L’Opa di Marino alla Pro Loco di Anagni, che resetta via i prog

Il più votato è stato Augusto Terilli, ma molti vedono nell'assessore alla Cultura di Cuori anagnini il vero vincitore-stratega

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Una Pro loco a trazione e cuore leghista. Con Fratelli d’Italia e Forza Italia fuori dalla porta a guardare (almeno in teoria). Sinistra non pervenuta. La sensazione, molto netta, è che si tratti di un passaggio studiato a tavolino per favorire il riequilibrio interno della maggioranza di centrodestra che governa il Comune di Anagni. Forse già in vista delle prossime comunali.

Andiamo con ordine. Domenica scorsa ad Anagni si sono svolte le elezioni per il rinnovo del direttivo della Pro loco cittadina. Dalle 9 alle 18 sono stati circa 150 gli aventi diritto che si sono recati presso la saletta in Piazza Innocenzo III per esprimere il proprio voto sulla composizione del nuovo direttivo.

Terilli il più votato

Il Municipio di Anagni

Un minuto dopo le 18 sono iniziate le operazioni di spoglio. Che, una quarantina di minuti dopo, hanno dato il seguente responso: il più votato in assoluto è stato Augusto Terilli, con 31 voti. A seguire Anna de Lellis e Fabrizio Savone con 21 preferenze. Dietro si è piazzato Marco Franceschetti con 19 voti; a 16 preferenze sono arrivati Chiara Grossi, Gianluca Scarselletta e Maurizio Mucaria. Moreno Oddo ha riportato 15 preferenze; solo 8 voti per Angelo Galanti. E’ rimasto fuori dal direttivo il 10° candidato, Franco Alterio, con 7 preferenze.

Per attendere adesso la definizione degli incarichi, a partire ovviamente da quello di presidente della Pro Loco, bisognerà aspettare almeno una settimana; il tempo entro il quale dovrebbe essere programmata la prima riunione del nuovo direttivo. Quando, tra i punti all’ordine del giorno, ci sarà con ogni probabilità anche la nomina di presidente, segretario e tesoriere del nuovo direttivo.

La lettura politica del voto

Fin qui l’aspetto burocratico. Sul piano politico la situazione è diversa: come sempre, intorno alla Pro Loco ruotano tensioni e frizioni che non potranno non influenzare il dibattito futuro. A partire dall’esclusione completa del centro-sinistra, o almeno del mondo progressista.

Franco Stazi

Alle ultime elezioni aveva riportato un successo interessante Franco Stazi. Che era stato poi fatto fuori con un vero e proprio blitz (del tutto legale) che aveva portato alla presidenza Fabrizio Savone. Un blitz che aveva, tra l’altro, provocato una serie di strascichi legali che però non hanno avuto nessun effetto.

Andando quindi a guardare i neo eletti, i numeri dicono questo. Nella battaglia per la Pro loco c’è un vincitore, ed è Carlo Marino, esponente principale della lista civica Cuori anagnini, ed assessore alla Cultura ed al Bilancio. E’ un dato di fatto che almeno due degli eletti, e cioè Marco Franceschetti ed Anna De Lellis, sono vicini alla lista dell’assessore (che non a caso domenica sera, insieme con il suo consigliere di riferimento Luigi Pietrucci, era presente all’interno della Pro Loco a festeggiare).

Una vicinanza che caratterizzerebbe anche lo stesso Terilli. Di Fabrizio Savone invece si conosce da tempo la vicinanza (neanche questo è un delitto, ovviamente) alla Lega.

Sintonie con la maggioranza

Carlo Marino

Cosa vuol dire tutto questo? Anzitutto, che da questo momento in poi la Pro loco, che è una organizzazione rilevante nella gestione della vita culturale e quindi anche del dibattito cittadino, sarà in un modo o nell’altro vicina ad una ben precisa parte politica della maggioranza. Tutto legittimo ovviamente.

L’altro aspetto politico da sottolineare è che negli ultimi tempi molto spesso Carlo Marino è stato sotto schiaffo per tutta una serie di polemiche. Che in qualche circostanza, hanno anche messo in discussione il suo ruolo all’interno della giunta. Non va poi neanche sottovalutata la corsa che da qualche tempo vede lo stesso Marino in competizione, per il ruolo di successore di Daniele Natalia, con Davide Salvati, esponente di Fratelli d’Italia.

Uno “strumento” per Carlo?

Guglielmo Vecchi

In questo senso, il voto per il rinnovo del direttivo della Pro Loco potrebbe anche essere inteso come una sorta di Opa fatta da Marino all’interno della struttura. Per avere un elemento concreto su cui fare leva per alimentare il dibattito politico dei prossimi mesi. E per alimentare la dialettica interna (eufemismo) con un altro esponente di peso della coalizione, l’esponente di Idea Anagni Guglielmo Vecchi.

In tutto ciò, la (almeno apparente) assenza nella Pro loco di tutto il resto della maggioranza, a partire da Fratelli d’Italia per arrivare a Forza Italia, sarebbe legata al fatto che questi partiti hanno comunque già un peso politico importante all’interno della colazione. Vale per Fratelli d’Italia, ovviamente.

Ed anche per Forza Italia che, con il recente ingresso tra gli azzurri di tutto il gruppo civico di identità Anagnina, ha raggiunto anch’essa un forte peso specifico. Di qui la volontà di lasciare, almeno al momento, ed almeno in Pro loco, spazio agli altri.