanno troppo calde e impermeabili, ci sono sempre meno aree agricole e servizi ecosistemici.
Fa dannatamente caldo, ogni estate sempre di più e la colpa non è solo dei cambiamenti climatici. A rendere il suolo dei paesi e delle città ancora più caldo contribuisce in gran parte anche il consumo di suolo. Nei principali centri urbani italiani la temperatura cresce all’aumentare della densità delle coperture artificiali, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46 °C nelle aree più sature.
In media, la differenza di temperatura del suolo nelle aree urbane di pianura rispetto al resto del territorio è di 4°C d’estate con massime di 6°C a Firenze e di oltre 8°C a Milano.
Il rapporto rivela che il consumo di suolo incide sul rischio idrogeologico: in un anno sono oltre 900 gli ettari di territorio nazionale reso impermeabile nelle aree a pericolosità idraulica media. Questo provoca la costante diminuzione della disponibilità di aree agricole: in 12 mesi abbiamo perso altri 4.800 ettari.
LA SITUAZIONE NEI COMUNI

Tra i grandi Comuni virtuosi spiccano Ercolano in Campania (solo 0,2 ettari consumati in più nel 2022). Tra i Comuni medi il risultato migliore lo ha centrato Montale in Toscana (0 ettari in più). Nella fascia con i Comuni dalla popolazione inferiore a 10mila abitanti vince San Martino Siccomario in Lombardia (0,2 ettari in meno).
Tra i capoluoghi delle città metropolitane risparmiano suolo Genova, Reggio Calabria e Firenze.
C’è un fattore di rischio che espone la provincia di Frosinone. La logistica e la grande distribuzione organizzata rientrano tra le principali cause di consumo di suolo in Italia. Nell’anno appena trascorso toccano il massimo dal 2006, con un picco di crescita superiore ai 506 ettari concentrato nel Nord-Est del Paese, con oltre 1.670 ettari (il 5,8% del totale del consumo di suolo dell’area). Seguito dal Nord-Ovest con 1.540 ettari (6.1%) e dal Centro (940 ettari; 4,7%).
Nel Centro Italia una delle aree considerate strategiche dalla Logistica e dalla Grande Distribuzione è proprio la provincia di Frosinone. Nel 2022 e nel 2023 le richieste di aree sulle quali costruire capannoni per lo smistamento merci è schizzata. Al punto che nelle settimane scorse il presidente del Consorzio industriale del Lazio Francesco De Angelis ha rivelato che non ci sono più volumi disponibili.
IL CONSUMO NEL LAZIO

La situazione nelle province del Lazio è descritta a pagina 88 rapporto. Lì viene indicato il suolo consumato nel 2022 e l’incremento rispetto al 2021. I numeri si possono leggere in tanti modi e infatti il Rapporto offre quattro angolazioni differenti.
Si può scegliere di leggere quanti ettari di suolo sono stati consumati in ogni provincia nel 2022: ma è chiaro che se scegliamo questo valore di riferimento Roma sarà al primo posto perché è la provincia più grande e con più ettari a disposizione. Allora possiamo scegliere di leggere la percentuale di suolo consumato nel 2022 e già qui la cosa si fa più interessante.
C’è un valore ancora più intrigante quanti metri quadrati di suolo sono stati consumati nel 2022 in rapporto al numero di abitanti. C’è un quarto punto di vista: l’aumento netto di ettari consumati in un anno tra il 2021 ed il 2022.
PROVINCIA PER PROVINCIA

I numeri sono questi.
La provincia di Frosinone nel 2022 ha consumato 22.313 ettari di suolo; corrispondono al 6,89%, in pratica ogni abitante ha perso 474 metri quadrati di terra; l’aumento è di 42.02 ettari rispetto al 2021.
Invece la provincia di Latina nel 2022 ha consumato 22.494 ettari di suolo; corrispondono al 9,99%, può sembrare tantissimo ma in pratica ogni abitante ha perso 396 metri quadrati di terra; il consumo di suolo è stato più consistente che in Ciociaria perché l’aumento è di 57,24 ettari rispetto al 2021.
La provincia di Roma nel 2022 ha consumato 70.372 ettari di suolo ed in apparenza è un’enormità. Sicuri? In effetti corrispondono al 13,14% ma in pratica ogni abitante ha perso appena 167 metri quadrati di terra cioè molto meno di quanto hanno pero ciociari e pontini; l’aumento è di 235,71 ettari rispetto al 2021.
E che tutto sia relativo lo dicono anche i numeri della provincia di Rieti. Nel 2022 ha consumato8.646 ettari di suolo; corrispondono appena al 3,15% quindi è poco? Non tanto se si considera che ogni abitante ha perso 572 metri quadrati di terra; l’aumento è di 47,52 ettari rispetto al 2021.
Lo stesso ragionamento vale per la provincia di Viterbo. Nel 2022 ha consumato 16.604 ettari di suolo; corrispondono al 4,60%, in pratica ogni abitante ha perso 538 metri quadrati di terra; l’aumento è di 102.95ettari rispetto al 2021.
In valori assoluti la provincia di Frosinone risulta essere la terza del Lazio, sia per consumo di suolo totale in ettari (di pochissimo inferiore a quella di Latina) sia in percentuale di territorio, sia per suolo consumato in mq/abitante. Da rilevare però che la Provincia di Frosinone fa registrare in ettari l’incremento netto più basso di consumo di suolo tra il 2021 e 2022 tra tutte quelle del Lazio.
LO STRANO CASO DI FROSINONE

Di particolare interesse la parte dedicata a pagina 100 del Rapporto con la Tabella 23. È quella relativa al suolo consumato in percentuale sulla superficie comunale (2022), con evidenziati primi tre Comuni per ogni regione con indicati gli ettari.
Per quanto riguarda il Lazio, i rilievi effettuati dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente dicono che i primi 3 comuni risultano essere: Ciampino 42,6; Anzio 35,1 e Frosinone 29,7. (Leggi qui: Basta scavare come forsennati, ma a Frosinone non lo hanno capito).
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